… e se la pecora NERA fossi io?
- Autore: Marco Perino
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
Trinca, una delle persone più assurde che si possano incontrare, quella mattina lo butta giù dal letto. Si parte. Dormire in spiaggia con il rumore delle onde, la luna che accende il cielo, un piccolo falò per riscaldarsi. Lui è sempre sorridente, non si perde mai d’animo. Poi direzione montagna; sa come affrontare il cammino passo dopo passo verso la cima.
“Camminiamo. Ogni weekend lui si inventa un percorso nuovo dove camminare, un nuovo rifugio dove bere vino. Lui è nato per la montagna, io no! Ma me l’ha fatta amare, perché lui sa aspettare!”
Oggi Trinca vive in un posto bellissimo vicino all’oceano e quando Marco sente suonare il campanello senza nessun preavviso e nessun orario, sa chi è dietro la porta.
Ha inizio con la storia di Trinca, un uomo libero da stereotipi e vincoli che si entusiasma guardando il mare o scalando una montagna, il nuovo libro di Marco Perino “… e se la pecora NERA fossi io?”. Dopo l’esordio con “Piccoli sogni” l’autore torna a narrarci dei suoi incontri, di una umanità semplice, umile, delle sue esperienze, ponendosi una domanda: quanto il pregiudizio influisce nella nostra vita? Marco Perino, scrittore, musicista, insegnante, che pensava di non saper scrivere e di libri ne ha scritti due, si affida al suo flusso di scrittura, annotazioni giornaliere, disegni, schizzi, note musicali, appunti di episodi personali come lo sguardo di una donna, un bambino e il suo pianto, o un anziano che racconta vecchie storie e, nel raccogliere le proprie intimità, le fa divenire racconti. Colora i fogli bianchi con il suo mondo appartenente alle valli e alle montagne piemontesi, possenti ed aspre, le stesse che amava Beppe Fenoglio, Cesare Pavese o che ricordava, lontana da Torino, Lalla Romano. Uno scrittore al di fuori dei pregiudizi e delle regole convenzionali, attento all’animo della gente, un inguaribile romantico.
“… e se la pecora NERA fossi io?” è una raccolta di storie vere, i cui protagonisti li riconosciamo nelle persone ai margini della società, vittime e carnefici, pecore nere, che quotidianamente giudichiamo o allontaniamo per i nostri pregiudizi. La storia di Trinca e della donna grigia, moglie perfetta chiusa nel suo matrimonio infelice, o del camionista, un tipo tranquillo che sta al suo posto, “crede nei rapporti umani e cerca di dare poco fastidio al mondo”. O la storia del cuoco, grande, grosso, “un metro e novanta per centodieci chili di muscolo”, un ex pugile che non conoscendo i suoi limiti perde il controllo, ed è così che per una sberla ha una pena da scontare, scoprendo poi la passione per la cucina. Oppure il racconto del tecnico elettronico, italiano, occhi scuri, capelli scarmigliati, naso importante, conosce bene l’inglese e per lavoro viaggia spesso. Al controllo passaporti in America del Sud lo guardano con il sospetto che possa essere un talebano, in Arabia Saudita come fosse un americano. È il pregiudizio il sentimento più ricorrente nella ostilità verso i diversi, gli altri, che conduce alla fine alla discriminazione razziale. Un tema ricorrente e sempre presente nella letteratura da millenni. Il pregiudizio alimenta l’inconciliabilità tra modelli di vita e di cultura diversi, costituendo un elemento fondante negli odi sociali, di razza e religiosi. Un libro importante, di grande tensione ideale, di riflessione sui preconcetti della cultura della differenza che, nella sua scorrevole lettura, accoglie il sogno di iniziare a scardinare barriere intellettuali e culturali nella società del nostro tempo sempre più individualista, e la paura che contraddistingue le nostre relazioni umane.
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