“Il personaggio-uomo” di Giacomo Debenedetti in libreria dal 12 gennaio

Il volume “Il personaggio-uomo” (Il Saggiatore, 2017, pp. 176, euro 17,00, prefazione di Raffaele Manica) di Giacomo Debenedetti (Biella, 25 giugno 1901 – Roma, 20 gennaio 1967), viene rieditato in occasione del cinquantesimo anniversario della morte dello scrittore, saggista e critico letterario italiano.

Ideatore della collana le Silerchie, collaboratore di Alberto Mondadori e tra i fondatori de Il Saggiatore, Debenedetti è stato uno dei più grandi critici letterari e scrittori del secolo appena trascorso, che ha operato non solo nell’ambito letterario, ma anche in quello musicale, scientifico e delle arti figurative, mettendo a punto un sistema interpretativo assolutamente inedito nel panorama culturale italiano. Il pensiero critico di Debenedetti è espresso con illuminante chiarezza in queste pagine, che indagano, in un vero e proprio itinerario psicologico e letterario, la “questione uomo” e l’idea di romanzo. “Il personaggio-uomo”, opera capitale, uscì postuma per Il Saggiatore nel 1970, raccogliendo vari saggi di Debenedetti: Commemorazione provvisoria del personaggio-uomo (1965), Un punto d’intesa sul romanzo moderno? (1963), Il personaggio-uomo nell’arte moderna (1963), Con gli occhi chiusi (1963), Puccini e la melodia stanca (1961), Il tarlo in valuta oro (1959), e infine la relazione accademica Vittorini a Cracovia (1967).

La nostalgia del personaggio-uomo, profondamente avvertita da Giacomo Debenedetti, è al centro di quest’opera, così come la convinzione che i valori della letteratura vadano sottratti alle lusinghe della civiltà di massa, per es-sere restituiti al lettore nel loro statuto universale. Il compito del critico consiste, allora, nel superare la mera attualità e traghetta-re ai posteri i valori assoluti dell’arte. Con la riproposta de “Il personaggio-uomo”, il Saggiatore intende rendere omaggio a uno degli intellettuali che più hanno contribuito a formare l’identità illuminista della casa editrice, per la quale curò la pubblicazione di oltre 250 volumi.

“Lo sanno tutti che sono d’attualità i critici-scrittori. Debenedetti è il maggiore di essi” (Walter Pedullà)