Il primo amore sei tu di Stephanie Perkins

Il primo amore sei tu (De Agostini, 2015, traduttore: A. Maestrini) è il secondo volume autoconclusivo scritto dall’americana Stephanie Perkins. Protagonisti di questo romanzo young adult sono Lola e Cricket, due ragazzi lontanissimi dagli stereotipi a cui il genere ci ha abituati. Nessun bello e dannato e nessuna brava ragazza acqua e sapone. Tutto quello che si può dire di Lola Nelson si riassume nella parola anticonvenzionale, dalla sua famiglia (intreccio decisamente particolare di rapporti) fino al suo abbigliamento estremamente stravagante. Cosa dire, invece, di Cricket Bell? Capelli da scienziato pazzo (è un inventore quindi… ci sta!), dinoccolato, sorella piuttosto impegnativa che trascina nella sua orbita tutta la famiglia. In comune hanno il fatto di esser stati vicini per anni e di aver coltivato nell’ultimo periodo una tenera amicizia che stava sfociando in amore e poi… Niente. Una serie di piccole interferenze e il trasferimento di Cricket hanno posto bruscamente fine a tutto.

Nel presente Lola ha una vita felice. È fidanzata con Max, ventiduenne e cantante di una rock band, due papà che l’adorano e che impareranno ad amare il suo ragazzo, una migliore amica. Tutto cambia quando nel vialetto della casa accanto si ferma un camion dei traslochi e scopre che sono tornati i Bell. È passato tanto tempo e Lola crede di essersi lasciata il passato alle spalle. Eppure, non impiegherà molto a capire che mente e cuore non sempre seguono le logiche scandite dal lento trascorrere del tempo, ma tortuose strade che conducono verso mete ignote o fin troppo conosciute.

Punto di forza del romanzo è la genuinità. Okay, magari non tutti sono discendenti di un noto inventore (o che si spaccia per tale), ma chi non ha mai vissuto sulla propria pelle la sensazione di essere incompreso dai propri genitori? Di non essere abbastanza o, addirittura, sbagliato? Con uno stile semplice e frizzante le pagine si sfogliano l’una dietro l’altra alla ricerca di un lieto fine che scaldi il cuore e permetta di mettere la parola fine ad amori che sembrano giusti per poi mostrare tutta la propria superficialità e malignità.

«Allora credi nelle seconde possibilità?» Mi mordo il labbro
«Seconde, terze, quarte. Quante ce ne vogliono. Tutto il tempo che occorre. Se la persona è quella giusta» aggiunge.
«Se la persona è… Lola?»
Questa volta sostiene il mio sguardo. «Solo se l’altra persona è Cricket.»