Da sempre interessato alla vita privata di celebri artisti, il cinema ha raccontato in svariate occasioni struggenti legami sentimentali nati tra scrittori, relazioni turbolente che sono a volte diventate fonte di ispirazione letteraria in un connubio molto stretto tra parola scritta e realtà.
Scopriamo di seguito alcuni dei migliori film per scoprire le storie d’amore tra letterati e scrittori di ogni epoca, per rivivere le loro emozioni anche sul piccolo schermo.
“Henry & June” (1990, regia di Philip Kaufman)
Nel fervido clima intellettuale della Parigi dei primi anni Trenta l’autrice Anaïs Nin (interpretata da Maria de Medeiros) confida alle pagine del suo diario le ambigue emozioni che la legano allo scrittore Henry Miller (Fred Ward), impegnato nella stesura di “Tropico del Cancro”, e alla sua affascinante moglie June (Uma Thurman). La controversa relazione ha una notevole influenza sull’opera di entrambi.
“Poeti dall’inferno” (1995, regia di Agnieszka Holland)
Nel 1871 il sedicenne Arthur Rimbaud (Leonardo DiCaprio) giunge a Parigi per incontrare Paul Verlaine (David Thewlis) che, già noto e stimato per le sue liriche, rimane colpito dal carattere rivoluzionario degli scritti del geniale poeta. L’autore di “Feste galanti” abbandona la moglie e segue Rimbaud in Belgio e in Inghilterra, ma il rapporto ossessivo tra i due ha un esito tragico.
Dopo un furioso litigio, Verlaine ferisce l’altro con un colpo di pistola, viene condannato a due anni di prigione e conduce poi un’esistenza misera; Rimbaud, insofferente verso le rigide regole sociali, fugge in Africa e lì si dedica al traffico d’armi, finché una grave malattia ne provoca la morte prematura a soli trentasette anni.
“I figli del secolo” (1999, regia di Diane Kurys)
Desiderosa di allontanarsi da un opprimente vincolo coniugale, l’anticonformista George Sand (Juliette Binoche) si trasferisce a Parigi dove, assunto lo pseudonimo maschile con cui resterà nota al grande pubblico, porta avanti una prolifica produzione letteraria e dà scandalo con comportamenti contrari alle convenzioni dell’epoca. Nel 1833 si innamora, ricambiata, del poeta e drammaturgo romantico Alfred de Musset (Benoît Magimel). I due compiono insieme un viaggio in Italia, ma la tempestosa e infelice vicenda sentimentale dura pochi anni.
“Un viaggio chiamato amore” (2002, regia di Michele Placido)
La breve ma appassionata storia d’amore tra la scrittrice Sibilla Aleramo (Laura Morante) e il poeta Dino Campana (Stefano Accorsi) viene ripercorsa attraverso brani della corrispondenza epistolare che i due hanno dal 1916 al 1918. La celebre autrice sacrifica se stessa e la sua indipendenza per abbandonarsi a un rapporto disperato e distruttivo, compromesso in modo inesorabile dai disturbi nervosi e dagli eccessi emotivi di Campana.
“Sylvia” (2003, regia di Christine Jeffs)
Nel 1956 la giovane poetessa statunitense Sylvia Plath (Gwyneth Paltrow) incontra a Cambridge il poeta britannico Ted Hughes (Daniel Craig) e dalla loro forte intesa sentimentale si sviluppa anche un intenso sodalizio letterario. Il matrimonio si rivela, tuttavia, un’unione travagliata e, insieme alle frequenti crisi depressive, porta la talentuosa scrittrice a suicidarsi nel 1963 all’età di trent’anni, poco tempo dopo la pubblicazione del romanzo “La campana di vetro”.
“Gli amanti del Café de Flore” (2006, regia di Ilan Duran Cohen)
Nel 1929 all’École Normale Supérieure di Parigi si incontrano i futuri romanzieri e saggisti Jean-Paul Sartre (Lorànt Deutsch) e Simone de Beauvoir (Anna Mouglalis). Entrambi docenti, si dedicano negli anni Trenta alla stesura delle loro prime opere e nel decennio successivo diventano esponenti di spicco dell’esistenzialismo francese.
Risalgono a questo periodo la fondazione nel 1945 da parte di Sartre dell’importante rivista “Les Temps Modernes” e la pubblicazione nel 1949 del libro di Simone de Beauvoir “Il secondo sesso”, ritenuto ancora oggi uno dei testi fondamentali per il movimento femminista.
La loro duratura relazione - senza matrimonio, senza figli e non priva di tradimenti reciproci - si fonda su una grande complicità intellettuale e su un analogo impegno sociale e politico.
“Hemingway & Gellhorn” (2012, regia di Philip Kaufman)
Nel 1936 in Florida la giornalista statunitense Martha Gellhorn (Nicole Kidman) conosce Ernest Hemingway (Clive Owen), già autore affermato. La coscienza politica che anima i due li spinge a recarsi in Spagna per documentare da vicino l’evolversi del conflitto civile. Hemingway scrive in quel periodo uno dei suoi romanzi più apprezzati, “Per chi suona la campana”, mentre Martha Gellhorn inizia la sua brillante carriera di corrispondente di guerra. Il litigioso matrimonio si interrompe dopo pochi anni, anche a causa delle continue e lunghe assenze della donna per lavoro.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I migliori film sulle più belle storie d’amore tra scrittori
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