SoloLibri.net nasce come sito di recensioni di libri. La nostra community di lettori forti è aumentata, ma ancora ci capitano lettori occasionali che ci domandino: “Come si scrive una buona recensione?”
Secondo noi, una risposta giusta non c’è, ma suggerimenti si possono trovare su siti online o dalle parole degli esperti:
- non dovrebbe rivelare eccessivamente la trama, rovinando il gusto di leggere il libro;
- dovrebbe rimanere asettica e oggettiva, senza sconfinare in eccessivi sentimentalismi o critica;
- dovrebbe contestualizzare il libro e mettere il lettore nella giusta ambientazione, affinché gusti il libro lungo un sentiero segnato, seguendo le linee guida immaginarie che lo scrittore ha lasciato nel testo o rendendo noto il periodo in cui lo scrittore lo ha partorito.
Di certo è vietato svelare il finale, non solo se si tratti di libri gialli!
Condivisibili o meno, ognuno ha il suo gusto personale (che determina "cosa" piaccia più o meno) e il suo stile personale (che determina il "come" lo stesso contenuto venga espresso).
Come notato anche da Emmabi nella recensione di "Toccare i libri" di Jesus Marchamalo, sfogliando le recensioni di ogni nostro collaboratore è visibile un filo conduttore nei gusti, nei libri scelti, nel modo di approcciarsi al libro o di scriverne. Certamente osservando la libreria di qualcuno possiamo conoscere molto di lui, scoprirne anche lati e sensibilità nascosti nella vita quotidiana, aprendo la porta di quel mondo silenzioso di chi è assorto nella lettura.
Si può scrivere una recensione di un libro che non si è letto? Probabilmente sì. C’è chi scrive articoli sui libri guardando solo la copertina o più semplicemente la controcopertina (vedi: Come parlare di un libro senza averlo mai letto). Ciò non significa che il risultato sia equivalente (e che ciò vada bene sul nostro sito): non è sufficiente scrivere "qualcosa su un libro" per "aver scritto una recensione".
Si può scrivere una recensione di un libro... che non esiste? Qui sfociamo nella scrittura creativa! C’è chi ha fatto anche questo (un tentativo di esercizio di scrittura anche sul nostro sito). In un articolo di Andy Yee, leggiamo che lo scrittore cinese Bimuyu, autore di saggi e narrativa, ha pubblicato nel 2010 un libro dal titolo "Recensioni di libri immaginari", pubblicato da Shanghai Bookstore Publishing House.
Riportiamo qui alcuni brani della traduzione in italiano di Francesca Zaccone dell’articolo e dell’intervista allo scrittore:
- Come si scrive una buona recensione?
Non ci ho mai pensato seriamente. Non posso dare una risposta completa, ma posso dare qualche suggerimento. Per esempio, non si dovrebbe dimenticare di fornire un riassunto dell’opera e qualche informazione sull’autore, perché molti lettori potrebbero non conoscere il libro. Alcune recensioni contengono solo critica, e leggendone una non si capisce nemmeno di cosa tratti il libro e come sia l’autore.
In secondo luogo credo che chi scriva una recensione dovrebbe prestare attenzione al tono e all’attitudine che assume. Non si dovrebbe né idealizzare l’autore né svalutarlo. Anche se il libro è scritto da un grande maestro, il tono non dovrebbe essere di eccessiva ammirazione mentre lo si commenta; ci si dovrebbe collocare su un piano di parità, né con arroganza né con umiltà, e scrivere una recensione quanto più oggettiva e comprensibile possibile.
Inoltre, credo che le recensioni letterarie dovrebbero essere scritte in maniera attraente, non con frasi noiose del tipo “Oggi ho letto un bel romanzo”. In questo senso, le recensioni europee e americane sono migliori; sono intelligenti e divertenti, scritte con uno stile proprio.
Infine, potrà sembrare strano ma devo dirlo: per scrivere una recensione si deve avere letto il libro per intero.
Recensisci libri che ti sono piaciuti
Idea condivisa nella nostra redazione è che una buona recensione sia quella che ti lascia la voglia di leggere il libro, motivo per cui invitiamo sempre i nostri lettori a recensire i libri che hanno amato, piuttosto che quelli che non sono stati di loro interesse. Le motivazioni sono diverse:
- perché i libri che si amano ci lasciano dentro qualcosa che vale la pena di trasmettere;
- perché i libri che si ritengono buoni devono essere i libri di cui si parla, in modo che la fama sia associata al valore del libro e non a pure leggi di marketing;
- se un libro non è buono, non vale nemmeno la pena scriverne, togliendo il tempo, la visibilità e le energie ai libri che davvero andrebbero consigliati.
Oltretutto, scrivere un stroncatura non è cosa da poco e non per tutti. Non è sufficiente bocciare un libro scrivendo che non è piaciuto: è necessaria una critica oggettiva e un’argomentazione dettagliata (ed educata) cosa non vada... ed essere pronti a una replica dell’autore, dell’editore, dell’ufficio stampa e dei suoi fan.
E anche in questo abbiamo trovato in Bimuyu, che scrive recensioni di libri anche per lavoro, un sostenitore:
Per quanto mi riguarda, recensire è un interesse. Se trovo un libro che mi affascina, ne scrivo una recensione. Che poi questa venga pubblicata sul mio blog o su una rivista, che sia pagata o no, non mi preoccupa troppo. Se trovo che un libro sia privo di interesse, non lo recensirò nemmeno se dovessi venire pagato per farlo...
- Fonte dell’intervista e approfondimento: http://it.globalvoicesonline.org/2011/05/cina-critica-letteraria-per-libri-immaginari/
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Come si scrive la recensione di un libro?
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