Il volume Romanzi e racconti (a cura di Paolo di Paolo e Eugenio Murrali, 1856 pp., 80 euro) di Dacia Maraini ripercorre nella prestigiosa collana “I Meridiani” Mondadori la vita e le opere di una delle più importanti scrittrici italiane.
“Ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee”.
È questo il motto di Dacia Maraini, scrittrice, poetessa e saggista, autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, poesie, saggi e narrazioni autobiografiche, tradotti in oltre venti Paesi, scrittrice italiana più tradotta al mondo, la quale ha compiuto 85 anni lo scorso 13 novembre.
Dopo l’esordio nel 1962 con il romanzo La vacanza, ha pubblicato numerosi libri tra cui: La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990, Premio Campiello), Bagheria (1993), Voci (1994), Buio (1999, Premio Strega), Colomba (2004), La grande festa (2011), L’amore rubato (2012), tutti editi da Rizzoli. Per Mondadori nel 2007 ha pubblicato Il gioco dell’universo, Dialoghi immaginari tra un padre e una figlia, scritto a quattro mani con suo padre Fosco Maraini. Nel 2011 è stata candidata al prestigioso Man Booker Prize e nel 2012 ha ricevuto il Premio Campiello alla carriera.
Sessant’anni di carriera, di impegno civile, sempre al fianco delle donne, delle quali ha raccontato storie, senza dimenticare di osservare e annotare i mutamenti della nostra società. Dacia Maraini è anche da svariati anni, editorialista del “Corriere della Sera”.
I romanzi e racconti di Dacia Maraini racchiusi nella collana I Meridiani
Il prezioso volume contiene la testimonianza dell’opera infaticabile di questa donna straordinaria, raccogliendo i romanzi:
- La vacanza (1962),
- L’età del malessere (1963),
- Memorie di una ladra (1972),
- Isolina (1985),
- La lunga vita di Marianna Ucria (1990),
- Bagheria (1993),
- Il treno dell’ultima notte (2008)
e i racconti:
- La vendetta,
- Mio marito,
- L’altra famiglia,
- Viollca la bambina albanese,
- “l Bambino Grammofono e l’Uomo Piccione,
- Le galline di suor Attanasia,
- Alicetta,
- Fame,
- Il poeta-regista e la meravigliosa soprano,
- La ragazza di via Maqueda,
- Anna e il Moro,
- Mara.
Ciò che colpisce di Dacia Maraini, oltre alla sua grande cortesia e disponibilità, è la sua grande apertura mentale, ereditata dai genitori. Nata a Fiesole in Toscana ma cresciuta in Sicilia dopo un periodo tormentato in Giappone quando era solo una bambina, Dacia è la primogenita dello scrittore ed etnologo fiorentino Fosco Maraini e della pittrice siciliana Topazia Alliata di Salaparuta. I suoi genitori con il loro coerente comportamento, vedi la dura esperienza nel campo di concentramento giapponese di Tempaku durante la II Guerra Mondiale, seppero regalare alla figlia un raro esempio di idealismo. Non solo, il fatto di possedere un sangue misto ha dato alla scrittrice una particolare visione del mondo legata alla tolleranza verso le diversità, alla propensione ai viaggi e alla conoscenza e convivenza con altre culture.
“Io vado” è la frase guida della vita di Dacia Maraini, viaggiatrice instancabile,
“Io sono nata viaggiando. Ho saputo solo più tardi, da grande, che il viaggio era un male di famiglia”
scrive ne La seduzione dell’altrove (Rizzoli 2012) e autrice nomade che ha una “stanza tutta per sé”, dove concentrarsi per mettere sotto forma di prosa i suoi pensieri.
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Quella stanza, un piccolo studio foderato di libri che guarda sui boschi, si trova a Pescasseroli, sulle montagne abruzzesi, dove la Maraini soggiorna per più mesi durante l’anno. In questo luogo e nell’abitazione romana vicino al Tevere la prolifica scrittrice, fermamente ancorata nella storia dell’Italia moderna, non si stanca di dare voce alle storie di donne disorientate, scontente e maltrattate, che rifiutano di accettare passivamente quelle frustrazioni e il senso di inadempienza che ne consegue, perché le figure femminili dei suoi romanzi vogliono essere padrone del loro destino, si chiamino Marianna Ucria, Santa Caterina da Siena, Chiara D’Assisi o Maria Stuarda.
Il presente Meridiano ripercorre la sua vita, ricordiamo il legame sentimentale con Alberto Moravia e l’amicizia con Pier Paolo Pasolini, insieme alle tappe fondamentali della sua carriera di narratrice, anche con alcuni testi mai raccolti prima d’ora. A impreziosire il volume, un’inedita “Cronologia della vita dell’autrice”, a cura dello scrittore e saggista Paolo Di Paolo e di Eugenio Murrali.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I “romanzi e racconti” di Dacia Maraini raccolti ne “I Meridiani” Mondadori
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