Esistono diversi generi di romanzi, distinguibili in base ad alcune caratteristiche che li definiscono e li racchiudono in una categoria. Così, puoi avere sottomano un giallo, un thriller, un romanzo rosa o uno storico; oppure puoi trovare romanzi che mischino vari generi. Come scrittore puoi dedicarti a una storia vera, oppure al fantastico.
Per ogni genere affrontato incontrerai difficoltà diverse, a vari livelli: per la documentazione, per la costruzione, per la fase preparatoria, per la stesura.
Sono il contenuto e la forma in cui vengono espressi i romanzi a determinarne il genere.
Tuttavia, un romanzo ha alcune caratteristiche di base che accomunano generi e sottogeneri: la sua costruzione, che è contraddistinta da varie parti.
C’è la situazione d’inizio (che include l’incipit, se non lo vogliamo vedere come elemento a parte, ma comunque non staccato dal resto): il romanzo deve cominciare in qualche modo. Non è detto che il tempo usato per il racconto sia lineare, dunque potresti iniziare con un flashback, per esempio, o in medias res. La storia inizia con questa sezione, che deve essere particolarmente coinvolgente e dare già avvio alle vicende di cui tratterà il romanzo stesso. Puoi esordire con una descrizione, oppure con dei dialoghi: non c’è una regola.
La seconda parte fondamentale del tuo romanzo è costituita dalla rottura di un equilibrio: l’elemento che spezza il racconto, che crea contrasto, antagonismo, una complicazione o un ostacolo, un’interruzione; insomma, senza questo elemento non c’è movimento né storia da raccontare. Un tale elemento potrebbe essere per esempio una morte, in un giallo; il ritrovamento di un tesoro nascosto che genera il racconto che seguirà; un ostacolo per due innamorati, e così via.
Ora devi studiare lo svolgimento della vicenda. Gli elementi da considerare li avrai valutati antecedentemente, quando avrai pensato alla trama e composto una scaletta di massima, con la divisione dei capitoli e degli argomenti da trattare per ognuno di essi. L’elemento fondamentale da tenere presente è che devi narrare una vicenda che si svolga nel tempo: sono gli eventi, gli avvenimenti, “quel che succede”. A seconda del genere, e a seconda della trama che hai in mente, queste vicende potrebbero portare a migliorare una o più situazioni, ma anche a peggiorarle. In ogni caso, ci devono essere mutamenti, trasformazioni.
La parte finale è molto importante e richiede un sforzo particolare: quello di riannodare i fili in sospeso, soprattutto se si tratti di trame gialle, di thriller, di polizieschi. In ogni caso, tutto deve tornare. Non puoi lasciare il protagonista in alto mare, se deve stare a terra con la sua bella. Qui la vicenda finisce; la storia è all’epilogo. Fai che sia memorabile; a volte basta una frase. Molte volte la parte finale richiede uno studio particolare, per non dimenticare nulla. Il lettore vuole sapere come è andata, in tutti i suoi particolari, e rimanerne completamente soddisfatto.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Caratteristiche generali del romanzo
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