Heinrich Böll

Siamo negli anni del dopoguerra e il giudice Stollfuss, dopo anni di onorata carriera, è giunto alla sua ultima decisione. L’ultimo verdetto di una carriera illuminata. Proprio così, questo sarà il suo ultimo processo.

Vedere la vita da diverse prospettive: questa raccolta riunisce racconti ironici, racconti cinici e un po’ beffardi per spiegare e prendere in giro gli altri. E soprattutto noi stessi.

Intorno alla metà degli anni cinquanta Heinrich Böll, premio Nobel per la letteratura nel 1972, insieme alla sua famiglia intraprese il suo primo viaggio in Irlanda e questo libro raccoglie la sua esperienza.

Un romanzo a due voci alternate che vedremo convergere in un unico richiamo disperato, i pensieri di Fred si alterneranno a quelli di Käte, gli uni seguiranno gli altri, una flebile rincorsa che ci accompagnerà fino alla fine.

Questo romanzo è una straordinaria critica contro lo strapotere della stampa, in particolare quella scandalistica, che vive di "scoop" e si ingegna ad inventarne. L’elegante e personalissimo stile di Boll, un narratore di razza che sa portare lentamente il lettore dalle prime righe al termine della storia senza mai perderlo per strada, ma tenendolo avvinto, stupito, offeso, indignato, fino all’ultima pagina.

Hans Schnier, clown di professione, si serve della sua maschera per svelare la verità, e così facendo le sue pantomime diventano una critica sarcastica e feroce all’opulenza e al materialismo della società tedesca del dopoguerra.