La nuova disciplina del bendessere. Vivere il meglio possibile
- Autore: Vittorino Andreoli
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2016
In cosa consiste l’evoluzione dall’idea di benessere nella nuova disciplina del bendessere? Lo spiega il noto psichiatra Vittorino Andreoli in uno dei suoi libri più recenti, “La nuova disciplina del bendessere. Vivere il meglio possibile” (Marsilio, 2016).
Mentre il benessere è un sentimento di appagamento, il ben-d’essere significa esistere bene e fare bene. Il bendessere considera l’uomo in maniera integrale, in tutte le sue sfaccettature. Ed è dall’equilibrio umano nella sua interezza che si ottiene lo stato di bendessere.
“Il bene diviene attributo ‘dell’essere’, della persona, costituita dal corpo, dalla mente, dalla dimensione relazionale e, nella sua più vasta estensione, sociale. Da qui deriva l’ovvia conseguenza che il mio benessere dipende anche dall’altro e dal suo benessere, che si riflette su di me così come il mio si riflette su di lui”.
Vittorino Andreoli conia il neologismo Bendessere, partendo dagli studi dello psicologo Jean Piaget che creò l’espressione sciences dell’homme al fine di descrivere un sapere, una disciplina scientifica che parta dai bisogni di ogni singola persona e dalla sua percezione mentale del proprio essere, al fine di vivere una vita con meno ansie, superando le paure che possono oscurarla.
Senz’altro quella di Vittorino Andreoli è una disciplina razionale e umanista:
“Amo particolarmente l’umanesimo, perché origina dall’uomo e da questa terra; è dunque nelle mani dell’uomo. Umanesimo è l’insieme dei principi che regolano la vita della comunità, ossia di tutti gli uomini che ne fanno parte: principi che tendono a facilitare l’esistenza di ciascuno, nel rispetto di quella degli altri”.
Il coinvolgimento della persona per ottenere una buona qualità di vita deve essere fisico, sociale ed emotivo. Vittorino Andreoli sostiene che è intrinseca in noi la cura per superare i momenti di difficoltà e molto dipende dallo stile di vita e dal modo di interpretarla.
Vittorino Andreoli parte dal presupposto che la medicina stia vivendo una grossa crisi. Il vero cambiamento del nostro stato di salute avverrà modificando radicalmente le nostre abitudini di alimentari, sociali e culturali. E proprio per questo Vittorino Andreoli, in “La nuova disciplina del bendessere. Vivere il meglio possibile”, analizza ogni singolo aspetto dell’esistenza: cibo, alimentazione, bellezza, amore, relazioni sociali e anche vere e proprie emozioni: speranze, desideri, paure, frustrazioni conflitti... insomma tutto il caleidoscopio olistico che forma il disegno della vita umana.
Se esiste equilibrio allora il benessere si può raggiungere anche in presenza di malattia. Questo in quanto gli studi dimostrano che la salute non sia sufficiente a provare uno stato di felicità, mentre invece nella malattia a volte è possibile anche provare gioia.
In senso antropologico sono molti i piccoli gesti anche quotidiani che possiamo compiere al fine di migliorare la qualità della nostra vita; il saluto quotidiano ad esempio:
“Il saluto è una liturgia, e il rispetto che esprime si manifesta proprio nell’atto di mostrare il desiderio che la persona incontrata sia in salute”.
Non salutare significherebbe quindi voler deliberatamente ignorare l’altrui presenza. L’ambizione di “La nuova disciplina del bendessere. Vivere il meglio possibile” di Vittorino Andreoli è elevata: condurre il lettore a una nuova visone della vita proiettata alla gratificazione e al senso di libertà e insegnare a tutti a vivere nel migliore dei modi possibile.
La nuova disciplina del bendessere. Vivere il meglio possibile
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