Gaio Petronio Arbitro, meglio conosciuto con l’appellativo di Petronio, è stato uno scrittore e un politico romano del I secolo. Sulla sua vita ci sono molte questioni irrisolte e ombre, a partire dalla questione di chi sia l’autore del Satyricon, chiamato Petronius Arbiter. Possiamo affermare con certezza che chi scrisse il Satyricon visse in epoca neroniana, così come conferma l’opera stessa. In essa, infatti, viene rappresentata la società che rimanda all’età di Nerone tramite stile, contenuto, cultura e interessi di colui che la scrive. Vediamo ora qualche dettaglio in più sulla vita di Petronio, le sue opere e le caratteristiche del suo peculiare stile.
Petronio: vita e opere
Il cognome Arbiter fu attribuito a Petronio per via della sua fama di arbiter elegantiarum, titolo di cui godette presso la corte di Nerone. Nella sua vita Petronio è stato identificato come un aristocratico romano citato da Tacito, che è stato proconsole in Bitinia ed è morto suicida nell’ambito della congiura pisoniana nel 66 d.C.
Dopo il suicidio di Petronio rimase il ricordo della magnificenza, il gusto fastoso e la dissolutezza dei suoi costumi, nonché la grande stima e i favori di Nerone. L’opera di Nerone è arrivata fino a noi in frammenti, così come le notizie sulla sua vita: anche solo l’attribuzione e la datazione delle sue opere non sono certi e, ancora oggi, sono oggetto di contestazione. Le discussioni arrivano a toccare anche la provenienza di Petronio: alcuni gli attribuiscono origini galliche, altri campane e altri ancora pensano che fosse romano.
Il suo suicidio fu indotto perché accusato di tradimento da Tigellino e la sua morte fu singolare tanto quanto la sua vita.
Anche se non c’è certezza che sia lui l’autore del Satyricon, la raffinatezza intellettuale del personaggio, unita alla spregiudicatezza e alla stravaganza, ben si accordano con quelle dell’autore del Satyricon. Di che opera si tratta?
Il Satyricon è un romanzo di cui resta una lunga sezione che, secondo codici antichi, occupava i libri XV e XVI. Ciò che è giunto fino a noi, quindi, sarebbe solo una piccola parte dell’immensa opera. In esso sono compresi anche alcuni inserti novellistici e alcuni brani in poesia; i più lunghi sono Bellum civile (La guerra civile) di 295 esametrie una Troiae halosis (Presa di Troia), di 65 trimetri giambici.
Così come la vita di Petronio anche la sua opera pone numerosi problemi, a partire dalla data di composizione.
Il Satyricon comincia ad essere citato nel III secolo d.C., prima che si fosse concordi nell’attribuirla a Petronio. Anche il titolo non è univoco, indicato a volte come Saturae e a volte come Satyricon. Con la parola Saturae si vorrebbe ricollegare lo scritto alle Satire menippee, sottolineando la commistione tra prosa e poesia; indicandolo come Satyricon, invece, si farebbe riferimento a un genitivo plurale neutro connesso con un sottinteso libri. Tra le varie opinioni, quella più accreditata prevede che si tratti, seppur in una forma unica, di un romanzo e forse di una parodia del romanzo greco ellenistico. L’idea deriva dal fatto che, rispetto al romanzo greco ellenistico, il Satyricon vada a ribaltarne il realismo crudo e gli aspetti sentimentali.
Petronio: caratteristiche dello stile
Come già accennato, Petronio nel suo lavoro compie un’opera di satira e parodia. Il Satyricon, che rimane uno dei primi romanzi della cultura latina, racconta la vicenda principale della coppia composta da Encolpio e Gitone intrecciata con una serie di narrazioni secondarie (novelle raccontate da vari personaggi e appartenenti a vari generi). Il romanzo greco ellenistico viene preso come modello insieme alle sue fondamentali caratteristiche (peripezie, viaggio, amore), ma nel Satyricon tutto viene stravolto.
Nel romanzo, a un certo punto, i due protagonisti vengono separati e proprio da qui cominciano le varie peripezie e il viaggio dei due fino a che non interviene qualcosa che li fa riavvicinare. Lo stile semplice di questo romanzo lo fece entrare nelle grazie di buona parte del pubblico.
Cosa viene stravolto da Petronio? La coppia, per esempio, che nei romanzi tipici era casta ed eterosessuale mentre in quello di Petronio è omosessuale e tutt’altro che timorata e fedele. Il viaggio, dal canto suo, è di stampo odissiaco ma pregno di una parodia del mondo epico. Con quest’opera Petronio fa una critica alla vita contemporanea in alcun suoi aspetto come, ad esempio, quella verso la scuola di retorica che, secondo lo scrittore, non portava gli allievi a discutere di nulla, alla fin fine.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Petronio: vita, opere e caratteristiche
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