L’umano sistema fognario
- Autore: Cosimo Argentina
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Risucchiata sin dalla prima pagina ne “L’umano sistema fognario” (Manni editore, 2014) di Cosimo Argentina, senza riuscire ad uscirne fuori, nemmeno dopo aver finito la lettura di 183 pagine “scolate” con la stessa facilità con cui il protagonista beve birra insieme ai suoi due amici, Benito e Marcello, scassati come lui.
Entriamo in casa di Emiliano Maresca, il protagonista, proprio quando sua madre, accortasi che sta per morire, lo chiama al capezzale per rivelargli il nome del padre. Siamo lì con lui nel momento della rivelazione e subito dopo lo accompagniamo in via Minniti, sparandoci nelle orecchie una buona dose di heavy metal, per incontrare l’uomo che lo ha reso un figlio senza padre, né famiglia.
Stiamo con lui nel capannone industriale in cui lavora come un mulo, solo per respirare un po’ di quell’Anansa profumo; per poter incontrare la donna dei suoi sogni, la sua luce, la sua metà del cielo, la sua buona ragione di vita: Anansa appunto, la figlia del suo capo, ricchissima, bellissima, praticamente inarrivabile per questo ragazzo di ventotto anni, con la faccia brufolosa e i capelli untuosi e gli occhiali a culo di bottiglia.
Lo accompagniamo fra le strade, anche negli angoli più nascosti, fra gli stretti vicoli della Taranto dell’Ilva, impregnata di diossina e degrado e che “ogni mattina si sveglia con la testa ficcata nel tubo di scappamento di un immenso culo anidridico”. Restiamo con lui, nella sua camera, a guardare il poster di Hitler appeso sopra il letto e siamo, con il nostro tacere, un po’ suoi complici quando, per paura di perdere casa, lavoro e pensione, decide di conservare il cadavere della madre nel frigorifero di casa. E meditiamo con lui la vendetta verso quel padre assente che ha segnato il destino di un ragazzo dal sorriso spastico, che:
smette di essere un deficiente o un uomo senza nulla da difendere se non una pensione solo quando dorme.
Ma non possiamo parlare, non riusciamo a parlare, perché siamo risucchiati anche dalla scrittura schietta, diretta, feroce, tagliente, in una sola parola strepitosa, con cui Argentina ci racconta una storia tragica, dura, rivestendola di un’ironia che non solo rende più sopportabile la violenza e la tensione, ma che strappa ai lettori continui sorrisi e un’ammirazione per uno scrittore davvero unico e originale.
Argentina ci racconta la tragica storia di un disadattato comune - di un anonimo giovane, a cui non rivolgeremmo nemmeno un’occhiata se lo incontrassimo per strada- con un’onestà tale da non esprimere giudizi sulle scelte del suo protagonista e soprattutto insegnandoci a non giudicarlo, ma solo a cercare di comprendere il male di un sistema, in cui:
non girano esseri umani, bensì cocci, schegge, frattaglie… se ne stanno gli uni accanto agli altri dando l’impressione di essere irrimediabilmente fottuti. Hanno quest’aria di ehi, lasciami perdere che c’ho l’esaurimento che non li abbandona mai. Una massa sfrigolante di uova e pancetta umane. Un nulla di carne che si alza, va a bere, parla, ma per lo più si guarda intorno per vedere altra carne che si guarda intorno.
Ci offre un nuovo modo per guardare al mondo e all’umanità e se pur essi appaiono a tratti crudeli, egli riesce a offrirceli con la freschezza di una birra presa dal frigo e che alza il nostro tasso di sorrisi.
Perché in fondo al di là della carne e delle ossa siamo fatti di sorrisi e inquietudine e i sorrisi sono velette messe in testa alla buona per nascondere il dolore. Sorridere, sorridere, sorridere.
Anche perché il mondo della letteratura italiana ci regala e può vantare con orgoglio fra le file dei suoi scrittori, un fuoriclasse dal nome di Cosimo Argentina! Uno scrittore da leggere, perché nessun aggettivo può cogliere le infinite sfumature stilistiche della sua scrittura, creativa e ricca di neoligismi e dialettismi; né rendere giustizia a uno stile di narrazione che vi farà venire l’Argentinite , intesa come dipendenza e voglia di leggere ogni suo scritto.
L'umano sistema fognario
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