È giunta oggi 12 luglio 2023 la triste notizia della morte dello scrittore ceco Milan Kundera, all’età di 94 anni. Lo scrittore nacque 1° aprile 1929 nella città di Brno, nell’attuale Repubblica Ceca.
Kundera è già considerato un classico della letteratura contemporanea. Per le sue opere il battesimo del tempo non è necessario, ma superfluo: il loro valore è stato già celebrato in vita e non ha avuto bisogno della consacrazione garantita dalla posterità.
Perseguitato in patria dal regime comunista, lo scrittore ceco è stato costretto all’esilio in terra francese, dove tuttora risiedeva. Milan Kundera viveva una vita appartata: dal 1975, anno della sua fuga a Parigi, è sfuggito ai riflettori e all’esposizione mediatica. Non ha rilasciato dichiarazioni né interviste, lasciando che fossero i suoi libri a parlare per lui. L’unica persona che ha avuto il consenso di fotografarlo è stata sua moglie Vera, compagna di una vita.
Kundera ha cercato di sparire per mettere al centro della scena la sua opera - la cui immortalità è indiscussa.
C’è un’idea che lo scrittore ceco ha sostenuto come una ragione di vita:
Solo un’opera letteraria che rivela un frammento sconosciuto dell’esistenza umana ha ragione di esistere. Essere uno scrittore non significa predicare una verità, significa scoprire una verità.
Le opere più famose di Kundera
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Le opere di Kundera si compongono di una forma ibrida in bilico tra saggio e romanzo. La riflessione è inscindibile dalla sua scrittura e il risultato è la mirabile prosa filosofica che la caratterizza.
Attraverso le parole Kundera è stato in grado di attingere alla dimensione più profonda dell’esistenza umana: e poco importa che abbia scritto di relazioni, di politica o di vicende autobiografiche, la sua letteratura è riuscita sempre a svelarci una verità nascosta, come un diamante grezzo.
Tra i suoi libri più belli ricordiamo il capolavoro L’insostenibile leggerezza dell’essere (1984), ma anche il libro-saggio L’immortalità (1990), La lentezza (1995) (sua prima opera pubblicata in lingua francese, Ndr) e il meraviglioso L’identità (1997) che trasforma la forma romanzo in un’appassionata ricerca filosofica esistenziale.
Il complesso delle sue opere compone un puzzle stratificato e sempre scomponibile che nell’insieme realizza il ritratto sfaccettato di un grande narratore della realtà umana.
Per ricordarlo, scopriamo le più belle frasi tratte dai romanzi di Milan Kundera.
Le frasi celebri di Milan Kundera
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Contro i sentimenti siamo disarmati, poiché esistono e basta – e sfuggono a qualunque censura. Possiamo rimproverarci un gesto, una frase, ma non un sentimento: su di esso non abbiamo alcun potere.
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Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi: in altri termini, desidera lo sguardo di un pubblico. […] La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti. C’è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata. E c’è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori.
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Chi cerca l’infinito non ha che da chiudere gli occhi.
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In greco, «ritorno» si dice nóstos. Álgos significa «sofferenza». La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare.
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Era il senso della bellezza che la liberava di colpo dall’angoscia e la riempiva di un nuovo desiderio di vivere.
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Tutti noi consideriamo impensabile che l’amore della nostra vita possa essere qualcosa di leggero, qualcosa che non ha peso, riteniamo che il nostro amore sia qualcosa che doveva necessariamente essere; che senza di esso la nostra vita non sarebbe stata la nostra vita.
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Forse non siamo capaci di amare proprio perché desideriamo essereamati, vale a dire vogliamo qualcosa dall’altro invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza.
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La grandezza di un uomo risiede per noi nel fatto che egli porta il suo destino come Atlante portava sulle spalle la volta celeste.
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La vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un’ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla.
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La ragazza che desidera il matrimonio desidera qualcosa di cui non sa nulla. Il giovane che brama la gloria non ha alcuna idea di cosa sia questa gloria. Ciò che dà un senso al nostro comportamento è sempre qualcosa che ci è totalmente sconosciuto.
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Che cos’è la vertigine? Paura di cadere? Ma allora perché ci prende la vertigine anche su un belvedere fornito di una sicura ringhiera? La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura.
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La vera bontà dell’uomo si può manifestare in tutta purezza e libertà solo nei confronti di chi non rappresenta alcuna forza.
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Le domande veramente serie sono solo quelle che possono essere formulate da un bambino. Sono domande per le quali non esiste risposta.
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Ma che cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all’amore? Cos’è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l’assoluto stesso?
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L’erotismo non è soltanto desiderio di un corpo, ma in egual misura anche desiderio di stima. Il partner che avete conquistato, che vi desidera e vi ama, rappresenta il vostro specchio, la misura di ciò che siete e di ciò che valete.
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Ciò che si verifica una sola volta è come se non fosse accaduto mai.
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La lotta dell’uomo contro il potere è la lotta della memoria contro l’oblio.
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L’amore comincia nell’istante in cui la donna si iscrive con la sua prima parola nella nostra memoria poetica.
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Con le metafore è meglio non scherzare. Da una metafora può nascere l’amore.
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Il tempo umano non ruota in cerchio ma avanza veloce in linea retta. È per questo che l’uomo non può essere felice, perché la felicità è desiderio di ripetizione.
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La gente di solito si rifugia nel futuro per sfuggire alle proprie sofferenze. Traccia una linea immaginaria sulla traiettoria del tempo, al di là della quale le sue sofferenze di oggi cessano di esistere.
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C’è un legame stretto tra lentezza e memoria, tra velocità e oblio. Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria, il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio.
Qual è stato il vostro libro preferito di Milan Kundera? Ditecelo nei commenti.
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Buon compleanno a Milan Kundera
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Addio a Milan Kundera: le frasi più belle dello scrittore-filosofo
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