Domani 8 marzo si celebra la Festa della donna, un’occasione che ci permette di riscoprire le grandi donne del passato. Il 7 marzo 1856, giusto un giorno prima della fatidica ricorrenza, nasceva Matilde Serao, una donna-icona, una donna-simbolo, una rivoluzionaria.
Potremmo ricordarla come l’innovatrice del giornalismo italiano, rischiando di essere riduttivi, perché nella delicata fase di transito tra Ottocento e Novecento fu proprio lei, Matilde Serao, a guidare il cambiamento nel mondo dell’informazione. Una donna tenace, determinata e caparbia che seppe farsi valere in un ambiente prettamente maschile fondando e dirigendo un giornale che non si occupava di argomenti frivoli e mondani, costume e società, ma di cronaca, politica, cultura.
Fu candidata sei volte al premio Nobel per la Letteratura, ma non lo vinse mai. Nel 1926 la sua candidatura fu impedita da Mussolini che volle punirla a causa delle sue posizioni avverse al fascismo.
Il merito di Matilde Serao non fu riconosciuto da alcun premio né nobilitato da alcuna medaglia, è tutto racchiuso nei suoi numerosi libri e negli articoli che scrisse per tutta la vita con piglio ardimentoso e mano ferma, raccontando vicissitudini, miracoli e disgrazie del proprio tempo.
Oggi sono le sue pagine a raccontare di lei, a dire che donna meravigliosa è stata: una donna capace di abbattere i muri delle convenzioni sociali e delle questioni di genere.
Scopriamo vita, opere e curiosità sulla prima giornalista italiana.
Matilde Serao: la vita
Matilde Serao nacque a Patrasso, in Grecia, il 7 marzo 1856. Era figlia dell’avvocato e giornalista napoletano Francesco Saverio Serao, esiliato per motivi politici, e della nobile greca Paolina Borrelly.
Nel 1861, dopo l’Unificazione, la famiglia Serao poté fare ritorno in Italia. Il padre di Matilde, Francesco Serao, era stato condannato per le sue posizioni anti-borboniche ma ora, cessati i conflitti e caduto il Regno borbonico, le sue colpe erano decadute.
A Napoli, il padre riprese a svolgere l’attività giornalistica presso il quotidiano Il pungolo e fece respirare alla figlia l’atmosfera tumultuosa di una redazione giornalistica di quegli anni.
La giovane Matilde si diplomò alle scuole magistrali e, in seguito, per sostenere la famiglia in difficoltà economica, iniziò a lavorare come impiegata al Telegrafo di Stato.
Occasionalmente, nel tempo lasciato libero dal lavoro, Serao iniziò a collaborare con brevi articoli al Giornale di Napoli. La vocazione letteraria in lei era sempre presente, a ventidue anni scriveva novelle firmate con lo pseudonimo di “Tuffolina” che inviava ai maggiori quotidiani locali.
Il 1882 fu l’anno della svolta. Matilde Serao decise di lasciare Napoli per trasferirsi a Roma e prendere finalmente in mano le redini della propria vita. Nella capitale iniziò a lavorare alla redazione de Il Capitan Fracassa, dove scriveva articoli firmandosi come “Ciquita” trattando svariati temi dalla cronaca mondana alle recensioni letterarie.
Matilde Serao: gli esordi letterari
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In questo periodo romano pubblicò il suo primo romanzo Fantasia (1883), cui fece seguito un anno più tardi Il ventre di Napoli (1884) considerato il suo capolavoro.
Il ventre di Napoli è ritenuto ancora oggi la maggiore opera di Serao, massima espressione di quel peculiare “reportage-narrativo” che avrebbe connotato lo stile dell’autrice. La penna della Serao trascina il lettore nei bassifondi di Napoli mostrando la miseria in cui versava la città e levando al contempo un grido di denuncia che risuona ancora oggi con incredibile attualità.
Il primo romanzo Fantasia fu galeotto poiché le permise di conoscere l’uomo che avrebbe avuto un ruolo rilevante nella sua vita, il giornalista e poeta Edoardo Scarfoglio. Lui la criticò aspramente scrivendo una recensione durissima sul romanzo di esordio di Serao che definì senza mezzi termini: “una scipitaggine d’insieme”.
L’incontro tra i due tuttavia diede luogo a una profonda intesa intellettuale e romantica. In una lettera a un amico Scarfoglio scriveva:
Questa donna tanto convenzionale e pettegola e falsa tra la gente e tanto semplice, tanto affettuosa, tanto schietta nell’intimità, tanto vanitosa con gli altri e tanto umile meco, tanto brutta nella vita comune e tanto bella nei momenti dell’amore, tanto incorreggibile e arruffona e tanto docile agli insegnamenti, mi piace troppo, troppo, troppo.
I due si sposarono il 28 febbraio 1885. Dalla loro unione, intellettuale e umana, nacquero due giornali che avrebbero fatto la storia: nel 1885 Il Corriere di Roma e, sei anni dopo, del giornale partenopeo Il Mattino (1891) che segnò la grande concretizzazione di un sogno comune.
Nonostante le quattro gravidanze Matilde Serao continuò a lavorare indefessamente, pubblicando articoli e romanzi a un ritmo inarrestabile.
Al successo professionale tuttavia non fece da contraltare l’unità di coppia. Dopo la fondazione de Il Mattino, di cui Scarfoglio è direttore e Serao è co-direttrice, il matrimonio tra i due cominciò a sfaldarsi. Il motivo erano i continui tradimenti di lui che portarono a vicende che fecero parecchio chiacchierare gli ambienti della Roma bene.
Un’amante parigina di Scarfoglio, Gabrielle Bessard, si sparò un colpo di pistola sull’uscio, dopo aver consegnato una neonata nelle mani della governante di casa Scarfoglio-Serao. Il giorno dopo i maggiori quotidiani del tempo riportano la notizia rendendo pubblico l’indicibile.
La separazione tra Matilde Serao ed Edoardo Scarfoglio
Matilde decise di allevare comunque la bambina e le diede il nome di sua madre, Paolina. La relazione con il marito tuttavia subì un contraccolpo inevitabile. Nel 1903 Serao decide di intraprendere la strada della separazione: fa causa al marito chiedendo 75mile lira al mese per il mantenimento dei quattro figli. Ma le richieste non vennero accolte. Dopo tumultuose vicende legali i due si separarono definitivamente e Serao decise di abbandonare la redazione de Il Mattino.
La fondazione de Il Giorno
Serao, un po’ per ripicca o po’ per indomabile forza di volontà, fondò una testata giornalistica che potesse essere concorrente a quella del marito. Nel 1903 nacque così Il Giorno, creato da Serao con il supporto del giornalista e compagno Giuseppe Natale.
Il Giorno si poneva in concorrenza diretta con Il Mattino, creando una vera e propria faida nel mondo dell’informazione. Il nuovo giornale di Serao aveva toni più pacati ed esprimeva, anche nei confronti della Prima guerra mondiale che sarebbe scoppiata a breve, con posizioni meno interventiste.
L’esperienza de Il Giorno segnò un grande rinnovamento nel mondo dell’informazione. Matilde Serao fu la prima donna italiana a fondare e dirigere un quotidiano di cronaca.
Dopo la morte di Scarfoglio, Matilde Serao sposò il compagno Giuseppe Natale da cui ebbe una bambina che chiamò Eleonora, in omaggio all’attrice Eleonora Duse, che era stata sua grande amica.
Serao continuò per tutta la vita a lavorare con impegno costante all’attività giornalistica e letteraria.
Si racconta che la morte la colse all’improvviso mentre stava scrivendo. Fu stroncata da un infarto all’età di 71 anni, il 25 luglio 1927, nella sua casa di Napoli.
Era morta così come era vissuta, scrivendo, una delle firme più illuminate del giornalismo italiano del primo Novecento.
Matilde Serao: le opere
Riportiamo di seguito alcune opere, in una bibliografia ridotta, della sterminata produzione narrativa di Matilde Serao:
- Fantasia, Torino, Casanova, 1883.
- Pagina azzurra, dedicato a Rocco De Zerbi, Milano, Quadrio, 1883.
- La virtù di Checchina, Catania, Niccolò Giannotta editore, 1884.
- Il ventre di Napoli, Milano, Treves, 1884; Napoli, Perrella, 1906.
- La conquista di Roma, Firenze, Barbera, 1885.
- Il romanzo della fanciulla, Milano, Treves, 1886; edizione riveduta nel 1895 con il titolo Telegrafi dello Stato. Romanzo per le signore, Roma, Perino, 1895
- Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.
- Fior di passione. Novelle, Milano, Galli, 1888, Milano, Baldini, Castoldi & Co., 1899
- Addio, amore!, Napoli, Giannini, 1890.
- Il paese di cuccagna (Romanzo napoletano), Milano, Treves, 1891.
- Piccolo romanzo, Napoli, Pierro, 1891.
- Castigo, Torino, Casanova, 1893.
- Donna Paola, Roma, Voghera, 1897.
- Nel sogno, Firenze, Paggi, 1897.
- Nel paese di Gesù. Ricordi di un viaggio in Palestina, Napoli, Tocco, 1898.
- Storia di una monaca, Catania, Giannotta, 1898
- Saper vivere. (Norme di buona creanza), come Gibus del Mattino, Napoli, Tocco, 1900.
- L’anima semplice. Suor Giovanna della Croce, Milano, Treves, 1901
- Tre donne, Roma, Voghera, 1905.
- Sterminator Vesevo. Diario dell’eruzione, aprile 1906, Napoli, Perrella, 1906.
- Il giornale, Napoli, Perrella, 1906.
- La leggenda di Napoli, Napoli, Perrella, 1906.
- Sognando, Catania, Giannotta, 1906.
- Evviva la vita!, Roma, Nuova antologia, 1908.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Matilde Serao: vita, opere e storia della prima giornalista italiana
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