Einaudi nella collana Supercoralli pubblica “Non fa niente” (2017, pp. 256, euro 19,00) il nuovo libro di Margherita Oggero, scrittrice e insegnante, nata a Torino nel 1940.
Tanto emblematica quanto simbolica la copertina del presente testo: due donne che camminano per strada, le loro gambe affiancate, rivestite della medesima calza con la riga dietro, ritratte di spalle. Camminano insieme per un lungo tratto di strada e di vita, unite da un patto, da una scelta coraggiosa e da un’irresistibile energia con cui affrontano l’esistenza. Nel nuovo libro di Margherita Oggero, la quale per la Rai ha scritto i soggetti della fortunata serie ispirata ai suoi libri Provaci ancora prof, con Veronica Pivetti come attrice protagonista, il lettore attraverso una serie di flash-back si trova a passeggio per cinquant’anni di storia in compagnia di due figure femminili completamente diverse tra loro, semplicemente straordinarie.
“E maschio fu. Andrea. Bello, come possono esserlo i neonati che escono stropicciati e furibondi dal ventre materno, bello e in carne, tre chili e due etti di carne e ossa, braccia e gambe pienotte, un bambino che appagava le più ottimistiche aspettative. Vitale, soprattutto, come testimoniavano gli alti strilli con cui rese nota la sua presenza al mondo, costituito in quel momento dai presenti nella stanza, cioè la puerpera, la levatrice Angelina e il dottor Anfossi”.
“Può esistere un amore di madre che non contempli l’esclusiva? La natura ha davvero leggi così rigide da non ammettere eccezioni? Esther e Rosanna stipulano un patto, per qualcuno forse scandaloso, inaccettabile. Un patto che cambia per sempre le loro vite. Nel 1933, in uno dei momenti più cupi per l’Europa, Esther Ehrenfeld ha dovuto lasciare Berlino, il suo innamorato, la sua libertà, ogni promessa di futuro. Ora è una giovane donna colta, dall’intelligenza tormentata, la cui eleganza sconcerta Tina”
l’arcigna suocera piemontese.
“Quella moglie mai accettata dalla suocera, osteggiata sempre. Taciturna, chiusa in sé, avulsa da tutte le abitudini della vita di provincia”.
Rosanna invece è cresciuta in mezzo alle risaie, non ha potuto studiare e la sua bellezza le ha giocato un brutto tiro trasformandola in fretta in una creatura determinata e sensuale, ansiosa di cambiare la sua esistenza. Cosa abbiano in comune due donne così, non ci vorrà molto a scoprirlo. Sono vive nonostante tutto, profondamente capaci di amare e d’insegnarsi qualcosa l’una all’altra. Un giorno Esther domanda a Rosanna di aiutarla ad avere un figlio, come nella Bibbia fece Agar per Abramo e Sara. Il loro universo non esclude per nulla gli uomini. Esther è legata al marito Riccardo Olivero da una complicità generosa e Rosanna ama Nicola con un’irruenza passionale, che trova negli assolo e nelle improvvisazioni jazz la sua colonna sonora. Nel frattempo il mondo va avanti e le interroga senza risparmiarle: dalla guerra alla Torino postbellica che si avvia alla ricostruzione, passando per Bartali e Togliatti, gli anni delle rivolte studentesche e il terrorismo, fino alla caduta del muro di Berlino. I giorni si riempiono di cose da fare, giacche di pannofix, segreti condivisi, paure, entusiasmi, scommesse, Fiat 1100 che arrancano su autostrade pericolose appena costruite. È la vita che corre, di due amiche che non saranno mai più sole.
“Quando il bambino nacque l’Ingegnere aveva quarant’anni, sua moglie Esther, la Signora, trentaquattro, e Rosanna diciannove. Era il giugno del 1948: il clima politico arroventato, le ferite della guerra non ancora rimarginate, il Piano Marshall ai suoi inizi, l’indigenza diffusa”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il nuovo libro di Margherita Oggero: un grande affresco di vita
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