Heinrich Böll si spegneva serenamente nella sua casa di campagna di Langenbroich il 16 luglio 1985. È tuttora considerato uno dei maggiori scrittori tedeschi del secondo dopoguerra, e proprio con questa motivazione fu insignito nel 1972 del Premio Nobel per la Letteratura. Nelle sue opere aveva narrato la difficile ripresa post-bellica della Germania hitleriana attraverso i punti di vista di persone umili e semplici alle prese con la quotidianità in un variopinto affresco di storie e voci. I suoi scritti erano dotati di una prosa inesplicabilmente poetica ma contenevano anche solenni atti d’accusa contro l’autorità della politica, dell’economia e della chiesa.
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La sua era una critica feroce, ma anche ironica. Böll usava la letteratura come un’arma per riscattare le vite della povera gente offesa, come nel caso di Katharina Blum, la protagonista del romanzo omonimo, una donna la cui personalità viene distrutta dalla stampa scandalistica.
Nei suoi romanzi lo scrittore dava voce agli ultimi, agli offesi, alla gente comune fotografando il transito di un’intera generazione tedesca divisa tra guerra e dopoguerra. Opera dopo opera ci viene restituito lo sguardo di un uomo totalmente immerso nel suo presente, di cui narrava i dissidi, le controversie, le anomalie focalizzandole con estrema lucidità e con una prosa che sconfina nella poesia.
Scopriamo la vita e le opere dello scrittore tedesco.
Heinrich Böll: la vita
Böll era il sesto figlio di un falegname di Colonia. Nacque sulle rive del Reno mentre infuriava la Prima guerra mondiale e nell’infanzia soffrì la fame e le privazioni del conflitto. La sua era una famiglia povera ma intellettuale, il padre per diletto creava sculture, la madre Maria era una donna dalla cultura umanistica che non appena seppe dell’elezione di Hitler profetizzò: “Ci sarà la guerra”.
Il giovane Heinrich si rifiutò di iscriversi alla “Gioventù Hitleriana”. Terminati gli studi liceali frequentò il corso di letteratura e filologia tedesca dell’università di Colonia, ma dovette presto abbandonarlo a causa della guerra. A diciannove anni aveva iniziato a scrivere i primi racconti. Con lo scoppio della guerra tuttavia fu costretto ad arruolarsi: partì soldato tentando più volte di disertare, venne persino catturato dagli americani e fatto prigioniero.
Tornò infine a Colonia nel 1945 con la moglie Annemarie in un appartamento distrutto dai bombardamenti. In quel luogo sventrato dalla guerra nacque il loro primo figlio Raimund.
Nel 1947 Heinrich Böll iniziò la sua carriera di scrittore con la pubblicazione di una serie di racconti brevi su alcuni giornali. Nel 1949 pubblicò il suo primo romanzo Wo warst du, Adam? (Dov’eri, Adamo?, Ndr) che narra l’orrore dei lager nazisti attraverso lo sguardo di un soldato innamorato di un’insegnante ebrea. Seguirono molti altri romanzi e racconti, sempre ambientati nella Germania tra le due guerre, che narrano di una società che cerca di rimuovere velocemente il passato.
Nel 1953 Böll diede alle stampe il suo primo capolavoro, E non disse nemmeno una parola, la cronaca dell’incontro tra due coniugi Fred e Kate che rivivono la nascita e il declino del loro amore dopo quindici anni di matrimonio. Fu il romanzo che fece conoscere lo scrittore tedesco a livello internazionale facendogli vincere numerosi premi. Nel 1963 Böll scrisse il suo romanzo forse più noto Le opinioni di un clown e nel 1971 fu il turno di Foto di gruppo con signora (1971) che gli valse il premio Nobel per la Letteratura l’anno successivo.
Il premio Nobel per la Letteratura
Per la sua scrittura che con la relativa combinazione di vasta prospettiva sul suo tempo e di un’abilità sensibile nella descrizione ha contribuito a un rinnovamento della letteratura tedesca.
con questa motivazione Heinrich Böll fu insignito del premio Nobel per la Letteratura dall’Accademia di Svezia nel 1972. Lo ricevette direttamente dalle mani del re di Svezia Carlo Gustavo come testimonia una celebre foto in bianco e nero.
Il corpus letterario di Heinrich Böll fu definito dalla critica come Trűmmerliteratur, che si può tradurre in italiano come “letteratura delle macerie”. Nei romanzi dello scrittore tedesco le macerie infatti assurgono al ruolo di coprotagoniste delle storie, sia in senso letterale che metaforico.
Gli ultimi anni
Negli ultimi anni Böll era sempre più provato fisicamente dal diabete e dall’epatite. Nonostante i problemi di salute viaggiò a lungo nel Sud America per sostenere la libertà di parola di poeti e scrittori e il movimento pacifista. Infine si ritirò nella sua casa di campagna, una villa tra i monti Eifel, insieme alla moglie Annemarie. Qui, convalescente dopo l’ennesimo intervento chirurgico, si spense il 16 luglio 1985 all’età di sessantasette anni.
Un anno prima di morire, nel 1984 Böll aveva pubblicato un breve testo di appena trenta pagine Lettera ai miei figli o delle quattro biciclette che narrava l’insensatezza della guerra. Un testo, in Italia purtroppo fuori catalogo, che non ha ancora perso un briciolo della sua attualità.
Heinrich Böll: le opere
- Opinioni di un clown: le vicende di Hans Schnier, un clown di professione, sono il filo conduttore attraverso il quale Heinrich Böll descrive in modo satirico la Germania post nazista. Quando venne pubblicato, nel 1963 suscitò molto clamore nell’ambiente cattolico e governativo tanto da divenire non solo un fenomeno letterario, ma anche politico.
Opinioni di un clown
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- L’onore perduto di Katharina Blum: raccontando la storia di Katharina Blum, una donna che viene distrutta dagli articoli di un giornalista d’assalto che trasforma la sua intera vita in una prosa scandalistica. Un romanzo di critica contro lo strapotere della stampa, in particolare quella scandalistica, che vive di “scoop” e quando non ne ha si ingegna ad inventarne.
L'onore perduto di Katharina Blum: ovvero Come può nascere e dove può condurre la violenza
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- E non disse nemmeno una parola: un appassionante romanzo a due voci ambientato nella Germania del secondo dopoguerra. I pensieri di Fred si alterneranno a quelli di Käte, gli uni seguiranno gli altri, una flebile rincorsa che ci accompagnerà fino alla fine. Due coniugi che rivelano l’uno all’altro la reciproca insofferenza, mentre scorre sottotraccia la trama di un amore mai affievolito che non sarà sufficiente a impedire la separazione disperata.
E non disse nemmeno una parola
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- Diario di Irlanda: il diario di viaggio di Heinrich Boll nell’isola verde e magica, che fotografa l’Irlanda del primo Novecento in scorci di intensa poesia. Ne emerge la descrizione di un Paese afflitto dalla miseria e costretto a un’emigrazione di massa, che tuttavia sa proteggere la sua bellezza e la sua arte unica. Boll narra il fascino di una terra piena di tradizione che riesce a fargli scordare gli orrori della grande guerra.
Diario d'Irlanda
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Heinrich Böll: vita e opere dello scrittore tedesco premio Nobel per la Letteratura 1972
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