L’uomo che non sapeva amare
- Autore: Harold Robbins
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
Capita di curiosare in una bancarella o in qualche libreria dell’usato, e trovarsi davanti agli occhi un titolo - “L’uomo che non sapeva amare” - di quelli che suonano estremamente familiari anche se non si ha mai letto neppure una pagina del libro. Ovviamente, la prima reazione è quella di acquistare il volume, per colmare una lacuna che, almeno agli amanti della lettura, suona impensabile. È quello che è successo a me con questo romanzo di Harold Robbins che può, senza tema di smentita, essere definito un classico moderno, anche se la sua fama è dovuta principalmente al film del 1964 diretto da Edward Dmytryk, con George Peppard e Alan Ladd e il tema principale della versione italiana cantato da Nico Fidenco.
Non mi sono fatta spaventare dalle 750 pagine di questa edizione, che, del resto, scorrono molto bene, e mi sono immersa nel mondo di Jonas Cord Jr. figlio di Jonas Cord, proprietario dell’omonima industria aeronautica. Jonas Senior muore nei primissimi capitoli del libro, e, da quel momento, il figlio porta avanti la propria vita sociale e lavorativa con l’onnipresente complesso di non essere all’altezza del genitore. All’attività del padre, che ha ereditato, Jonas affianca quella di produttore cinematografico, ottenendo anche clamorosi successi: eppure, ha sempre la sensazione di essere considerato solamente “il figlio”. Questo lo rende schivo, spiccio, apparentemente freddo.
A essere onesti, Jonas non è l’unico personaggio del libro a non sapere amare, o, meglio, ad avere perso la strada dell’amore: in realtà, un po’ tutti i protagonisti si dibattono fra egoismo e altruismo, tutti anelanti a una vita piena di cuore e di significato ma distratti dallo splendore del jet-set. Come Nevada, il meticcio spietato vendicatore dei propri genitori, che diventa una stella del grande schermo per poi dedicarsi a spettacoli itineranti. Come Rina, amata da Jonas, che finisce per sposarne l’anziano padre in quanto inevitabilmente attratta dagli uomini molto più vecchi di lei. Come l’ambizioso e capace David, che mette il senso del dovere davanti alla propria stessa famiglia. Come Jennie, la stella dal passato burrascoso che aspira a un altro tipo di amore. Come Monica, la moglie di Jonas, che non smette mai di amarlo malgrado l’immediata separazione.
Ambientato dal 1925 al 1945, ma con frequenti flashback, “L’uomo che non sapeva amare” è un feuilleton, un romanzo d’appendice, una telenovela ante litteram. Harold Robbins, infatti, non si limita a scavare nelle personalità e nei caratteri dei suoi personaggi più importanti, ma racconta per filo e per segno le loro storie a partire dall’infanzia, staccandosi dalla trama principale e dando vita ad altrettanti “libri” quasi modulabili fra di loro, che, a turno, accompagnano il protagonista verso la storia di base, alla quale lo riallacciano. Una galleria di esseri umani che, più che non saper amare, hanno difficoltà ad amare, tanto che, alla fine del romanzo, ci si chiede se veramente abbiano raggiunto l’amore che cercavano, o se quella di Jonas non sia solo voglia di normalità e senso del dovere, quella di Jennie una fuga da una brutta realtà, quella di David solo esaltazione, e via dicendo. Insomma, l’amore, inseguito da tutti i personaggi, si fa vedere con una certa tirchieria nelle loro vicende. Resta una storia appassionante, da seguire con attenzione per non perdere il filo, ma sicuramente piacevole.
V1060 LIBRO L’UOMO CHE NON SAPEVA AMARE DI HAROLD ROBBINS DELL’AGOSTO 1985
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’uomo che non sapeva amare
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