

Il 9 marzo arriveranno i tanto attesi 100 giorni alla Maturità 2020 e mentre molti studenti e studentesse saranno impegnati a festeggiarli, qualcuno si potrebbe chiedere come nasca questa tradizione.
La tradizione dei 100 giorni dalla Maturità ha riguardato tantissime generazioni di studenti e studentesse e si celebra in diversi modi in base anche alle regioni e alle città.
La cosa che, però, accomuna tutti i festeggiamenti per i 100 giorni è il fatto che in questa giornata gli studenti trovino il modo di divertirsi e rilassarsi con i propri compagni prima di chiudersi nello studio intensivo per l’Esame di Maturità.
Tutte le ricerche di un buon piano studi a 100 giorni dalla Maturità 2020 sono rimandate a dopo i festeggiamenti, perché il 9 marzo la priorità sarà mettere da parte i libri e andare a divertirsi.
Ma come nasce la tradizione di festeggiare i 100 giorni dalla Maturità? Possiamo cominciare dicendovi che è una tradizione davvero molto antica, che sembra risalga addirittura all’800.
100 giorni alla Maturità 2020: una tradizione antica

I 100 giorni alla Maturità segnano l’inizio del conto alla rovescia ufficiale che separa gli studenti dalla prima prova dell’Esame di Maturità.
La tradizione vuole che questa giornata venga trascorsa dai maturandi insieme ai loro compagni di classe, festeggiando in modo divertente o pianificando qualche attività rilassante prima dell’inevitabile periodo di stress precedente alle prove d’esame.
I festeggiamenti spesso contengono anche dei piccoli riti propiziatori per ottenere un buon voto all’Esame di Stato, come a Viareggio, dove ci si ritrova tutti al mare per scrivere il voto che si vorrebbe ottenere sulla sabbia, facendo in modo che venga cancellato dalle onde.
Alcuni dicono che se il voto viene cancellato a metà si otterranno 10 punti in meno rispetto a quelli desiderati.
La tradizione dei 100 giorni ha origini molto antiche che vengono fatte risalire addirittura al 1840 ed è, dunque, una tradizione di quasi 200 anni.
Anche se le modalità di festeggiamento cambiano negli anni, questa tradizione ha accomunato generazioni e generazioni di studenti ed è per questo che è ancora più importante conoscere come nasce e perché si festeggia.
100 giorni alla Maturità: come nasce la tradizione?
A spiegare le origini della tradizione ci pensa Rai Scuola che racconta che l’usanza di contare i giorni restanti alla fine del percorso scolastico nasce in ambienti militari, in particolare all’interno della tradizione del Mak P.
Nel 1840, infatti, ai soldati dell’Accademia di Torino fu comunicato che un decreto regio fissava la durata dei corsi per ottenere la nomina di sottotenente a tre anni, mentre prima avevano una durata variabile.
Alla notizia, un soldato di nome Emanuele Balbo Bertone di Sambuy, in un moto di esultanza, esclamò “Mac pi tre ani!”, che significa “mancano solo tre anni”.
Da quel momento si prese l’abitudine di scrivere i giorni che mancavano alla nomina di sottotenente su delle lavagne, facendo il conto alla rovescia alla fine dei corsi.
I festeggiamenti più grandi erano riservati a 100 giorni dalla fine dei corsi, il cosiddetto Mak P 100, e da lì l’usanza si trasferì anche nelle altre scuole militari.
In alcune di esse l’evento diventò addirittura istituzionale, con riti, balli e cerimonie.
Dalle scuole militari, poi, l’evento passò anche alle scuole normali ed è diventato tradizione, arrivando fino ai giorni nostri.
Diversi sono i riti propiziatori che gli studenti compiono in questo giorno: ad esempio in Toscana l’appuntamento è a Pisa, per toccare la coda della lucertolina della Cattedrale in Piazza dei Miracoli.
Poiché la zona è stata transennata per evitare che la scultura si consumi troppo, gli studenti hanno sostituito a questo rito quello di fare 100 giri intorno alla Torre di Pisa.
Altri studenti, poi, si recano in vari santuari per farsi benedire le penne oppure per fare dei pellegrinaggi, mentre a Roma l’usanza è di realizzare scatole colorate e di girare per le strade delle città a chiedere un contribuito per pagare il pranzo ai professori oppure per finanziarsi qualche giorno fuori.
A prescindere da come cambiano i metodi di festeggiamento, quella dei 100 giorni è una bella usanze, tra i più bei ricordi che si conservano in età adulta e la speranza è che duri per almeno altri 200 anni.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 100 giorni Maturità: come nasce la tradizione di festeggiarli?
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