L’ultimo romanzo di Lena Manta: un viaggio avventuroso tra Atene e Istanbul

La lettera d’oro (Giunti, 2019, Traduttore: M. De Rosa) è il titolo dell’ultimo romanzo di Lena Manta, che viene dopo La casa sul fiume e Infinito come il mare. Una bella storia di sentimenti e di emozioni all’interno della saga familiare di Crisafenia, una donna quarantenne che riceve in eredità dal nonno che non conosceva una villa ad Atene. In essa ritrova uno strano monile, che rappresenta, appunto, una lettera:

“Nascosta in fondo a una cassapanca, sotto un mucchio di biancheria di pizzo e il suo abito da sposa avvolto in una morbida mussolina bianca.”

Un monile che attraversa un lungo percorso che dalla Atene attuale arriva alla Istanbul dei primi del Novecento, per tornare alla Atene degli anni Cinquanta. Nasce così la narrazione di tre storie d’amore, fortemente condizionate dagli obblighi e dai costumi del tempo.

Una bella lettura in cui i personaggi sono intimamente e riccamente descritti; i personaggi femminili sono molto sottomessi al volere maschile, sia esso padre o marito, e alle regole del tempo che vedono una donna chiedere il permesso per uscire, ma in fondo poi rivelano sempre coraggio e determinazione.
L’amore veleggia, diffuso su tutta la narrazione, soprattutto quello contrastato, che muta in negativo il destino delle persone.

Un libro emozionante, ben scritto, con una prosa che cattura. Immergersi nella storia narrata è un tuffo rigenerante nel rosa della vita umana. Ma non solo questo monile a forma di lettera viene tramandato di generazione in generazione , e fa un lungo percorso, da Atene a Istanbul, tornando ad Atene in ultimo. Questo ultimo punto è molto bello e di gran fascino, così come parimenti lo sono il ritratto di tutte le donne protagoniste del libro. Un libro “estivo” che merita davvero.