La stanza di Therese
- Autore: Francesco D’Isa
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Tunué
- Anno di pubblicazione: 2017
Therese si è isolata in una stanza d’albergo portandosi dietro il minimo indispensabile: pigiama, spazzolino, computer e libri. Ha mentito dicendo che sarebbe partita per un viaggio. Rinchiusa nell’hotel affronterà un cammino solitario dettato da un crescente desiderio di isolamento e dalla ricerca sul senso dell’esistenza.
“Quale che sia la ragione del mio isolamento, mi ha dato una spinta mentre già precipitavo( o salivo )nell’infinito, la cui contraddittoria gravità governa da tempo ogni mia decisione.“
La stanza di Therese (Tunué Edizioni, 2017) è un racconto al femminile, originale e intenso, narrato in prima persona con immagini, note e disegni da Francesco D’Isa, un giovane scrittore, giornalista, direttore editoriale e artista fiorentino conosciuto e affermato nell’ambiente dell’arte: le sue opere sono state premiate in Italia e all’estero e sono esposte nelle gallerie d’arte di tutto il mondo.
Immaginatevi di essere rinchiusi in una stanza e di rimanerci per molto tempo, evitando contatti con qualsiasi persona. Therese, la nostra protagonista, vivrà una storia straordinariamente particolare e suggestiva. L’alloggio confortevole e sobrio ha il minimo indispensabile per poter trascorrere le giornate: un letto comodo, una poltrona. La continuità con la vita fuori è dettata dalle sole lettere che invia alla sorella, negli ultimi anni divenuta ai suoi occhi una sconosciuta. Un rapporto familiare che si è frantumato nel corso del tempo. La sorella è il suo opposto, appariscente, socievole, mentre lei è silenziosa, timida, meno bella (a separarci era appena una pellicola di specchio). Per la maggior parte del tempo Therese leggerà, scriverà, mediterà: più si allontanerà dai suoi pensieri più avvertirà di essere come una scatola vuota, o come una busta accartocciata su una panchina. Vivrà il suo isolamento come se fosse in un’incubatrice che la porterà a ritroso alla sua infanzia e alla sua adolescenza, asociale, emotiva, egocentrica. Non è una donna che vive di ossessioni, più che decisa nel rifiutare questo pensiero, e la sua solitudine non è patologica ne tantomeno una fuga. Scrive tutto quello che avverte dietro la porta della sua stanza: il dolore, l’ambizione, i tormenti del mondo e la malinconia, sorda e sottile.
“Che importanza hanno le cose che facciamo se non cancellano il dubbio, il rumore di fondo della vita? Che valori hanno successo, potere, amore, piacere, dolori e desideri, davanti all’infinito? Una volta pensata la domanda non c’è via di ritorno.”
Trovare chi si è non è facile. La finzione di vivere in una cella, contemplando la stanza fino allo sfinimento, la impegnerà nel mettersi a nudo, ponendosi domande sull’esistenza di Dio e recitando una vita mentre gli altri la vivono.
L’autore Francesco D’Isa ha saputo indossare abiti femminili descrivendo magistralmente i tormenti e le introspezioni di una giovane donna alla ricerca della propria identità. Il profondo e intenso monologo e il diario epistolare con la sorella saranno fondamentali per la ricerca interiore di una consolazione intellettuale e fisica.
“La razionalità mi ha portato a confidare in un infinito che la contradice, mentre amore, orrore, gioia, dolore e bellezza mi hanno spinto fuori da me stessa.”
“La stanza di Therese” è una lettura intensa e unica.
La stanza di Thérèse
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