Il 5 ottobre 2024 ci ha lasciati Sammy Basso, biologo vicentino affetto da progeria, che tanto si è battuto per far conoscere questa malattia terribile. Il suo tempo è passato in fretta, ma altrettanto velocemente era cresciuta la sua cultura, che ha costantemente alimentato con la sua curiosità e il suo entusiasmo.
Con i suoi 28 anni, Sammy è stato, sino ad oggi, l’uomo più longevo tra coloro i quali hanno dovuto affrontare la sua stessa rara patologia. La progeria non è mai riuscita a togliergli il sorriso, né la forza di volontà. Nel 2005 aveva fondato l’Associazione Italiana Progeria, ma i suoi interessi spaziavano su molti ambiti: nonostante la giovane età, è stato anche uno scrittore, o meglio lo stava diventando…
I primi libri di Sammy Basso
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Il primo libro di Sammy Basso, Scolpire il corpo, scoprire l’anima, edito da Biblos nel 2014, è un testo intriso di spiritualità: un diario a più mani scritto con i suoi familiari e Valentino Baron, un artista di Borso del Grappa che si dedica alla scultura in terracotta e che volle immortalarlo con una statua dal realismo sorprendente.
Sammy amava “ciacolare”, come si dice in lingua veneta, chiacchierare, e da quell’incontro con un creativo – come sempre – imparò molto. Scriveva:
“dal mio punto di vista e da quello che ho capito leggendo la Bibbia, Dio è effettivamente in tutti. Il suo Spirito che ci ha donato è Gesù, che dice di riconoscerlo nei più deboli e negli umili. Io la penso così”.
I problemi di salute non lo turbavano:
“Di certo non mi spavento di queste cose, né ora né in futuro. Ho grandi progetti, punto in alto e insieme resto me stesso: conosco i miei limiti ma non mi avvilisco che ci siano”.
Il senso del limite è una virtù antica, Sammy si identificava nel patrimonio culturale della civiltà classico-cristiana e, come vedremo, aveva una grande passione per la storia del Mediterraneo.
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Il secondo libro del precoce scrittore – nato da un’idea dell’autrice televisiva Simona Ercolani – è Il viaggio di Sammy, stampato da Rizzoli nel 2015, che racconta l’avventura della sua vacanza negli Stati Uniti dopo la maturità, un sogno che covava sin da bambino, quando il padre gli leggeva Zanna Bianca. In quel romanzo del 1906, Jack London raccontava:
“Il deserto selvaggio non ama il movimento. La vita l’offende perché la vita è movimento e il deserto tende sempre a distruggerlo: esso ghiaccia l’acqua per impedirle di correre al mare; priva gli alberi del loro succo fino a gelarli nelle più profonde radici. E più ferocemente e terribilmente tormenta e sottomette l’uomo, l’uomo che è il più agitato e assetato di vita, sempre insofferente della legge per cui ogni movimento deve alla fine arrivare all’immobilità”.
Ma nessuno ha fermato Sammy nella sua traversata e partendo dalla provincia veneta – dove, diceva, “I legami tra le persone sono più fitti” – ebbe anche l’occasione di confrontarsi con la realtà umana delle immense metropoli, in cui chiunque può passare inosservato.
Il Sì di Sammy Basso all’autonomia del Veneto
Oltre a quello dell’informazione sulla rara sindrome che lo affliggeva, Sammy è stato un attivista anche su altri fronti. Nel 2017, quando fu annunciato il referendum consultivo sull’autonomia del Veneto, egli si schierò a favore del Sì e il 12 ottobre si espose con un breve discorso in cui spiegò che il desiderio di autogoverno dei suoi conterranei è coerente con la costituzione italiana. Scrisse:
“l’autonomia è centripeta, unisce l’Italia, non la divide”.
Ovviamente, non mancavano già allora da parte di alcuni ottusi prelati derive centraliste in contrasto con la sussidiarietà indicata dalla dottrina sociale della Chiesa, oltre che antipopolari e incomprensibili, su cui Sammy – fortemente cristiano, ma non clericale – non poté che esprimere un educatissimo, ma deciso rimprovero. L’autonomia non è affatto egoismo, bensì è un’esigenza che lui riassumeva così:
“cosa significa essere autonomi? Significa che delle questioni venete ce ne occupiamo in Veneto”
secondo le necessità specifiche del territorio, che sono diverse da quelle di altre zone e abbisognano di leggi diverse (non esiste un’autonomia che non sia differenziata). Chi meglio di lui poteva capire bene il significato della famosa frase di Don Milani “Non c’è inuguaglianza più grande che fare parti uguali tra diversi”?
Già nel 2017 Sammy argomentava:
“Altre cinque regioni italiane hanno statuto speciale e non mi sembra che vengano considerate non parte dell’Italia”.
Regioni a statuto speciale, già, come la Regione Sardegna, il cui esecutivo, però, in tempi recenti – evidentemente in preda a un momento di delirio – ha dichiarato che le richieste venete di autonomia sono “lesive per l’autonomia regionale” sarda (Ansa, 21 agosto 2024).
Col suo citato discorso, nei giorni precedenti al referendum consultivo, immancabilmente, anche Sammy si attirò le critiche di gruppuscoli di progressisti da una parte e di veteronazionalisti dall’altra, realtà che incredibilmente spesso convivono nelle strane compagini di certe associazioni “risorgimentaliste”… ma del resto sia i progressisti che i nazionalisti sono legati a ideologie totalitarie che aspirano a fare tabula rasa per costruire l’“uomo nuovo” della rivoluzione. Il desiderio di distruggere le culture (il genocidio culturale pasoliniano) è un obiettivo che accomuna nazionalisti e progressisti, e in Italia nulla vieta ai secondi (sempre accecati dal desiderio di potere) di allearsi coi primi, nemmeno la decenza.
Incurante di queste miserie, con chi aveva il coraggio di fargli delle osservazioni, il Dottor Basso non usava mezzi termini:
“Se non mi sentissi profondamente veneto non potrei essere italiano, in Italia infatti non c’è una cultura italiana, ci sono tante culture italiane e ogni regione ha il dovere di difenderle, di farle sbocciare”.
Davanti al referendum vi fu poi chi iniziò a sproloquiare su "patrioti morti" e rinascita delle dogane. Ma quando queste asserzioni furono rivolte direttamente a Sammy, egli dimostrò ancora una volta di non avere paura di nulla – soprattutto dei giudizi altrui – e rispose sempre con gentilezza verso tutti:
“lo Stato non ha investito molto in Veneto, noi siamo terra di conquista proprio come il sud. Quello che abbiamo l’abbiamo sudato […]”.
Eppure ancora oggi, proprio da certe aree della Penisola, continuano ad alzarsi voci fantasiose contro l’autonomia veneta, ma per fortuna non tutti la pensano così e va citato almeno Ulderico Nisticò, uno scrittore calabrese che su questo tema è molto chiaro:
“il terrore dilaga per tutto il Sud, su giornali e tv, per non parlare di social. Chi grida alla rapina, chi ripete fandonie di storici della domenica, chi annunzia imminenti carestie e catastrofi. E sono, tutti, gli eredi dell’assistenzialismo degli anni 1950-90: diretto, con sussidi vari; indiretto, con assunzioni di dieci bidelli quando ne bastavano e avanzavano due. Otto bidelli inutili, erano anche otto contadini o artigiani in meno, quindi meno produzione, o nessuna, e il risultato è la Calabria ultima d’Europa o giù di lì. Oggi che entrambi gli assistenzialismi svaniscono, restiamo senza assistenza e senza produzione. […]” (Autonomia differenziata… - Soverato Web)
a suo avviso l’autonomia è invece una grande occasione per risollevare il Meridione.
Sammy era federalista e scriveva: “sarebbe da creare un’Italia federale”. Quella che voleva anche il giurista veneto Silvio Trentin (1885-1944), il più grande federalista del Novecento, eppure il meno conosciuto: Trentin, un partigiano, che viene puntualmente dimenticato ogni benedetto aprile!
Antenorea: il romanzo dei Venetici
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Nel 2023, emancipandosi dall’autobiografismo giovanile, Sammy si è affacciato alla letteratura col suo primo romanzo, e la trama non poteva che essere legata alla sua terra: Antenorea. Il Consigliere di Priamo, pubblicato da Ronzani. Un’opera d’ispirazione tolkieniana, che narra del mitico capostipite dei Venetici, Antenore. Frutto delle sue passioni per la storia e la mitologia, questo libro era l’inizio di una nuova esplorazione, purtroppo finita troppo presto…
L’eterno riposo dona a lui Signore. Arrivederci Sammy, uomo “profondamente veneto”, sei stato un altro piccolo grande eroe nella giusta battaglia storica per la nostra libertà regionale.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Addio a Sammy Basso, un attivista profondamente veneto: i libri da leggere
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