Le sere azzurre di giugno, inondate di luce portano con sé parole lievi come il vento, eterne come una poesia. Quella poesia è Sensazione di Arthur Rimbaud che sembra essere recitata dai fragili steli di grano nella sera, sussurrata dalla luce radente che precede il tramonto.
Arthur Rimbaud la scrisse giovanissimo, a soli diciassette anni. Lo apprendiamo grazie alla lettera che inviò all’amico Théodore de Banville il 24 maggio 1870. Nella missiva il poeta francese riferiva di aver scritto la breve lirica il 20 aprile 1870 e che si componeva, sin dall’ideazione, di due sole quartine. Possiamo ritrovare sottotraccia il filone tematico della poesia bohémienne, cui Rimbaud lega un motivo più passionale.
Scopriamo testo, analisi e significato della poesia.
Sensazione di Arthur Rimbaud: testo
Le sere azzurre d’estate, andrò per i sentieri,
Punzecchiato dal grano, a calpestare erba fina:
Trasognato, ne sentirò la freschezza ai piedi.
Lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.Non parlerò, non penserò a niente:
Ma l’amore infinito mi salirà nell’anima,
E andrò lontano, molto lontano, come uno zingaro,
Nella Natura, – felice come con una donna.
Sensazione di Arthur Rimbaud: testo originale
Par les soirs bleus d’été, j’irai dans les sentiers,
Picoté par les blés, fouler l’herbe menue:
Rêveur, j’en sentirai la fraîcheur à mes pieds.
Je laisserai le vent baigner ma tête nue.Je ne parlerai pas, je ne penserai rien:
Mais l’amour infini me montera dans l’âme,
Et j’irai loin, bien loin, comme un bohémien,
Par la Nature, – heureux comme avec une femme.
Sensazione di Arthur Rimbaud: analisi e significato
Sensazione è una poesia breve, che si legge in un soffio, eppure contiene un intreccio simbolico e retorico non da sottovalutare. Incredibile pensare che una lirica immortale sia stata composta da un ragazzo di soli diciassette anni: ma del resto i giovani sono sempre sottovalutati, proprio in virtù della loro giovinezza che sembra sempre doverli tradire a ogni passo.
A diciassette anni Rimbaud rivela già una profonda padronanza della parola e dello stile proprio della lirica.
La prima quartina della poesia è infatti costituita da un’unica lunga frase in cui a prevalere sono le sensazioni del corpo: Rimbaud parla dei piedi che calpestano l’erba tenera, della testa che viene accarezzata dal vento.
Nella seconda quartina invece le sensazioni si fanno più astratte: appaiono termini quali “anima”, “amore infinito” e “natura”. Le numerose assonanze rafforzano la musicalità della poesia e ne garantiscono l’incedere fluente e melodico.
L’armonia viene spezzata, volutamente, negli ultimi due versi dove appare la congiunzione coordinante “ma” che introduce una netta opposizione. L’amore infinito che sale nell’anima sembra infatti non aver alcun legame con l’intelletto; motivo per cui il poeta dice “non penserò più a nulla”.
Sono infine degne di nota le ultime otto sillabe dell’ultimo verso, separato dal resto del componimento con un trattino. Ecco che Rimbaud conclude la sua descrizione panica della natura con una nota inaspettata: l’evocazione di una donna.
La sensualità dunque contrasta con la dimensione astratta, soffusa, creata in precedenza. Quest’ultimo verso cambia, con un effetto a sorpresa forse voluto, il significato dell’intera poesia.
A una lettura retrospettiva quella che era parsa un’ode edonistica alla natura diventa un canto appassionato di amore e di libertà.
Sensazione di Arthur Rimbaud: commento
Sensazione è una poesia che gioca con gli elementi. Nella prima quartina l’aria e l’acqua si combinano quasi sino a fondersi. L’Io lirico descrive il vento che gli bagna il capo come pioggia. Allo stesso tempo si verifica l’unione cromatica tra il giorno e la notte attraverso l’evocazione delle "sere azzurre". L’intera lirica procede per unioni di elementi e sembra così predisporre la mente del lettore allo stato di completezza finale.
La “sensazione” evocata da Arthur Rimbaud è uno stato di appagamento, una felicità totale e spensierata eppure transitoria. È esattamente ciò che rende la poesia di Rimbaud un canto immortale: ci restituisce la libertà perfetta, la completezza e la pace che ciascuno di noi può provare in una tiepida sera d’estate mentre osserva la luce ancora splendente che piano declina nella notte. È un attimo di infinito che è stato catturato in parole e può essere restituito sotto forma di una sensazione eterna.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Sensazione”: la poesia dell’estate di Arthur Rimbaud
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