Il titolo è un elemento molto importante del libro perché, insieme alla copertina, è tra i primi elementi che vengono visti dal lettore e che possono invogliarlo all’acquisto.
Cosa succede nel caso in cui il titolo sia frutto di una traduzione?
Abbiamo di recente affrontato il problema della traduzione e della perdita che a volte si ha passando dal testo originale al testo tradotto e nel caso della traduzione dei titoli dei libri la questione si fa davvero delicata. Il titolo di un libro è strettamente legato al suo marketing, deve essere accattivante e legato al libro, per incuriosire il lettore e rimanere impresso. I titoli a volte comprendono elementi culturali o giochi di parole intraducibili e nel caso di narrativa straniera il traduttore può trovarsi a stravolgere letteralmente il titolo originale.
Facciamo qualche esempio pratico, analizzando i titoli italiani di alcuni dei romanzi stranieri più famosi di sempre.
Il buio oltre la siepe
Il buio oltre la siepe: in italiano lo conosciamo così, ma il titolo originale in inglese del romanzo firmato da Harper Lee è To Kill a Mockingbird.
In un meraviglioso passaggio del testo Atticus spiega ai suoi ragazzi
"Remember it’s a sin to kill a mockingbird." ("Ricordate: è peccato uccidere un usignolo.")
alcune traduzioni italiane riportano
"Ricordate: è peccato uccidere un passero"
Più avanti i due fratelli impareranno che uccidere un uccellino che non fa niente di male se non allietare le nostre ore con il suo allegro cinguettare è un’azione crudele e orribile. Un vero e proprio peccato, ma la morte dell’uccellino, che sia esso un usignolo o un passero, sta a rappresentare, se interpretiamo la frase a un livello più profondo, la perdita, la violazione, la distruzione dell’innocenza. Spezzare una vita, una persona.
Lungo tutto il romanzo questo è il filone centrale: la violenza su Mayella Ewell da parte del padre; l’uccisione di Tom Robinson; la brutalità del razzismo; la schiacciante pressione dell’ignoranza e le conseguenze che porta con sé, prima tra tutte il pregiudizio; il crudele destino di Boo Radley. Tutto nel testo riporta all’uccellino spezzato.
Il nostro titolo in italiano non riporta alcun riferimento a uccellini o azioni brutali. Perdiamo tutta la connessione con la storia nel nostro Il buio oltre la siepe, però questa traduzione a nostro avviso, vuoi per affetto, vuoi per parere personale, resta comunque d’impatto e mantiene alcuni dei temi più importanti dell’opera. Come prima cosa è un titolo molto poetico, cosa che non sarebbe "Uccidere un usignolo" o "Come uccidere un usignolo" (quest’ultima ci farebbe addirittura pensare a un manuale di istruzioni piuttosto che a una similitudine).
In secondo luogo traspone alla perfezione il concetto di pregiudizio. "Il buio" di cui leggiamo ci può far pensare sia a un "non sapere" che a un buio considerato come "orrore". E si trova "oltre la siepe", ovvero proprio a un passo da noi, sotto il nostro naso. È quello che non conosciamo pur avendolo a portata di mano, è il pregiudizio che non ci fa guardare oltre il nostro piccolo giardino. Inoltre la casa di Boo Radley si trova davvero oltre la siepe della casa dei protagonisti, quindi ritroviamo anche un riferimento geografico all’opera.
Il giovane Holden
Un altro titolo che in italiano è completamente stravolto rispetto all’originale è Il giovane Holden di J.D. Salinger con protagonista l’adolescente Holden Caulfield. Il titolo originale è infatti The Catcher in the Rye. Questa è un’espressione intraducibile in italiano. In inglese americano il “catcher” è il ricevitore nelle squadre di baseball, mentre “rye” significa “segale”. Questo titolo rimanda alle parole di una canzone intitolata Comin’ Through the Rye attribuita al poeta settecentesco scozzese Robert Burns e anche stavolta ritroviamo questa espressione nel testo: a un certo punto del romanzo il protagonista dice alla sorella che da grande vuole fare appunto il “catcher in the rye“: con queste parole il ragazzo intende dire che vorrebbe essere in grado di salvare i bambini dalla morte.
Il titolo italiano come noi lo conosciamo, [Il giovane Holden, risale al 1961 ed è dovuto alla traduzione di Adriana Motti.
Dieci piccoli indiani
Un altro esempio è Dieci piccoli indiani di Agatha Christie. Il titolo originale dell’opera è And Then There Were None, Si tratta dell’ultimo verso della filastrocca Ten Little Indians che viene citata alla fine del libro e significa “E alla fine non ce ne fu più nessuno” e appunto rimanda a un “gioco” per cui alla fine, di quei dieci, non rimane più nessuno. Chiaramente la filastrocca in questione è perfetta per la trama del libro, per cui in un giro di vendetta vengono uccisi uno a uno i dieci personaggi.
Il libro uscì nel 1939 con il titolo Ten Little Niggers, letteralmente Dieci piccoli negri: fu cambiato quando fu pubblicato negli Stati Uniti perché era offensivo nei confronti delle persone di colore.
In italiano è stato praticamente tradotto il titolo della filastrocca e scelto come titolo del libro, conosciuto quindi come Dieci piccoli indiani.
Colpa delle stelle
Il titolo italiano del bestseller di John Green Colpa delle stelle riprende in modo abbastanza fedele l’originale The Fault in Our Stars, ispirato alla frase di Cassio a Bruto nel Giulio Cesare di Shakespeare:
"La colpa, caro Bruto, non è delle nostre stelle, ma nostra, se siamo dei subalterni".
Lo stesso non fu per il titolo norvegese Faen ta skjebnen che sta per Fanculo il destino. 😅Interrogato in un’intervista sulla scelta dell’editore norvegese, l’autore rispose in modo simpatico che la traduzione fosse senza dubbio migliore dell’originale e che la Norvegia fosse da amare per
"permettere di mettere ’fanculo’ sulla copertina di un libro per ragazzi!".
Sempre più oggi le case editrici tendono a lasciare in lingua originale i titoli dei libri. Però ancora qualche traduzione, seppur meno rispetto al passato in cui si traduceva praticamente qualunque cosa, viene effettuata. Voi quando leggete un libro andate a sbirciare il titolo originale, siete mai curiosi?
La questione della traduzione in generale è decisamente interessante, lo è ancor di più se applicata ai titoli dei libri. Che ne pensate? Conoscete altri titoli che tradotti in italiano stravolgono la scelta originale? Fatecelo sapere nei commenti, vi aspettiamo!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Titoli dei libri stranieri: esempi famosi di traduzioni non letterali
Questo è molto interessante - questi libri sono i classici del Novecento che tutti noi studiamo a liceo qui nel Regno Unito. Dall’altro canto, so che ‘Se questo è un uomo’ fu originariamente tradotto in inglese per il pubblico americano come ‘Survival in Auschwitz’ (sopravvivere in Auschwitz). Secondo me, da un aspetto un po’ semplice a quest’opera, come un giallo. Nel Regno Unito il titolo è una traduzione letterale, ‘If this is a man’, che secondo me da più giustizia all’originale!