Il silenzio della pioggia d’estate di Dinah Jefferies

“Il silenzio della pioggia d’estate” (Newton Compton, 2017, titolo originale Before the Rains, traduzione di Valentina Francese) è il nuovo romanzo dell’autrice Dinah Jefferies, nata a Malacca in Malesia, trasferitasi poi all’età di otto anni in Inghilterra, dove ha insegnato Studi teatrali e Inglese.

“Aprì gli occhi nell’aria spessa di sabbia scintillante: la reggia era di nuovo nascosta alla sua vista, sopra la sua testa il cielo era di un blu perfetto e il caldo impietoso”.

Principato di Juraipore, Rajputana, impero indiano, novembre 1930. Dopo molti anni Eliza Fraser era tornata nuovamente in India, il motivo era un incarico importante. Il suo compito sarebbe stato quello di fotografare la vita nello stato principesco per un nuovo archivio che avrebbe documentato ufficialmente il trasferimento del governo inglese da Calcutta a Delhi. Un lavoro importante, di responsabilità e di prestigio, un reportage di un intero anno. Per Clifford Salter, rappresentante della Corona britannica, datore di lavoro di Eliza, quest’ultima sarebbe stata la fotografa ideale, perfettamente adatta ai suoi scopi. Inoltre la giovane donna, da poco rimasta vedova di Oliver (la loro non era stata un’unione felice), sperava di poter pubblicare qualche fotografia sulle migliori riviste britanniche. Eliza era una persona coraggiosa, infatti stava per affrontare un anno intero all’interno di una reggia dove non conosceva nessuno, lì nelle terre dei Rajput, clan di nobili guerrieri in quel gruppo di Stati principeschi situati nelle regioni desertiche dell’Impero indiano. Erano passati diciotto anni da quando Eliza e sua madre Anna avevano lasciato l’India per tornare in Inghilterra, il motivo era legato a un evento traumatico che aveva cambiato il corso della loro vita. Dopo essere giunta alla reggia e condotta da un eunuco all’ingresso della “zenana” ambiente riservato alle donne e vietato nei palazzi reali del Rajputana agli uomini che non fossero di sangue reale, Eliza si era imbattuta in un personaggio singolare dall’accento inglese impeccabile, privo di turbante che indossava abiti coperti di polvere rossa e arancione. L’uomo dai tratti indiani, era alto, aspetto forte, con occhi profondi color ambra orlati di ciglia scure. Il suo nome era Jayant Singh Rathore, soprannominato Jay, il secondo e il più ribelle dei figli del defunto maharajah e di Laxmi, l’ex maharani, attualmente la madre del governatore di Juraipore. La bellezza e l’intelligenza di Laxmi erano leggendarie, era stata lei a voler modernizzare molte delle vecchie usanze dello stato. Eliza era rimasta subito affascinata da Laxmi, ma il suo cuore, fin dal primo sguardo, sarebbe appartenuto per sempre a Jay

“il riflesso della sua anima”.

Autrice di bestseller quali “Il profumo delle foglie di tè” (2016), e “La figlia del mercante di seta” (2017), Dinah Jefferies in queste pagine si conferma valente narratrice di storie d’amore esotiche raccontando epoche e Paesi lontani, con protagoniste emozionanti eroine.

“Un profumo intenso, orientale, stucchevole, sicuramente a base di cannella, e forse zenzero, oltre a qualche altro aroma dolciastro, si diffondeva dalla stanza rossa, come a confermare ogni cosa che avesse sentito dire sulla zenana”.