Il fatale talento del signor Rong
- Autore: Mai Jia
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2016
Un reclutatore di spie che scrive un romanzo sul reclutamento di analisti a fini di spionaggio. Mai Jia, autore de “Il fatale talento del signor Rong” (Marsilio, settembre 2016, traduzione di Fabio Zucchella, pp. 414, euro 18,50), ha fatto parte dei servizi segreti della Repubblica Popolare Cinese e dall’esperienza ha tratto materiale per la sua fatica narrativa. “Fatica” non è un termine scelto a caso, visto che il lavoro di scrittura è andato avanti per dieci anni. Uscito nel 2002, ha vinto il premio Mao Dun, il più alto riconoscimento letterario in Cina, sommando ben diciassette edizioni e vendendo cinque milioni di copie. È pubblicato o in via di pubblicazione in venti Paesi ed è alle viste la produzione di un film negli Stati Uniti, tratto proprio da queste pagine.
È stato il primo romanzo tradotto in inglese di Mai Jia - vive non lontano da Hangzhou ed è presidente dell’Associazione degli scrittori cinesi - col titolo “Decoded” e l’informazione dovrebbe già indirizzare verso l’attribuzione di un genere alla narrazione. Tuttavia, non è una storia d’azione, per quanto ci sia movimento e non è un thriller o una vicenda di spionaggio classico, sebbene descriva attività di intelligence tra Cina e USA, in una sfida a base di codici segreti da decodificare per avvantaggiarsi sull’avversario. E non è nemmeno un libro di magia o di occultismo, che pure vi si affacciano. Propone spesso una sequenza di ragionamenti matematici, anche se pure questo alla fine si riveli riduttivo per un racconto che non procede spedito ma non per questo risulta indigesto o illeggibile.
I Rong di Jangnan: che dannazione per una famiglia onorata di mercanti di sale avere un discendente che non esercita commerci e del sale non sopporta neanche l’odore. Il più giovane rampollo era salpato nel 1873 per studiare all’estero, rientrando sette anni dopo, con un altro nome (da Rong Zilai si faceva chiamare John Lillie) e con una inedita professione accademica di matematico. Era il primo a rompere la tradizione mercantile di casa, ma l’eccezione era stata approvata a furore di clan, per salvare nonna Rong. Con sedici figli adulti, era la vera capofamiglia, ma i suoi sonni erano spesso disturbati da incubi, di cui al risveglio pretendeva l’interpretazione da esperti.
Zilai era stato mandato a studiare divinazione e simbologia onirica, ma la notizia della morte dell’antenata era arrivata a destinazione ancora prima di lui. Per questo aveva cambiato l’oggetto degli studi.
Fatto sta che durante una navigazione era caduto accidentalmente nell’oceano e pur essendo stato salvato, aveva ingurgitato tanta acqua salmastra da maturare una repulsione irrimediabile per il sale. Da qui e dalla somma messa da parte dalla nonna per il suo impegno, era venuta la decisione di fondare nel capoluogo di provincia l’Accademia matematica Lillie, antesignana della famosa università di N, scrive Mai.
Unica nel suo genere, la scuola ammette le donne e vi si distingue Testa d’Abaco Rong, una ragazza con un grande cranio e dotata di capacità superiore di ragionamento matematico. Muore mettendo al mondo un figlio, dal cranio tanto sproporzionato da non poter rendere in alcun modo possibile il parto. Lo chiameranno Testa Assassina, perchè la sua nascita è costata la vita della madre. A sua volta questi, pur morendo a diciassette anni, farà concepire un bambino a una giovane cinese.
Stronca la mamma anche lui al parto, è un altro dolicocefalo, ha una gran testa a punta, che somiglia a un elmo e cambierà tanti nomi, prima di diventare Rong Jizhen, ma quello più poetico glielo assegnerà il signor Auslander, un anziano che conosceva nonna Rong. Lo chiama Anatroccolo, pur dubitando che potrà mai trasformarsi in un cigno.
Il piccolo gli deve tutto, compresa una raccomandazione all’Università, con una lettera di presentazione che sottolinea la sua insolita intelligenza matematica, pur segnalando la sua freddezza e misantropia.
Nonostante si mostri assente, isolato dall’ambiente esterno e tutto preso dal suo mondo interiore, Anatroccolo ha capacità superiori e questo non sfugge alle autorità comuniste, che lo arruolano forzatamente nella Unità 701, impegnata in un guerra sotterranea contro gli Stati Uniti, a base di decodificazione di testi criptati. Sarà il solo a penetrare il Codice Purpureo.
Sarà ancora più solo, chiuso, perduto.
La curiosità è che per tutto il libro Rong viene raccontato da altri. Solo in conclusione si scopre liricamente il suo punto di vista.
Si diceva della difficoltà di precisare il genere del romanzo. Non action, non thriller, non spy story, non saga familiare tout court. Proviamo a dare un’interpretazione? Autobiografia. Si consideri che in realtà Mai Jia è uno pseudonimo, dietro il quale si nasconde Jang Benhu, oggi ultracinquantenne e per diciassette anni ufficiale dell’Esercito del Popolo. Un funzionario dello spionaggio cinese, quindi, ma non di primissimo livello e non troppo in vista. Anzi, si direbbe costantemente in disgrazia per l’appartenenza ad una famiglia non allineata col regime comunista.
Una traccia ulteriore per definire il genere del romanzo?
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