Il nuovo Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha illustrato di fronte alle commissioni Cultura congiunte di Camera e Senato le linee del programma del Miur per i prossimi cinque anni.
Un disegno articolato che tocca praticamente tutti i punti fondamentali dell’universo scuola, università e ricerca: ridare centralità al ruolo degli insegnanti; garantire il pieno diritto all’istruzione di ogni studente, in qualsiasi condizione socio-economica; avere delle strutture sicure, accessibili e tecnologicamente avanzate sono solo alcuni dei punti chiave.
Tantissime le proposte del Ministro che però lasciano un po’ attoniti, dal momento che in molti si aspettavano qualcosa di più concreto e meno aleatorio.
Bussetti presenta il programma del Miur: cosa cambierà?
Il continuo susseguirsi di riforme, senza avere il tempo di attuarle pienamente per godere dei risultati, non è una cosa positiva agli occhi del neo ministro dell’Istruzione.
Bussetti non proporrà quindi una nuova “Buona Scuola”. Il Ministro ha deciso quindi di non smantellare completamente le proposte che sono state attuate dal governo precedente, ma di mettere in ordine alcuni punti che risultano da migliorare.
Nonostante questo tra le novità proposte ci sarà la valutazione di un nuovo sistema di reclutamento (anche se al momento sono poco chiare le intenzioni del Governo sulla questione):, un’agenzia nazionale sulla ricerca, un piano pluriennale di investimenti per la sicurezza degli edifici scolastici. Ecco alcuni punti del programma:
- nuovo patto formativo scuola-famiglia: proposta per ridurre se non cessare le aggressioni nei confronti dei docenti da parte di studenti e genitori. Il rispetto per il ruolo del professore deve tornare ad essere requisito fondamentale a scuola, e Bussetti sta valutando la possibilità che il Miur si costituisca parte civile nei procedimenti penali che hanno per protagonisti gli studenti o i loro familiari contro gli insegnanti.
- fondi per gli edifici scolastici: la messa in sicurezza degli istituti deve essere uno degli impegni principali di questo Governo, che conta di attingere dai finanziamenti nazionali e comunitari per un progetto di ristrutturazione e ammodernamento. Senza dimenticare nuove dotazioni tecnologiche e digitali per aule e laboratori, che devono essere assolutamente più moderni.
- scuola inclusiva: questa la proposta di Bussetti che vuole istituti inclusivi, contro qualunque barriera, strutturale, economica, geografica, e che garantisca i diritti dei disabili, migliorando il sistema degli insegnanti di sostengo e investendo le famiglie di un ruolo attivo.
- alternanza scuola/lavoro: uno dei nodi più discussi della ‘Buona Scuola’, non deve essere archiviata, per quanto vada di sicuro rivista e migliorata. Il Ministro propone delle modifiche e delle migliorie, ma non vuole smatellare una delle proposte più discusse della riforma del governo Renzi.
- potenziare l’educazione fisica e alimentare: nella convinzione che l’apprendimento di un corretto stile di vita aiuti i ragazzi a crescere in maniera sana e armonica, tutelando così anche gli studenti-atleti.
- progetti per l’Università: ampliamento del numero di studenti totalmente esenti dal pagamento delle tasse d’iscrizione, semplificazione delle procedure amministrative per erogare le borse, aumento delle risorse destinate alle università e ai centri di ricerca ridefinendo le procedure per accedere ai finanziamenti.
Anche per l’Università è previsto un rinnovamento della dotazione tecnologica e strumentale degli atenei; un coordinamento con le aziende e maggior supporto ai dottorati industriali e alla ricerca. Si parla addirittura della creazione di un’ agenzia nazionale sulla ricerca: "Bisogna fare sì che i giovani studiosi possano rientrare in Italia disponendo di infrastrutture attrezzate in cui poter continuare a sviluppare la loro attività scientifica. Abbiamo bisogno di accrescere il numero dei ricercatori e dei professori aumentando globalmente la dotazione organica”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Bussetti presenta il programma del Miur: ecco i cambiamenti per la scuola
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