Tanto gli aspiranti romanzieri quanto gli autori già affermati sono talvolta afflitti dall’incapacità di procedere con la stesura di un testo o inventare una nuova storia e finiscono così per restare intrappolati nel famigerato blocco dello scrittore.
Sebbene non esista un rimedio valido per tutti, vari espedienti si rivelano utili per uscire dalla fase di stallo e per superare il cosiddetto panico da pagina bianca.
Innanzitutto, non bisogna aspettare passivamente che la Musa arrivi. Fissare apatici per ore lo schermo del computer senza scrivere nulla è solo controproducente e conviene allora concedersi una pausa, svolgere altre attività o magari uscire a fare una passeggiata.
Gli autori di narrativa devono essere ricettivi nei confronti di ciò che li circonda, cogliere spunti per un libro persino dalle cose ordinarie e banali. Avere sempre con sé un taccuino e una penna quando si esce di casa può essere un ottimo mezzo per fissare sulla carta idee promettenti in qualunque momento. L’illuminazione per una storia può scaturire da un nome, da un luogo, da un dialogo ascoltato per caso, dall’aspetto di un passante. Qualsiasi esperienza o evento della propria quotidianità può fornire materiale per un romanzo e, in effetti, si consiglia spesso agli autori alle prime armi di iniziare a scrivere partendo da ciò che si conosce meglio o verso cui si ha maggiore interesse.
Una pratica efficace può essere, inoltre, quella di trarre insegnamento dai lavori dei grandi maestri del passato. La consuetudine alla lettura di buoni libri permette di assimilare meccanismi funzionali allo sviluppo di una trama coinvolgente e alla creazione di personaggi credibili. Per affinare il proprio stile è necessario approfondire generi diversi, ricordando che anche i libri mediocri possono offrire lezioni significative.
Non sempre, tuttavia, la difficoltà principale consiste nella mancanza di ispirazione artistica. Al contrario, in alcune occasioni il problema è semmai una sovrabbondanza di idee che vorticano in testa senza però trasformarsi in parole sul foglio. In questi casi l’eccessivo perfezionismo e l’ansia da prestazione rischiano di inibire gli slanci creativi e, uniti alla scarsa autostima e all’incertezza sui propri obiettivi, si tramutano in motivo di scoramento. La soluzione è, quindi, scegliere tra le infinite possibilità e proseguire decisi in una direzione, senza focalizzarsi troppo fin da subito sulla forma e sul contenuto. La qualità di ciò che si scrive è ovviamente importante, ma ogni testo può essere corretto e migliorato con successive revisioni.
È fondamentale sviluppare una regolare abitudine alla scrittura e perseverare anche nelle giornate frenetiche e nelle settimane piene di impegni lavorativi, sociali o familiari. Se non si può usufruire di una stanza o di un ambiente silenzioso e comodo in cui dedicarsi alla propria opera, vanno almeno eliminate fastidiose distrazioni che impediscono di concentrarsi.
Può essere opportuno stabilire un traguardo quotidiano da raggiungere, in termini di tempo da destinare alla scrittura o in termini di numero di pagine da scrivere ogni giorno. Indirizzare gli sforzi su porzioni ridotte di testo, ad esempio singoli capitoli, consente di annullare la pressione derivante dal pensiero di dover gestire un intero romanzo.
All’inizio l’imposizione di scrivere giornalmente potrebbe essere vissuta come gravosa, ma sul lungo periodo essa darà proficui risultati.
L’arte di scrivere si apprende con l’esercizio costante e, una volta acquisiti gli strumenti del mestiere, la pagina bianca non rappresenta più un ostacolo insormontabile, ma l’entusiasmante premessa per una nuova storia.
Vedi anche: L’ispirazione dello scrittore, questa sconosciuta
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Blocco dello scrittore: come superarlo?
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