Natale non è sempre paesaggi imbiancati, camini accesi e buoni sentimenti. In letteratura gli scrittori spesso scelgono di sovvertire l’immaginario comune di uno dei periodi dell’anno più stereotipati e sorprendono il lettore. A volte è l’ambientazione insolita a colpire. In altri casi l’effetto sorpresa di deve al messaggio trasmesso, a seconda dei casi dissacrante, polemico o volutamente dissonante rispetto all’atmosfera festiva.
Una cosa è certa: che si tratti di un resoconto autobiografico o semplicemente di un ruolo affidato ai personaggi descritti, è comunque un modo per indurre alla riflessione e per divertire chi desidera una pausa dalle atmosfere tradizionali.
Per un Natale che non ti aspetti, ecco raccolti sette racconti insoliti e originali per la festa più famosa dell’anno a cura di scrittori famosissimi, da Virginia Woolf a John Grisham.
Natale sul mare per Joseph Conrad
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È tratto dall’esperienza personale Natale sul mare di Joseph Conrad. Scritto nel 1923, rispecchia la vita del grande navigatore e autore, tra gli altri, di Cuore di tenebra. In Italia è pubblicato da Elliot Edizioni nel 2015 (traduzione di Serena Vischi). Contiene i saluti distaccati degli ufficiali il mattino della festa, mentre a bordo è un giorno come un altro, con rischi continui.
Sarebbe meglio specificare subito che dal punto di vista convenzionale lo spirito natalizio in mare è piuttosto scarso. Mancano le occasioni, ma pure le materie prime.
Questione di priorità, verrebbe da dire. Così gli scambi di auguri sono piuttosto timidi.
Certo, l’equipaggio riceve un dolce di qualche genere, e quando il capitano fa la sua prima comparsa sul ponte, l’ufficiale di diana lo accoglie con un “Buon Natale, capitano” solo timidamente amichevole. La differenza di grado rende inappropriato qualunque altro tipo di effusione. Di norma può aspettarsi di ricevere in risposta un “Altrettanto” di una cordialità ben misurata. Ma non sempre.
Ci sono anche i lati positivi della situazione:
Un altro vantaggio è quello di non doversi preoccupare dei regali. I regali dovrebbero essere una sorpresa. Dare e ricevere regali in giorni stabiliti mi sembra una cerimonia ipocrita.
In vent’anni di navigazione Conrad conserva il ricordo di uno scambio di regali, nel 1879, al 51esimo parallelo dell’oceano meridionale. L’incontro con una baleniera in mare da duecentoquindici giorni merita di essere celebrato: così un barile contenente due scatole di fichi e un pacco di giornali vecchi, ma preziosi per chi è lontano dalla civiltà da tanto tempo, viene calato in mare e prontamente recuperato dall’altra imbarcazione tramite una scialuppa. In ritorno arriva un messaggio: Tutto bene, catturate tre balene.
Natale a Ceylon per Guido Gozzano
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Esotica è anche la vigilia di Guido Gozzano nel 1912, tanto da dare vita al racconto Natale a Ceylon, dal più ampio libro indiano Verso la cuna del mondo (in versione ridotta ne La pecorina di gesso, edizioni Interlinea, 2009). Parla del viaggio in India per curare i sintomi della tubercolosi: la cronologia è una finzione letteraria.
Raccontare il Natale in terra straniera, dove in realtà lo scrittore trascorre alcune settimane in primavera, gli concede di dare voce alla nostalgia per casa, che, si sa, si fa più forte durante le feste. Così, svegliato dalle campane della missione, l’autore si inoltra nella foresta, delizia e meraviglia sempre nuova ai suoi occhi europei. La giornata ai Tropici non va come deve:
Non è gaio il mio Natale, e la flora che mi circonda non è consolatrice, mi ricorda di continuo la spaventosa distanza dalla patria.
Nel tentativo di dimenticare, fa allontanare la composizione floreale con orchidee e specie esotiche:
Quanto volentieri lo cambierei con un ramo natalizio di agrifoglio spinoso a bacche rosse o con un ciuffo di vischio perlato.
John Grisham in “Fuga dal Natale”
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La tentazione dei tropici fa capolino anche nell’immaginario di un John Grisham brillante, divertente e con una buona dose di crudeltà che mette l’accento sulla potenza consumistica delle festività di fine anno in Fuga dal Natale, edito da Mondadori nel 2005 (traduzione di Tullio Dobner).
I Krank, Nora e Luther, si trovano ad affrontare un cambiamento: la figlia Blair, a 23 anni, sta partendo per una missione di pace in Perù. Il Natale senza di lei non sarà più lo stesso. Ma la cosa potrebbe non essere necessariamente negativa. E si fa strada un’idea:
Come sarebbe stato bello evitare Natale, cominciò a pensare. Uno schiocco delle dita ed è il due gennaio. Niente albero, niente compere, niente regali inutili, niente mance, niente confusione e impacchettamenti, niente traffico e folle, niente torte di frutta, niente liquori e prosciutti di cui nessuno aveva bisogno, niente Rudolph e Frosty, niente festicciole in ufficio, niente spreco di soldi.
L’anno precedente il Natale è costato alla famiglia 6100 dollari.
Perché non tirarcene fuori quest’anno? Correre a nascondersi. Scappare. Trattarci bene.
Una crociera ai Caraibi sembra la soluzione ideale. Ma sfuggire dal Natale non è così facile e la festa più amata e più odiata sta per prendersi una esilarante rivincita sulla povera coppia.
Il Natale assurdo di Virginia Woolf
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Originale come sempre, Virginia Woolf per lettera descrive il Natale 1906 come assurdo. La missiva diretta a Violet Dickinson parte da Lane End, la casa nello Hampshire affittata assieme al fratello per le vacanze invernali. Quella che è ancora la signorina Stephen trascorre la giornata tra cibo e passeggiate:
Negli intervalli tra una mangiata di tacchino e l’altra abbiamo scarpinato nel bosco, che sembra dipinto: tutto tinte pure e taglienti, e linee delicate, e netti spazi bianchi.
Si perdono e camminano a lungo fino al crepuscolo. Al ritorno c’è tempo per leggere: Virginia si dedica a Ricordi d’infanzia di Renan, alternandolo con poesie di Christina Rossetti e Keats.
Cena di Natale con veglia funebre per Guy de Maupassant
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Tragico fino a sconfinare nel macabro è Guy de Maupassant. Il 25 dicembre arriva addirittura inatteso, tra boschi e pascoli che distraggono i suoi personaggi.
Il racconto Una cena di Natale (in Tutte le novelle, Mondadori, 1993 a cura di Mario Picchi) si svolge in Normandia e i protagonisti, il narratore e un cugino, impegnati in battute di caccia, nella notte della vigilia finiscono addirittura per partecipare ad una veglia funebre. È morto un anziano pastore: la visita di cordoglio alla famiglia è d’obbligo. I parenti stanno cenando e all’arrivo dei visitatori sollevano la tavola scoprendo la madia sottostante che contiene il defunto.
Wilkie Collins e Charles Dickens: una collaborazione natalizia
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Per trovare un assaggio di tradizione bisogna rivolgersi a Wilkie Collins, anche se il suo rispetto del Natale letterario si ferma alla collaborazione con Charles Dickens.
Con lui scrive a quattro mani Lo scrigno di Mr Wray ovvero la maschera e il mistero (Edizioni Croce, 2019, traduzione di Emilia Carmen Cavaliere). Ma la sua passione per il mistero per le vicende intricate, che gli sono valse fama e un pubblico di lettori affezionato, prendono decisamente il sopravvento. Niente interventi soprannaturali o spiriti del Natale per la sua storia, piuttosto una buona dose di realtà con attori spiantati, illusioni, povertà e una giustizia umana che non fa il suo corso.
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“La Notte di Babbo Maiale”: Terry Pratchett e il Natale a Mondo Disco
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La fantasia irriverente di Terry Pratchett non delude e si esibisce in una rielaborazione parodistica del mito.
Nell’universo parallelo che è il Mondo Disco, a consegnare i doni è un gigantesco suino che della tradizione conserva solo il costume rosso e la slitta trainata da porcelli. Natale diventa la festa di Hogswatch. In La notte di Babbo Maiale (Salani, 2023, traduzione di Valentina Daniele) qualcuno assolda la gilda degli assassini per far sparire l’icona delle feste. A sostituirlo ci penserà Morte in persona, ma come è ovvio uno scheletro alto più di due metri che striscia per i camini e consegna i regali potrebbe minare l’atmosfera gioiosa. Spetta alla nipote di Morte, Susan, cercare di risolvere la situazione e salvare il mondo dalla distruzione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 7 racconti di Natale (che non ti aspetti) di scrittori famosi, da Virginia Woolf a John Grisham
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