Oggi il nome Treccani è diventato una garanzia di sapere. Chiedi qualcosa e Treccani risponde; vuoi sapere qualcosa e Treccani lo sa; cerchi un sinonimo, Treccani te ne propone dieci.
Dal 1925 a oggi l’enciclopedia Treccani ha accompagnato la storia degli italiani, adeguandosi anche alle logiche del web e sfidando il sapere delle concorrenti native digitali quali Wikipedia.
Sono passati novantasette anni dalla sua fondazione, eppure Treccani continua a essere un marchio di garanzia, una certezza, un inesauribile fonte di conoscenza e di sapere di qualità per gli italiani.
Ma chi era la mente che ha dato origine alla prima storica enciclopedia italiana?
Giovanni Treccani degli Alfieri nasceva a Montichiari, in provincia di Brescia, il 3 gennaio 1877. Fu un imprenditore di successo, ma soprattutto un uomo lungimirante che comprese l’altissimo valore della cultura. Il suo sogno era contribuire alla ricerca scientifica e culturale italiana, e vi riuscì. Il suo nome sarebbe stato associato per sempre a un icona del sapere, a
Giovanni Treccani: la vita
Giovanni Treccani degli Alfieri nacque a Montichiari nel 1877, figlio di un farmacista e di una nobile bresciana. A soli diciassette anni emigrò in Germania come semplice operaio tessile alla scuola di Krefeld.
Qualche anno dopo fece ritorno in patria con un piccolo capitale e un bagaglio tecnologico che mise a frutto nell’industria tessile italiana, prima come piccolo imprenditore, poi come capitano d’industria.
Per alcuni anni fu presidente del “Cotonificio Rossi” di Schio, poi nel 1911 decise di dare una svolta alla sua carriera lanciandosi in un’impresa più audace. Treccani accettò la proposta del deputato Carlo Dell’acqua che gli propose di occuparsi di una grande azienda cotoniera sull’orlo del fallimento. Così Treccani si trasferì a Vanzaghello, un piccolo comune a una trentina di chilometri da Milano, per tentare una missione che ai più sembrava disperata. Tuttavia Treccani sentiva di avere le energie necessarie per trasformare un fallimento annunciato in un successo.
In questa occasione mostrò il proprio talento di imprenditore: propose ai creditori di azzerare tutti i debiti e di trasformare i crediti in azioni per il cotonificio.
Disse: “Io non posso continuare a pagare debiti che non sono stati fatti da me”. Fu una mossa degna di un giocatore d’azzardo.
Allo scoppio della prima guerra mondiale Treccani si presentò come volontario al corso allievi ufficiale, tuttavia non andò mai in trincea. Dopo il corso venne congedato per seguire i lavori degli stabilimenti tessili della Valle Ticina che producevano stoffe per l’esercito.
Nell’aprile del 1917 Treccani conobbe in un cinematografo Giulia, che diventerà sua moglie nel settembre dello stesso anno. Nel 1919 nacque il loro primo figlio, Luigi.
Terminata la guerra, Treccani ebbe l’audacia di comprare le azioni del cotonificio approfittando della crisi economica che attanagliò il paese al termine del primo conflitto mondiale. Divenne così il capitano d’industria della Valle Ticina.
Tuttavia non era quello il suo sogno nel cassetto, da tutta la vita Giovanni Treccani nutriva un’altra nobile aspirazione:
Fin da giovane la mia più ardente aspirazione fu quella di creare una fondazione che portasse il mio nome e che avesse per scopo lo sviluppo degli studi scientifici in Italia con l’elargizione di cospicui premi agli studiosi.
Giovanni Treccani e la fondazione dell’enciclopedia
Al principio del 1923 Giovanni Treccani iniziò le pratiche per costruire la sua fondazione. Fu determinante l’incontro con il filosofo Giovanni Gentile, allora ministro della pubblica istruzione del governo fascista.
L’imprenditore lombardo propose al filosofo siciliano la creazione di una fondazione culturale, ma questi consigliò a Treccani di investire il proprio denaro nell’acquisto di un importante nell’acquisto di un libro.
Si trattava di un pregiato codice miniato, trafugato in Francia da Napoleone: la Bibbia di Borso D’Este.
Nonostante le perplessità Treccani partì subito per Parigi, aveva solo tre giorni di tempo prima che il codice miniato venisse spedito in America. Lo ottenne all’asta, spendendo una fortuna: cinque milioni di lire.
Una volta acquistata la Bibbia di Borso D’Este, Giovanni Treccani decise di regalare allo stato quel prezioso libro. Fu così che la sua fama di grande mecenate della cultura iniziò a circolare.
Nella lista dei senatori papabili venne incluso il suo nome. In Senato Treccani ritrovò Giovanni Gentile che gli propose un’impresa più audace e dispendiosa: la fondazione di un’enciclopedia.
Giovanni Treccani non si tirò indietro:
Dissi subito al senatore Gentile che se si doveva fare un’enciclopedia in Italia essa doveva essere almeno pari alle migliori del mondo.
L’imprenditore lombardo decise di aderire all’impresa senza scopo di lucro personale. Il progetto si componeva di trentasei volumi per un’edizione di 25 mila copie, al costo di 54 milioni.
Nel 1929, come da programma, uscì il primo volume dell’enciclopedia Treccani ed ebbe un successo grandioso.
La struttura redazionale, al cui vertice era Gentile, rimase sostanzialmente immutata, malgrado le trasformazioni societarie avvenute nel 1931 e nel 1933: dal 1929 al 1937 l’opera venne completata al ritmo regolare di un volume ogni tre mesi.
I problemi economici e politici
I costi dell’enciclopedia tuttavia superarono le aspettative e Treccani fu costretto ad accedere a un finanziamento per sostenere il proprio progetto. Ai problemi economici si sommavano quelli politici, l’ascesa del fascismo che tentò più volte di bloccare il lavoro del comitato culturale dell’enciclopedia.
Treccani nel 1931, per arginare gli ostacoli, decise di dividere lo sforzo economico dell’enciclopedia con altri due soci: i fratelli Treves (che ne avrebbero curato la vendita) e la Bestetti e Tumminelli (che ne curava la parte editoriale).
Nacque così la società Treves-Treccani-Tumminelli, conosciuta sotto l’acronimo di T.T.T. Fu l’unico errore imprenditoriale di Treccani, che scoprì solo dopo l’accordo che la Fratelli Treves era sull’orlo del fallimento.
Allora Treccani cercò il sostegno dello Stato, così l’Istituto Giovanni Treccani divenne una società commerciale.
A sessant’anni Treccani chiudeva quindi il suo ruolo di mecenate della cultura italiana.
Gli ultimi anni
L’imprenditore continuò la sua attività come dirigente del cotonificio Rossi, tuttavia i tempi sono difficili: l’Italia è un paese spaccato dalla guerra in cui la cultura, spesso, viene vista come un agente sovversivo.
Il figlio di Giovanni Treccani, Ernesto, rifiutò il ruolo di successore nell’industria paterna preferendo la professione artistico-letteraria e il lavoro di pittore. Il giovane Ernesto venne arrestato per aver aderito ad un’associazione politica comunista e anti-governativa, e servì tutta l’influenza di Treccani per farlo rilasciare.
Il 21 aprile 1945 Treccani fu costretto a nascondersi per mesi poiché il suo nome figurava nella lista degli industriali accusati dal Comitato di Liberazione. Ciò che più lo ferì, in quella circostanza, fu vedere l’enciclopedia Treccani, la sua opera, accusata di essere un prodotto intriso di cultura fascista.
Dichiarato decaduto dal ruolo di senatore, Giovanni Treccani continuò a occuparsi dell’attività industriale e delle terre acquistate a Montichiari, il suo paese natale. Si ritirò nella sua biblioteca a sfogliare i suoi amati libri, ritrovando il conforto dello spirito.
Difese sino all’ultimo la sua opera, scrivendo nelle sue memorie private:
Poiché lo Stato era rappresentato allora dal governo fascista è naturale che le mie opere allora abbiano avvantaggiato il governo. Ma in cima a ogni altro fine era il bene della nazione e di tutti i cittadini.
L’Istituto Treccani oggi
Ancora oggi l’Istituto Treccani continua a tenere fede alla sua missione istituzionale: che è, come si legge nello Statuto:
La compilazione, l’aggiornamento, la pubblicazione e la diffusione della Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti iniziata dall’Istituto Giovanni Treccani, e delle opere che possono comunque derivarne, o si richiamino alla sua esperienza, in specie per gli sviluppi della cultura umanistica e scientifica, nonché per esigenze educative, di ricerca e di servizio sociale.
L’Istituto Treccani mantiene quel peculiare rigore critico e l’approfondimento scientifico e culturale che lo hanno caratterizzato fin dalle origini. Si avvale della presenza, in qualità di collaboratori dei massimi esperti italiani e internazionali, mantenendo una capacità di sintesi e di divulgazione ‘alta’.
Il nome Treccani è ancora garanzia dell’equilibrio tra campi disciplinari diversi. Nell’epoca della diffusione incontrollata delle fake news favorite dagli strumenti digitali, le opere Treccani, cartacee e digitali, continuano a svolgere quella indispensabile funzione di gatekeeper e di validazione del sapere.
Questa funzione di filtro e validazione delle conoscenze al giorno d’oggi rappresenta il compito più alto di una casa editrice e una priorità per la cultura del terzo millennio.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La storia di Giovanni Treccani, il fondatore della prima enciclopedia italiana
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