L’anello di Clarisse di Claudio Magris

Una bella introduzione a una letteratura poco conosciuta da noi italiani (a parte Svevo), un modo di pensare diverso dal nostro, più severo e nello stesso tempo più aperto.
Non conosco la letteratura mitteleuropea e questo libro sicuramente non mi ha aiutata ad incuriosirmi.

"L’anello di Clarisse" verte sulla modernità dell’est europeo e del suo rinnovamento romanzesco. Non esiste più un soggetto né un personaggio credibile nell’Austria-Ungheria o in quel che ne rimane. Il saggio mi ha lasciata perplessa perché i vari autori sono trattati in modo frammentario, si evidenziano i temi fondamentali delle loro opere, ma senza grandi slanci.
L’elemento fondamentale è la figura dell’inetto, che prevale su tutti gli altri e la componente politica, particolarmente evidente negli autori più recenti, ormai privi di illusioni e di un centro a cui allude il titolo del libro.
"L’anello di Clarisse" non si chiude perfettamente, ma lascia uno spiraglio che può essere riempito in qualsiasi modo.

Opera sicuramente di pregio per essere letta in modo proficuo, deve essere preceduta dalla lettura delle opere a cui essa allude. Da consigliare agli estimatori della letteratura mitteleuropea.