Bussetti nel corso di un’audizione parlamentare ha spiegato in che modo ha intenzione di procedere con la scuola e i prossimi passio da fare. Molto atteso questo momento di confronto proprio per l’importanza dei temi che sarebbero stati trattati, tra quali vi era anche la questione scottante dei diplomati magistrale.
Durante l’intervento ha messo in chiaro le linee programmatiche del suo Ministero e i prossimi passi per procedere.
Il Ministro mette in chiaro che al più presto si troverà una soluzione per la questione maestre e maestri, ma soprattutto che lo si farà mediante una legge. Per ora si è deciso di procedere con l’inserimento del provvedimento nel decreto dignità per avere più tempo, ma non si tratta di una scelta definitiva.
Di certo la toppa è stata peggio del buco, dal momento che a protestare sono stati i lavoratori laureati, non laureati, non presenti in Gae e presenti in Gae. In sostanza la scelta ha fatto scontenti tutti e soprattutto ha portato alla prima discesa in piazza per questo governo. Di seguito vediamo con precisione tutti i temi trattati dal Ministro dell’Istruzione nel corso della giornata di oggi e su quali questioni è intervenuto.
Diplomati magistrale: si cerca una soluzione
Si sapeva che l’audizione sarebbe iniziata con questo argomento, dato che si tratta del tema più scottante al momento. Il tema è stato difatti toccato e il MInistro ha spiegato:
Ritengo che le sentenze vadano rispettate, ma è vero che l’eccessiva precarizzazione rappresenta un tema delicato che dovrà essere affrontato.
Aggiungendo poi:
Con riferimento dei Diplomati Magistrale, ho chiesto di individuare una soluzione legislativa per assicurare avvio anno scolastico e continuità didattica.
Sembra quindi che il Ministero sia al lavoro per la ricerca di una soluzione stabile, che permetta di sistemare la questione in questo settore. Il provvedimento inserito nel decreto dignità avrebbe quindi come unico scopo quello di prendere tempo e di riuscire ad ottenere una soluzione stabile in un secondo momento, garantendo comunque il normale svolgimento dell’anno.
Obiettivo sarà quello di riformare gli strumenti di reclutamento, che dovranno anche avere un maggiore legame con il territorio in cui vive il docente. La soluzione quindi dovrebbe prendere anche in esame il luogo in cui la persona vive e soprattutto il luogo in cui voglia insegnare.
Docenti e formazione: tecnologia e lingue da implementare
Per il Ministro dell’Istruzione risulta importante anche accrescere le competenze digitali dei ragazzi e per fare ciò si dovranno avere docenti preparati. Le scuole dovranno essere in grado di dare all’alunno gli strumenti idonei per l’interiorizzazione della tecnologia e per un uso consapevole delle nuove tecnologie.
Al riguarda ha detto infatti:
In un mondo in cui la tecnologia cambia velocemente, il corpo docente si deve adeguare al cambiamento attraverso un percorso formativo continuo.
Sempre in quest’ottica si dovranno cercare di implementare anche le competenze linguistiche dei ragazzi, dal momento che dovranno essere in grado di confrontarsi con i compagni europei. Per i docenti sarà quindi necessaria una formazione costante che permetta di rimane al passo, di essere sempre informati sulle nuove proposte, in modo da guidare nel migliore dei modi i ragazzi nel processo di apprendimento.
Le lingue straniere dovranno far parte del bagaglio naturale del docente, secondo quanto afferma Bussetti.
Nuove proposte per i docenti di sostegno
Miglioreremo la formazione dei docenti sostegno e definiremo degli indicatori per misurare i processi di inclusione.
Limiteremo la dispersione scolastica. Tutti studenti dovranno essere incentivati fino al raggiungimento del diploma.
La scuola deve essere un posto di inclusione, dove a tutti è permesso di arricchirsi e soprattutto di avere un confronto costruttivo con gli altri. Si dovrà cercare di incentivare tutti i ragazzi a studiare e di facilitare l’accesso al diploma, in modo che tutti abbiamo la stessa possibilità di concludere il percorso di studi.
Per quel che riguarda le assegnazioni provvisorie Bussetti ha messo in chiaro che si dovrà dare precedenza a:
docenti specializzati, ma anche a chi sta per concludere in subordine e a chi ha avuto già incarichi su posti sostegno
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