Li usiamo continuamente quando parliamo e scriviamo, a volte neanche ce ne rendiamo conto, ma ce ne serviamo abbondantemente. Ma cosa sono gli avverbi? Come si riconoscono? Quali esempi abbiamo a disposizione per capirne meglio la funzione e l’utilità?
La parola avverbio viene dal latino ad verbum e significa "vicino al verbo". In grammatica con la parola avverbio si intende una parte del discorso che è invariabile, ovvero che è caratterizzata da una struttura fissa, non modificabile/declinabile. Gli avverbi non sono le uniche parti invariabili del discorso, che sono invece in tutto ben 4, ovvero congiunzioni, preposizioni, interiezioni e avverbi.
A cosa servono gli avverbi? L’avverbio è una parte invariabile del discorso che funge da modificatore semantico. Cosa significa? Che serve a modificare o determinare il significato delle parole (solitamente verbi) alle quali si affianca. Gli avverbi possono modificare il significato di altre categorie grammaticali, quali verbi, aggettivi e altri avverbi. Possono addirittura modificare il significato di un’intera frase e per questo sono molto utili e tra gli elementi importanti della nostra lingua.
Avverbi: cosa sono?
La Treccani ce li spiega così:
“L’avverbio è una parte invariabile del discorso, la cui funzione è determinare il significato di un verbo (dorme saporitamente), un aggettivo (molto buono) o un altro avverbio (troppo duramente).”
Già da questa definizione, come comprende ben tre esempi, possiamo farci un’idea della funzione di un avverbio in una frase. Un avverbio è una parola singola, anche se esistono alcune espressioni che hanno funzioni avverbiali, ma che sono formate da più parole insieme (per esempio "di certo", "da quando"): in questo caso ci troviamo di fronte a delle locuzioni avverbiali.
Ci sono diversi tipi di avverbi, perché a seconda della funzione che svolgono essi si dividono in diverse categorie: di tempo, di luogo, di quantità, di modo, di valutazione o giudizio, di interrogazione, di presentazione e di dubbio.
Avverbi: alcuni esempi
Sei molto gentile.
In questa frase l’aggettivo gentile è modificato dall’avverbio molto, che ne accentua il significato.
Devi scrivere velocemente.
Velocemente è un avverbio di modo (in che modo devi scrivere? Come?) e determina il verbo scrivere.
Altri avverbi di modo sono: bene, male, quasi, come.
Invece come esempi di avverbi di tempo troviamo: ora, mai, sempre, prima, dopo, ancora.
Tra gli avverbi di luogo, quelli che solitamente usiamo più spesso sono: davanti, dietro, dentro, fuori, sopra, sotto.
E per quanto riguarda gli avverbi di quantità, invece, ricordiamo: molto, poco, più, meno, parecchio, tanto.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Avverbi: cosa sono ed esempi
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