La maturità 2019 sta arrivando al suo gran finale: gli orali cominciano. Quest’anno, come previsto dalla nuova maturità, per la prova orale i ragazzi dovranno scegliere tra tre buste quella che fornirà lo spunto iniziale da cui cominciare il colloquio. Cosa significa? Vediamo insieme questo nuovo meccanismo. Intanto proprio oggi, mentre finisce la correzione degli scritti i cui risultati andranno pubblicati e dalla cui pubblicazione dovranno passare due giorni per l’inizio degli orali, si procede con la disposizione dei materiali che verranno chiusi nelle buste e sottoposti alla scelta degli studenti.
Colloquio maturità 2019: come funziona la predisposizione delle buste
La maggior parte delle commissioni dovrebbe predisporre nella giornata di oggi tutto il materiale da inserire nelle buste per il colloquio orale della maturità 2019. Come funziona questa parte di preparazione? Il tutto è regolamentato dal DM 37/2019 che prevede che la commissione d’esame dedica una sessione apposita alla preparazione delle domande per il colloquio. Alla commissione spetta la predisposizione di un numero di buste pari al numero dei candidati per ogni classe aumentato di due unità, così che anche l’ultimo candidato possa scegliere tra tre buste in totale. Per una classe di 24 alunni, quindi, la commissione dovrà predisporre 26 buste.
La predisposizione dei materiali per l’orale, quindi, avviene dopo lo svolgimento delle prove scritte ed è il presidente di commissione che deve assicurarsi che le buste garantiscano la riservatezza del materiale che vi è contenuto; le buste dovranno essere adeguatamente custodite prima e durante lo svolgimento degli orali.
Colloquio maturità 2019: quali domande nelle buste?
I giovani maturandi in questi giorni di grande tensione aspettando i risultati degli scritti e il loro turno all’orale si pongono un solo quesito: che domande ci sono nelle buste dell’orale maturità 2019?
Partiamo dal presupposto che non ci saranno, come specificato in più occasioni dal Miur, delle vere e proprie domande relative al materiale in busta. Si tratta di spunti da cui partire per fare un discorso più ampio rispetto alla risposta a una solo domanda. Che tipo di spunti? Nelle buste si può trovare materiale di vario tipo che ha l’obiettivo di favorire una trattazione di alcuni nodi concettuali che caratterizzano diverse discipline. Si tratterà di:
- testi, ad esempio brani in poesia o in prosa, in lingua italiana o straniera;
- documenti, ad esempio spunti tratti da giornali o riviste, foto di beni artistici e monumenti, riproduzioni di opere d’arte oppure grafici, tabelle con dati significativi;
- esperienze e progetti, ad esempio spunti tratti dal documento del 15 maggio;
- problemi, ad esempio situazioni problematiche legate alla specificità dell’indirizzo, semplici casi pratici e professionali.
Il materiale viene predisposto avendo cura che il livello di difficoltà tra le buste sia omogeneo e con l’intenzione di dare il via a un colloquio multidisciplinare, quindi è probabile che si tratti di documenti ricollegabili a più materie.
Quali potrebbero essere questi spunti? Pur essendo consapevoli che non ci è dato saperlo e non possiamo fare paragoni con gli anni precedenti, visto che questo è il primo con il colloquio in queste modalità, possiamo provare a immaginare quali sono i materiali che potrebbero essere contenuti nelle buste: si potrebbe partire da una poesia di Leopardi, per esempio, e domandare allo studente di parlare della poetica dell’autore; a partire dalla fotografia di un quadro, invece, potrebbe essere richiesto oltre che di collocarlo nel tempo e nella corrente artistica di appartenenza anche di narrare gli eventi storici a cui si ispira; potrebbe anche venire fuori una celebre formula che stabilisce un principio fisico da spiegare alla commissione. Il colloquio orale, insomma, è affidato alla sorte per renderlo il più possibile equo e simile così che tutti abbiano le stesse possibilità di partenza.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Buste maturità in preparazione oggi: ecco le possibili domande
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