Chiudi gli occhi di Monique Scisci

Tra le righe di “Chiudi gli occhi” risuona l’eco di una scommessa, tacita, che ci rivolge Monique Scisci: scommettiamo che a fine libro vorrai leggermi ancora? Sì perché in questo romanzo i fatti raccontati, i sentimenti vissuti dalla protagonista, sono così intensi da coinvolgere anche il lettore in prima persona, facendogli vivere un’esperienza di lettura unica nel suo genere.

La protagonista, Josephine/Jos Lewis, è una giovane dirigente d’azienda che ha ereditato il ruolo dal padre ormai defunto e affronta gli affari, le relazioni sociali e l’intera sua vita con un piglio deciso e risoluto che è la componente irrinunciabile della sua corazza, dietro la quale nasconde tutto il disagio di relazioni familiari anguste, con una madre malata e un fratello nullafacente in crisi d’identità.
L’incontro con un uomo misterioso e attraente, Mads Kaven, stravolgerà la sua esistenza, introducendola nel mondo sotterraneo del bondage, dei giochi erotici masochistici basati sul connubio letale piacere/dolore, cadenzati da regole rigide, da oscuri strumenti di piacere usati in stanze che tolgono il fiato e dallo scrupoloso rispetto dei ruoli dominatore/schiavo. Josephine entrerà in un gioco pericoloso che la conquisterà sempre più nel profondo, coinvolgendola non solo nel corpo ma anche, e specialmente, nella mente e nel cuore. Capirà che niente è come sembra e che amare significa anche mettersi in gioco e rischiare di farsi male.
Chi è realmente quell’uomo che si nasconde dietro l’apparenza tumultuosa del dominatore e perché sembra che sia un pericolo per lei amarlo?

“Chiudi gli occhi” è una storia d’amore nel senso più completo del termine, coinvolge tutti i sensi e ci fa sentire parte delle emozioni che prova Josephine, dei suoi timori e tormenti, dei suoi desideri. È la nostra protagonista ideale: donna forte, bella e in carriera, come molte di noi vorrebbero essere, di quelle ammirate e corteggiate, a cui sta bene qualsiasi tipo di abito e che ha amici fidati e, per giunta, una solare spontaneità che la rende simpatica e coinvolgente.
Attraverso di lei il lettore può iniziare un’avventura dai vaghi echi schnitzleriani (dalla forte tensione erotica che si legge nei rapporti tra i personaggi, alla benda che viene usata da Kaven per oscurare la vista di Jos durante i loro incontri, che richiama la benda usata dagli invitati della festa in maschera del libro di Schnitzler), entrando in un mondo inesplorato e tutto da scoprire, raccontato dalla voce sapiente e dalla scrittura diretta, immediata, irrinunciabile di Monique Scisci.
La scommessa è stata vinta? Iniziate a leggere e, a fine romanzo, saprete darvi una risposta.