Into the Wild, il famosissimo film tratto dal libro di Krakauer dal titolo Nelle terre estreme è in realtà una storia vera.
Probabilmente non sempre ne abbiamo consapevolezza, soprattutto davanti allo schermo ammaliati da una vita in totale libertà e dalle note dei Pearl Jam, autori della straordinaria colonna sonora.
E invece è andata proprio così: Into the Wild è in realtà la vera storia di un giovane ragazzo di nome Chris McCandless che ha ispirato dapprima lo scrittore Krakauer e successivamente Sean Penn che ha trasformato le parole in un film.
La storia di Into the Wild: dal libro al film
Tutto ha inizio nel 1993 ma nessuno poteva immaginare non solo che Into the Wild sarebbe diventato un libro ma soprattutto un film.
In quell’anno Jon Krakauer pubblica un articolo su una rivista, si tratta di Outside e il suo pezzo si intitola Death of an Innocent (Morte di un innocente).
In poche righe Krakauer racconta come il giovane Chris McCandless, dopo aver abbandonato la famiglia e vissuto per mesi senza soldi, aveva trovato la morte in Alaska.
Il suo pezzo scosse l’opinione pubblica che, al contrario di come finirono poi le cose, condannò il giovane Chris giudicandolo un sognatore, un folle, un povero illuso, un idealista o anche un ribelle.
Insomma il suo viaggiare e voler vivere a contatto con la natura più incontaminata non aveva trovato parere positivo nella comunità e nella società di quegli anni. Nonostante questo Krakauer pensò che in fondo la storia di Chris fosse interessante e decise di scavare nel profondo, iniziando a scivere quello che poi sarebbe diventato il libro.
Nelle terre estreme, infatti, al contrario di quanto Krakauer stesso immaginava, ebbe grande successo ma soprattutto diede l’ispirazione a Sean Penn. Si crearono così le premesse per la nascita di Into the Wild, il film che forse tutti abbiamo visto almeno una volta nella vita.
Chris McCandless, infatti, approdato su pellicola è diventato presto un vero e proprio mito, simbolo di quella giovinezza che rifiuta il concetto di paura e si lascia andare alle esperienze più vere, commettendo anche errori difficili da recuperare.
Le motivazioni che si nascondono dietro la fuga di Chris lo scrittore sembra volerle portare alla luce nel libro senza urtare la sensibilità di chi è ancora in vita, come la sorella Carine, figura fondamentale per la stesura del libro.
Alcuni passaggi probabilmente non sono stati resi noti, ciò che si evince è sicuramente il tentativo di voler tracciare una strada alternativa al mondo attuale, sposando un vero e proprio stile di vita tutt’altro che usuale.
Il rifiuto di alcuni concetti e codici stabili all’interno di una famiglia all’apparenza perfetta si manifestano nella volontà di rompere gli schemi. Il libro racconta non solo la storia di Chris ma anche quella della sua famiglia, dove un padre violento e bigamo si professa allo stesso tempo uomo di fede, sostenuto da una madre sottomessa e complice.
Nelle terre estreme: la trama del libro di Krakauer
Il libro di Krakauer, Nelle terre estreme, dal quale è tratto il film racconta di un giovane neolaureto di famiglia borghese che nel 1990, dopo aver concluso la laurea all’Emory University in Georgia, decide di partire per un viaggio.
Sceglie di attraversare gli Stati Uniti, la parte Occidentale, probabilmente mosso dall’’inquietudine che da anni lo accompagna dovuta al rapporto complicato con la famiglia.
Chris aveva fatto esperienza di autori trascendentalisti e così decide di trascorrere due anni nel West americano e nel Messico del nord e di dare tutti i suoi avere in beneficenza.
Si dota di uno pseudonimo, Alexander Supertramp, e inizia così una vita da nomade alla ricerca di sé stesso. La sua meta è l’Alaska, a piedi e con mezzi occasionali. Incontrerà diverse figure che in qualche modo lo aiuteranno a trovare la sua Alaska e la risposta a ciò che forse cercava.
Chris scopre che la felicità non risiede nelle cose materiali, ma nell’incontro con l’altro. Dopo 5 mesi, nell’aprile del 1992, matura l’idea di tornare a casa: fino a quel momento la sua casa era stata in realtà un autobus abbandonato e il suo cibo carne di animali e bacche.
Ma per errore mangia una bacca velenosa che lo conduce a una morte lenta e dolorosa. Il suo ritrovamento avviene a settembre dello stesso anno e porprio accanto a lui c’è un diario che ha fornito elementi preziosi per ricostruire la sua storia.
Into the Wild: l’adattamento cinematografico
Nel 2007 fu l’attore e regista Sean Penn ad essere attrato dal libro di Krakauer portando sul grande schermo Into the Wild.
In un primo momento la famiglia di Chris non si rese disponibile per la cessione dei diritti. Penn non si arrese e continuò a lottare per dare vita al film: passarono 10 lunghi anni prima di poter iniziare le riprese.
Into the Wild è uscito il 21 settembre 2007 negli Stati Uniti, in Italia il 25 gennaio 2008. A vestire i panni di Chris l’attore Emile Hirsch, di origini californiane il quale ottenne per questa interpretazione il premio di migliore attore dal National Board of Review per l’interpretazione.
Il regista gioca con flashback tra passato e presente senza seguire l’ordine cronologico della storia. Il risultato è il ritratto di un vero e proprio eroe moderno che attraversa natura e civiltà ed esalta il valore di paesaggi naturali mozzafiato.
Il film è strutturato in capitoli, a richiamare quasi la forma di un libro: sono nello specifico 5 e richiamano l’attenzione dello spettatore sull’idea che il viaggio di Chris è in realtà l’inizio di una nuova vita.
A raccontare la storia una voce narrante, quella della sorella Carine McCandless che ripercorre la vita del fratello dai momenti che precedono la partenza alla morte.
In tanti ancora oggi ripercorrono le tappe del lungo viaggio di Chris arrivando fino al famoso Bus che l’ha ospitato durante il tempo lontano da casa.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Into the Wild: il film tratto dal libro Nelle terre estreme di Krakauer
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