Una giornata nell’antica Roma. Vita quotidiana, segreti e curiosità di Alberto Angela

Tutti noi, a scuola, abbiamo studiato la civiltà romana. Romolo, Remo, i sette re di Roma citati a memoria; lo facciamo anche ora, anche se non abbiamo più l’età per i banchi di scuola. Certo, ci hanno parlato delle guerre, degli imperatori che si sono succeduti, delle conquiste costate la vita a tantissime persone. Ma come viveva, davvero, un cittadino dell’antica Roma?

Proviamo a immaginare una sua giornata tipo, dal momento in cui si sveglia a quello in cui, spossato, ritorna a letto, per poi ricominciare da capo il giorno successivo. Operazioni che a noi potrebbero sembrare semplici - come il lavarsi o lo scaldare una bevanda, lavare i vestiti, riscaldarsi, trovare da mangiare - all’epoca erano magari più complesse e richiedevano più tempo.
E poi i giochi dei fanciulli, i divertimenti per quelli che potremmo definire i giovanotti dell’epoca, la scuola.
Le giornate iniziavano e finivano con il sole, non c’erano lampioni a illuminare le strade e lampadine a basso consumo. Certo, il fuoco donava la luce necessaria anche di notte, ma si consumava in fretta.
Quanti antichi mestieri sono andati perduti, quante usanze dimenticate.

Alberto Angela, sinonimo di cultura, in “Una giornata nell’antica Roma. Vita quotidiana, segreti e curiosità” (Oscar Mondadori, prima edizione 2008, collana Grandi Bestsellers - RAI ERI, pp. 333, copertina a cura di Massimo D’Angelo) ci racconta una storia con la sua solita semplicità.
Una storia che sembra banale ma che in realtà narra di usi e costumi che, per un motivo o per l’altro, sono andati perduti.
Un libro da leggere con curiosità, un libro che insegnerà qualcosa mentre ci farà trascorrere ore liete. E non è cosa da poco.