La campanella è ormai suonata da un po’ su questo giorno di prima prova e i plichi con le tracce maturità 2019 sono stati distribuiti da un po’. Quest’anno, per la nuova maturità 2019, sono in tutto tre le tipologie di tracce previste, per un totale di 7: tipologia A - analisi del testo con 2 tracce, tipologia B - testo argomentativo con 3 tracce, tipologia C - tema di attualità con 2 tracce.
Tra autori che ci si aspettava e nomi un po’ meno attesi, per la seconda traccia analisi del testo è stato scelto Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia. Saranno contenti i maturandi? Per avere le loro opinioni bisognerà aspettare ancora un po’, ma intanto possiamo vedere il riassunto e l’analisi della traccia Il giorno della civetta di Sciascia con tutte le informazioni utili sull’autore e il suo stile.
Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia: riassunto
Il giorno della civetta è un romanzo di Leonardo Sciascia pubblicato nel 1961 da Einaudi. La storia è ispirata all’omicidio di Accursio Miraglia, sindacalista comunista ucciso a Sciacca nel gennaio del 1947 per mano della mafia di Cosa Nostra.
Vediamo ora il riassunto e trama de Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia.
La storia inizia con l’omicidio di Salvatore Colasberna in piazza Garibaldi a Sciacca, mentre sale sull’autobus che lo avrebbe condotto a Palermo. Colasberna era presidente di una piccola impresa edilizia di nome Santa Fara.
Arrivati i carabinieri, i passeggeri si allontanano e sull’autobus rimangono solamente autista e bigliettaio che, nonostante siano interrogati dalle forze dell’ordine, non riconoscono il morto né chi fossero i passeggeri.
Il venditore di panelle che al momento del delitto è rimasto a terra risulta scomparso. Viene ritrovato da un carabiniere all’ingresso di una scuola elementare dove, come al solito, vende i suoi prodotti. L’uomo viene portato dal maresciallo Arturo Ferlisi, ma pare che nemmeno lui sappia nulla, arrivando addirittura a dire di non essersi reso conto dello sparo. Passate due ore di interrogatorio, il signor panellaro ricorda che all’angolo tra via Cavour e piazza Garibaldi, attorno alle sei, ha sentito due spari che arrivavano da un sacco di carbone che si trovava vicino al cantone della chiesa.
A quel punto le indagini passano nelle mani del capitano Bellodi, comandate della compagnia di C.: emiliano, precisamente di Parma, ed ex partigiano, era destinato a diventare avvocato ma ha scelto di rimanere in servizio nell’arma in nome dei suoi grandi ideali. L’uomo non condivide affatto il clima di omertà di cui è pregna la Sicilia e di cui i siciliani sono rispettosi.
Nel mentre, in un bar di Roma, un importante politico chiede a un onorevole del suo partito (che si intuisce essere la Democrazia Cristiana) di far trasferire Bellodi poiché egli, designando l’omicidio di Colasberna come un omicidio mafioso, sta creando una serie di problemi.
Bellodi intanto continua con gli interrogatori e arriva a un sui confidente, che fa il doppio gioco e che è noto alla mafia: il suo nome è Calogero Dibella detto, Parrinieddu. Con le sue maniere gentili da "continentale" il capitano riesce comunque, nonostante i palesi depistaggi dell’informatore, a ottenere da lui il nome del possibile mandante, ovvero Rosario Pizzuco.
Al maresciallo viene detto il nome del presunto omicida, Diego Marchica detto Zicchinetta, dalla moglie di Paolo Nicolisi, procuratore scomparso e sicuramente ucciso poiché a conoscenza dell’identità dell’assassino, considerate tutte le coincidenze che riguardano la sua scomparsa.
Bellodi scopre il fascicolo investigativo del Marchica, noto sicario processato e condannato per una serie di reati solo per poi essere scagionato da tutti a causa di insufficienza di prove. In una nota fotografia l’uomo è ritratto assieme a don Calogero Guicciardo e all’onorevole Livigni.
Parinieddu viene ucciso e Bellodi ottiene una sua inquietante testimonianza, scritta appena prima di morire, grazie alla quale Marchica, Pizzuco e il padrino don Mariano Arena vengono fermati. Il fermo e il successivo interrogatorio non portano però a nulla di concreto.
I giornali parlano tanto del caso, con clamore, e pubblicano le foto di Arena insieme al ministro Mancuso, dimostrando così chi sono le persone a lui vicine e che lo sostengono. La situazione da vita a un dibattito in parlamento al quale partecipano due anonimi mafiosi e alcuni parlamentari.
Bellodi, che intanto rimane a Roma dopo aver preso un mese di licenza, legge sui giornali spediti da un carabiniere dalla Sicilia che il castello probatorio è stato abbattuto grazie a un alibi di ferro costruito per Marchica da personaggi rispettosi, uomini politici il cui solo interesse è tutelare la propria posizione.
Dell’omicidio di Nicolisi viene accusato l’amante della moglie e don Mariano viene liberato.
Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia: passo traccia maturità 2019
Questo è il pezzo di romanzo tratto da Il giorno della civetta che è oggetto della seconda traccia di analisi del testo della maturità 2019:
«Per il caso Colasberna» continuò il capitano «ho ricevuto già cinque lettere a- nonime: per un fatto accaduto l’altro ieri, è un buon numero; e ne arriveranno altre... Colasberna è stato ucciso per gelosia, dice un anonimo: e mette il nome del marito geloso...».Retour ligne automatique
«Cose da pazzi» disse Giuseppe Colasberna.Retour ligne automatique
«Lo dico anch’io» disse il capitano, e continuò «... è stato ucciso per errore, se- condo un altro: perché somigliava a un certo Perricone, individuo che, a giudizio del- l’informatore anonimo, avrà presto il piombo che gli spetta».Retour ligne automatique
I soci con una rapida occhiata si consultarono.Retour ligne automatique
«Può essere» disse Giuseppe Colasberna.Retour ligne automatique
«Non può essere» disse il capitano «perché il Perricone di cui parla la lettera, haRetour ligne automatique
avuto il passaporto quindici giorni addietro e in questo momento si trova a Liegi, nel Belgio: voi forse non lo sapevate, e certo non lo sapeva l’autore della lettera anonima: ma ad uno che avesse avuto l’intenzione di farlo fuori, questo fatto non poteva sfug- gire... Non vi dico di altre informazioni, ancora più insensate di questa: ma ce n’è una che vi prego di considerare bene, perché a mio parere ci offre la traccia buona... Il vostro lavoro, la concorrenza, gli appalti: ecco dove bisogna cercare».Retour ligne automatique
Altra rapida occhiata di consultazione.Retour ligne automatique
«Non può essere» disse Giuseppe Colasberna.Retour ligne automatique
«Sì che può essere» disse il capitano «e vi dirò perché e come. A parte il vostroRetour ligne automatique
caso, ho molte informazioni sicure sulla faccenda degli appalti: soltanto informazio- ni, purtroppo, che se avessi delle prove... Ammettiamo che in questa zone, in questa provincia, operino dieci ditte appaltatrici: ogni ditta ha le sue macchine, i suoi mate- riali: cose che di notte restano lungo le strade o vicino ai cantieri di costruzione; e le macchine son cose delicate, baste tirar fuori un pezzo, magari una sola vite: e ci vo- gliono ore o giorni per rimetterle in funzione; e i materiali, nafta, catrame, armature, ci vuole poco a farli sparire o a bruciarli sul posto. Vero è che vicino al materiale e alle macchine spesso c’è la baracchetta con uno o due operai che vi dormono: ma gli operai, per l’appunto, dormono; e c’è gente invece, voi mi capite, che non dorme mai. Non è naturale rivolgersi a questa gente che non dorme per avere protezione? Tanto più che la protezione vi è stata subito offerta; e se avete commesso l’imprudenza di rifiutarla, qualche fatto è accaduto che vi ha persuaso ad accettarla... Si capisce che ci sono i testardi: quelli che dicono no, che non la vogliono, e nemmeno con il coltello alla gola si rassegnerebbero ad accettarla. Voi, a quanto pare, siete dei testardi: o sol- tanto Salvatore lo era...».Retour ligne automatique
«Di queste cose non sappiamo niente» disse Giuseppe Colasberna: gli altri, con facce stralunate, annuirono.Retour ligne automatique
«Può darsi» disse il capitano «può darsi... Ma non ho ancora finito. Ci sono dunque dieci ditte: e nove accettano o chiedono protezione. Ma sarebbe una associa- zione ben misera, voi capite di quale associazione parlo, se dovesse limitarsi solo al compito e al guadagno di quella che voi chiamate guardianìa: la protezione che l’as- sociazione offre è molto più vasta. Ottiene per voi, per le ditte che accettano prote- zione e regolamentazione, gli appalti a licitazione private; vi da informazioni prezio- se per concorrere a quelli con asta pubblica; vi aiuta al momento del collaudo; vi tie- ne buoni gli operai... Si capisce che se nove ditte hanno accettato protezione, for- mando una specie di consorzio, la decima che rifiuta è una pecora nera: non riesce a dare molto fastidio, è vero, ma il fatto stesso che esista è già una sfida e un cattivo esempio. E allora bisogna, con le buone o con le brusche, costringerla, ad entrare nel giuoco; o ad uscirne per sempre annientandola...».Retour ligne automatique
Giuseppe Colasberna disse «non le ho mai sentite queste cose» e il fratello e i soci fecero mimica di approvazione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il giorno della Civetta di Leonardo Sciascia: riassunto e analisi del testo
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