L’Università di Cambridge, tra le più prestigiose università a livello mondiale (nonché la seconda più antica del Regno Unito), ha appena comunicato un’importante decisione per quanto riguarda l’anno accademico 2020-2021: per tutto l’anno prossimo non si terranno lezioni in aula.
Come sarà, invece, l’anno accademico 2020-2021 nelle università italiane? Le lezioni in programma da settembre riprenderanno in modalità telematica o si prevedono anche forme di insegnamento in presenza? Ecco cosa si sa fino a ora.
Cambridge: lezioni in presenza sospese per il 2020-2021
Niente lezioni in presenza rivolte a grandi gruppi di studenti per l’anno accademico 2020-2021 a Cambridge. Attenzione però: il sistema universitario (come tutto il sistema scolastico) inglese è decisamente differente da quello italiano. Sospendendo le lezioni in presenza (per intenderci, quelle che come da noi si svolgono in aule capienti e affollate), l’Università avrà modo di concentrarsi ulteriormente su quello che è considerato il cuore del suo programma educativo: l’insegnamento rivolto a piccoli gruppi, che si tratti di seminari, laboratori, supervisioni e lezioni individuali.
La speranza resta comunque, inevitabilmente, di poter tornare alla normalità il prima possibile.
Allo stesso modo, resteranno aperti i college, che si organizzeranno in modo da poter offrire un ampio spettro di attività, sempre in linea con le norme di sicurezza previste per l’emergenza sanitaria (distanziamento in primo luogo), con l’intento consueto di creare una comunità tra gli iscritti.
L’imprevedibilità del corso della pandemia lancia inevitabilmente un velo di incertezza non solo sulle azioni quotidiane, ma, conclude il vice-rettore Graham Virgo, ha anche un notevole impatto sulle università. Nel tentativo di evitare che la mancata comunicazione da parte delle istituzioni possa aggravare questa incertezza, Cambridge si impegna a fornire aggiornamenti costanti.
L’anno accademico 2020-2021 in Italia
Continua l’incertezza per il prossimo anno accademico. Quasi tutte le università italiane, che nel frattempo si sono organizzate per convertire anche le giornate di presentazione dei corsi in incontri a distanza, non hanno ancora fornito effettive comunicazioni circa lo svolgersi delle lezioni per il 2020-2021.
Al momento sembra che le soluzioni ponderate da buona parte di esse siano attualmente due. Da un lato, quella di continuare con la modalità a distanza per il primo semestre e introdurre nuovamente la didattica in presenza, se possibile, a partire dal prossimo gennaio. Dall’altro, invece, si ipotizza di riprendere subito anche con le lezioni in presenza, ma rivolte a gruppi ristretti in modo da garantire il rispetto delle norme previste per l’emergenza sanitaria.
Comunicazioni certe (nei limiti imposti dalla situazione) per l’anno accademico 2020-2021 arrivano invece dall’Alma Mater Studiorum di Bologna, che, indipendentemente dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria, ha annunciato la ripresa delle lezioni universitarie in presenza (e a distanza per chi non potesse raggiungere la sede) fin dal primo semestre.
L’Università continuerà a garantire la modalità online per lezioni ed esami anche per il 2020-2021, fino a quando le misure restrittive dettate dall’emergenza non verranno eliminate. Allo stesso tempo, però, sempre nel rispetto di queste misure, l’ateneo sta programmando un’offerta didattica in presenza, secondo modalità ancora in fase di progettazione.
Anche il rettore dell’Università di Pavia, Francesco Svelto, ha affermato in un comunicato datato 20 maggio la volontà di riprendere le lezioni in presenza per il prossimo anno accademico, non appena le condizioni di sicurezza sanitaria lo renderanno possibile. Il piano è quello di erogare per tutto il primo semestre una didattica in forma mista, che preveda lo svolgimento di lezioni sia a distanza sia in presenza (o rivolgendosi a piccole classi, o a rotazione, alternando la presenza in aula).
Sebbene non tutte le università si siano ancora espresse in modo ufficiale, trovare una soluzione per garantire l’insegnamento a distanza e in presenza (in modalità comunque inusuali rispetto alle classiche lezioni universitarie) è oggi una priorità per tutti gli atenei italiani, in cui attualmente continuano a svolgersi a distanza, almeno per la sessione estiva, anche gli esami di profitto e gli esami di laurea.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: A Cambridge lezioni online per il prossimo anno accademico. Cosa accadrà invece in Italia?
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