L’uomo dell’istante
- Autore: Stig Dalager
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Iperborea
- Anno di pubblicazione: 2016
“L’uomo dell’istante” di Stig Dalager (Iperborea, 2016) comincia in medias res: Søren Kierkegaard si ricovera in ospedale, dichiarando di essere sul punto di morire. Siamo nel 1855, il filosofo ha 42 anni, e si vede a occhio che sta soffrendo: è emaciato, tormentato, assalito dai ricordi. Il romanzo si evolve quindi per flash back, cristallizzando le stazioni topiche di un’esistenza tanto rigorosa quanto votata all’estremo e al paradosso.
Un’esistenza segnata giocoforza da una ricerca indefessa: ricondurre ad accezione assolute il dualismo spirito/corpo. Pagina dopo pagina Dalager dipana per gradi il filo rosso della speculazione kierkegaardiana, determinata dalla rigida educazione ricevuta dal padre (un uomo dalla religiosità austera che parimenti a quello del dovere gli inculca un senso schiacciante del peccato) e dall’amore assoluto per Regine Olsen, che Søren conquista e, quindi, abbandona perché possa assurgere a mera ideazione, quasi un noumeno femminile da inseguire per tutta la vita. Proprio il tormentato rapporto con Regine occupa una parte sostanziosa del romanzo, e non potrebbe essere altrimenti dato che metaforizza il sostrato autentico - e problematico - dell’idea di mondo (di rinuncia al mondo, di rimozione della vita) e di trascendenza di Søren Kierkegaard. Servendosi del nutrito corpus epistolare, diaristico, letterario del filosofo danese, Dalager affresca l’uomo e il pensatore - mai come nel caso di Kierkegaard estremamente coincidenti -: dalla giovanile attrazione edonista al dover essere etico, dal tentativo impossibile di accedere alla piena conoscenza alla vertigine di una fede in cui trova sbocco la necessità di assoluto.
E’ a partire da queste assunzioni categoriali che germina l’assunto filosofico di Kierkegaard, proto-indagatore di un’interiorità rapportata costantemente alle istanze date dal sentimento, della speculazione, della fede. Con “L’uomo dell’istante” Stig Dalager dà prova lampante di tutto ciò, attestandosi oltre la tassonomia saggistica (talvolta respingente) e la didascalia biografica, spiegando il filosofo in tutta la sua potenza congetturale ma senza tralasciarne le contraddizioni né l’ironia dietro l’afflato angoscioso e malinconico. Ne viene fuori l’affresco romanzato, puntuale, umanissimo, imprescindibile, a tratti commovente, di uno dei massimi precursori del pensiero contemporaneo.
L'uomo dell'istante. Un romanzo su Søren Kierkegaard
Amazon.it: 17,57 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’uomo dell’istante
Lascia il tuo commento
Splendido romanzo sul filosofo Kierkegaard , visto nella sua dimensione più umana.
Ricostruzione fedele della vita di Soeren Kierkegaard che alterna momenti del passato e del presente del filosofo.
Il romanzo incomincia con il ricovero in ospedale di Soeren che si sente ormai prossimo alla fine 8 o forse non ha più voglia di vivere).
In ospedale egli trova conforto in qualche modo in una infermiera votata ad un amore impossibile. La sua presenza calma e rinfranca il filosofo nei momenti in cui si sente angosciato.
Nello stesso tempo il giovane pensa alla sua vita e agli avvenimenti per lui più importanti.
Il rapporto con il padre amato, ma non è compreso dagli amici , l’unico amore della sua vita, Regine, che egli lascerà, ma che non dimenticherà mai, il suo rispetto per un cristianesimo radicale e quindi la sua contesa con i vescovi della capitale sono fatti rivissuti in modo ormai distaccato di fronte al grande mistero della morte.
Romanzo potente in cui accanto al filosofo compaiono personaggi vivi ( Regine, il vescovo, il padre) è un grande omaggio al pensatore danese, ma anche un’opera di grande qualità.
Consigliatissimo a chi ama la filosofia e il pensiero di Kierkegaard.