I numeri dispari sono di troppo
- Autore: Salvatore D’Ascenzo
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
“I numeri dispari sono di troppo” di Salvatore D’Ascenzo si configura come la narrazione di una realtà latente qual è quella degli istituti di reclusione oggi, in Italia, spesso senza un vero e proprio controllo da parte del Garante; basti pensare che, in Abruzzo, terra cui appartiene lo scrittore di questo libro, il Garante neppure c’è.
Salvatore D’Ascenzo ha redatto le pagine de “I numeri dispari sono di troppo” collaborando con otto detenuti del carcere di Castrogno, a Teramo, esperienza nella quale ha raccolto le loro storie, che si trovano alla fine del libro, per renderli protagonisti di una esperienza di liberazione più o meno fantastica: un progetto di fuga da un carcere che è, in vero, la proiezione delle paure più intime dei detenuti, come il giudizio, la solitudine, l’abbandono.
A voler essere più precisi, occorre sottolineare che l’originalità de “I numeri dispari sono di troppo” sta proprio nella sua forma anfibia: alla prima parte, un romanzo che ha per protagonisti i detenuti coinvolti in questo romanzo, catapultati in un contesto narrativo che ben riesce a delineare tutto il loro dolore e il faticoso cammino di redenzione che queste persone ogni giorno intraprendono, segue una raccolta delle dirette testimonianze degli ospiti della casa circondariale di Castrogno che, in una stimolante esperienza formativa, sono riusciti ad affidare alla scrittura forte di Salvatore D’Ascenzo il loro desiderio di poter ancora essere considerati uomini, al di là di ogni errore e di ogni pregiudizio.
“I numeri dispari sono di troppo” non ha, però, alcun intento apologetico: descrive la vita dei detenuti senza considerarli una collettività da punire, la cui identità è stata sintetizzata e racchiusa in un numero di matricola, ma come uomini comuni, con le proprie attese, le proprie paure, gli errori di cui, piuttosto che ricercare le cause, si considerano le conseguenze, in una riflessione gravida di consapevolezza.
Un volume che può considerarsi almeno in parte, anche un vero e proprio thriller alla Stephen King, fatto anche di immagini forti e turbamenti fisici, che però lascia con un sorriso malinconico sulla bocca. Un bel libro scritto da un autore che sicuramente farà strada. Un buon motivo per riflettere su ciò che lasciamo fuori dalle barriere della società.
Frutto di un progetto realizzato con alcuni detenuti del carcere teramano di Castrogno, che hanno preso parte all’iniziativa con grande entusiasmo, “I numeri dispari sono di troppo” è un progetto coordinato e realizzato dallo scrittore Salvatore D’Ascenzo, in collaborazione con la casa editrice Evoè e l’area educativa della casa circondariale che è riuscita a mettere in atto un’operazione davvero unica per questa struttura di detenzione, un’esperienza che è motivo di vanto non solo per la città di Teramo ma anche per l’editoria abruzzese.
Salvatore D’Ascenzo, noto già per il reportage “Mattoncini rossi” sul terremoto del Nepal del 2015, un libro fortunato, che è stato tradotto e distribuito perfino in Canada, torna ad indagare una tematica di carattere sociale. L’autore, che tornerà presto in libreria con altri due volumi con case editrici di livello nazionale, mostra ancora una volta lo stile e la scrittura appassionata e coraggiosa di chi è capace di raccontare realtà poco conosciute ai più, andando oltre ogni preconcetto e ogni facile pregiudizio.
I numeri dispari sono di troppo
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Mi sarebbe piaciuto recensire per prima il libro. Salvatore D’Ascenzo è un autore unico. Ti fa entrare nelle storie e senti tutto il dolore dei detenuti che sono comunque uomini in attesa di giudizio, quello di Dio oltre che quello umano. Bellissimo libro, sarà il mio regalo di Natale.
Ho letto il libro in tre giorni per arrivare a rimanere a bicca aperta. Grande tensione, suspance, flashback ed un finale che riporta all’inizio fanno di questo libro uno dei migliori usciti ultimamente sul tema siciale. Da leggere assolutamente.