Con Tre inchieste dell’ispettore G.7 (Adelphi, pagg. 158, euro 10, traduzione di Marina Di Leo) di Georges Simenon (Liegi 1903-Losanna 1989), la casa editrice milanese ha dato inizio alla pubblicazione dei racconti, alcuni inediti in Italia, che hanno come protagonisti alcuni degli investigatori creati dal grande autore belga parallelamente a Maigret.
Qui vengono presentati tre racconti (Il grande Langoustier/Le Grand Langoustier, La notte dei sette minuti/La nuit des sept minutes, L’enigma della Marie-Galante/Lénigme de la Marie-Galante), scritti da un giovane Simenon nel 1931 e raccolti in volume nel 1938, dedicati a un poliziotto che non ha un nome e ciò lo rende ancora più accattivante. L’ispettore G.7 ha circa trent’anni, i capelli rossi, l’aria timida e beneducata, una sagoma alta e imponente “ben piantata, ma senza eccessi”, un viso cosparso di lentiggini. Occhi chiari, labbra carnose e un sorriso allegro, privo d’ironia. Così il Narratore descrive l’ispettore raccontando al lettore le avventurose circostanze che l’hanno portato a conoscere un uomo singolare, complice un taxi color rosso, che possiede il fiuto di un autentico segugio. Dote che condivide con il commissario Maigret.
“Prima di parlare delle inchieste alle quali ho avuto la fortuna di assistere a fianco dell’ispettore che chiamerò G.7 (vedremo poi perché), voglio raccontare come l’ho conosciuto, in circostanze che per molte ore rimasero ai miei occhi un vero e proprio enigma”.
In queste pagine che si leggono con autentico piacere, il lettore affezionato di Simenon (il quale tra il 1929 e il 1962 ha scritto ben 178 racconti) ritroverà paesaggi e atmosfere perfettamente tratteggiate con pochi e scelti aggettivi dal prolifico autore. Ecco quindi la Parigi di notte, quella dei night-club e delle banlieue, la Parigi diurna con i suoi boulevard e la provincia francese, a cominciare dai porti nebbiosi della Normandia, Fécamp, amena cittadina affacciata sulla Manica, senza dimenticare l’isola di Porquerolles in Provenza.
A questo punto sorge spontanea la domanda su chi sia il misterioso Narratore, il quale, novello Watson, si trova suo malgrado a condividere le rocambolesche avventure di un poliziotto dallo stile originale e simpatico. Forse la risposta si trova nelle pagine finali di un volume assolutamente da non perdere.
“Una storia così non l’avresti mai inventata, eh!... Questo perché i romanzieri cercano sempre ispirazione in ambienti fuori dall’ordinario... Ma se vuoi un bel dramma scegli una casa borghese, dalla facciata più rispettabile che si possa immaginare... Entra lì dentro... Non c’è niente di meglio della realtà!”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: In libreria le inchieste dell’ispettore G.7 di Georges Simenon
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