È questo cuore che batte accanto al mio è il ventitreesimo sonetto di James Joyce contenuto nella raccolta Musica da camera del 1907.
La raccolta Chamber Music segnava l’esordio poetico di Joyce, all’epoca ventenne. Apparsa per la prima volta nel 1907, Musica da camera comprendeva trentasei poesie tutte di ispirazione amorosa scritte tra il 1901 e il 1904, e trovò subito un’ottima accoglienza da parte di critici e scrittori come Ezra Pound, che ne apprezzò l’eleganza, e il poeta William Butler Yeats, che ne scrisse una recensione lungimirante:
Penso che il signor Joyce abbia grandissime qualità.
La poesia È questo cuore che batte accanto al mio, il cui titolo nell’originale inglese è molto melodioso This heart that flutters near my heart, fu dedicata dallo scrittore alla moglie Nora Barnacle nei loro primi anni insieme.
Scopriamo testo, analisi e significato della poesia di James Joyce.
È questo cuore che batte accanto al mio di James Joyce: testo
È questo cuore che batte accanto al mio
la mia speranza e tutti i miei beni,
scontento quando ci separiamo
contento invece tra bacio e bacio;
la mia speranza e tutti i miei beni...sì!
e tutta la mia felicità.Ché lì, come in un nido muschioso
vari tesori lo scricciolo tiene,
io misi quelli che possedevo
prima che gli occhi imparassero il pianto.
Noi quanto lui non saremo saggi
anche se amore vive un giorno solo?
È questo cuore che batte accanto al mio di James Joyce: analisi
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In È questo cuore che batte accanto al mio James Joyce descrive la felicità, il rapimento, delle prime fasi dell’innamoramento.
Nell’originale il componimento di Joyce è ricco di melodiose assonanze e di false rime che insistono sul verbo flutter, che rievoca la sensazione del battito tremante del cuore agitato da nuove emozioni e travolgenti sentimenti.
Nella seconda strofa il poeta intesse un’efficace metafora, in cui paragona il cuore innamorato a un uccellino che custodisce all’interno del suo nido il tesoro del suo amore nel tentativo di difenderlo e prevenirne la scomparsa.
Il verso finale riconosce che l’amore è un processo, un ciclo, paragonabile all’incedere del giorno. Tuttavia l’amante offre una nota di compensazione di fronte al presagio dell’imminente fine: l’amore è ancora forte - la speranza, la ricchezza e la felicità sono quindi ancora raggiungibili. Ma la saggezza del poeta si contrappone al pianto; avendo passato il "mezzogiorno", ovvero la pienezza del sentimento, l’unica via è verso la sera e la perdita della luce.
La poesia si chiude quindi con una domanda malinconica: anche se l’amore vive un giorno solo? che riflette un tema caro alla lirica elisabettiana, ovvero la transitorietà dell’amore e della vita.
In questa poesia troviamo la scrittura di James Joyce ancora acerba e legata a modelli precedenti, tuttavia si può riscontrare anche quella peculiare musicalità e ricerca espressiva che caratterizzerà le opere successive, come Gente di Dublino.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “È questo cuore che batte accanto al mio”: la poesia d’amore di James Joyce dedicata alla moglie Nora
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Sempre al passo coi tempi. Grazie. Sempre begli articoli ben azzeccati, che leggo sempre con vivo piacere. Il cuore di Joyce, grazie a Dio, era il suo e non il mio. Posso chiedere se avete gia’ pronto qualche bel servizio su Ugo Foscolo? Lo so che e’ roba vecchia, remota, sepolta e fortunatamente superata con il passaggio dal carbone alla benzina, pero’ mi servirebbe qualcosina per sabato prossimo. Di leggere tutto un romanzo, sinceramente, non ci penso proprio. Grazie.