I concorsi per i docenti dovrebbero essere in arrivo, la Legge di Bilancio ha stanziato i fondi, i posti sono stati decisi, ma dei bandi non vi è neanche l’ombra. La pubblicazione del bando in gazzetta ufficiale si pensava sarebbe avvenuta già nei mesi scorsi, ma per il momento ancora non ve ne è traccia. Quando escono i bandi per concorsi docenti? Un quesito che tutti i futuri insegnanti si pongono, ma che non trova una vera e propria risposta.
La verità è che il concorso per i docenti potrebbe subire un nuovo slittamento e ancora una volta a fare le spese di questa situazione di cattiva gestione sarebbero i lavoratori. Problema principale sembra essere la mancata nomina di ben 10 direttori generali, alcuni dei quali risultano figure chiave nell’iter del bando. A questa assenza si deve sommare anche la mancanza dei 4 dirigenti a capo delle Usr di Lombardia, Lazio, Liguria e Sicilia. Anche in questo caso si tratta di figure indispensabili per riuscire a far bandire il concorso per la scuola.
Questi purtroppo però non sono i soli problemi che ostacolano la pubblicazione dei concorsi, dal momento che ci sono anche altri disagi che bloccano l’iter. Di seguito vediamo cosa sta succedendo e per quale motivo i concorsi docenti potrebbero slittare se non si interviene al più presto.
Concorsi docenti bloccati: i problemi che il Miur deve risolvere
Uno stallo che gli insegnanti conoscono bene e che da anni si lega in modo quasi indissolubile alla scuola. Il 2020 non ha cambiato di certo questa caratteristica del nostro sistema educativo, dal momento che i tanto attesi concorsi docenti sembrano essere in stallo. Oltre alla mancanza dei dirigenti sopra citati a creare problemi sembra essere anche la divisione del Ministero dell’Istruzione che il Governo Conte ha separato con la nomina di Lucia Azzolina per la scuola e Gaetano Manfredi per l’università. Lo spacchettamento del ministero, da undici anni unito, ha infatti richiesto una nuova organizzazione e un nuovo modo di lavorare, elemento che porta con sé molto tempo.
Il cambio di ministro non ha poi facilitato l’uscita del bando, dal momento che i tavoli con i sindacati erano iniziati con Fioramonti che con un accordo del 19 dicembre era riuscito a bloccare le proteste delle sigle sindacali. Le dimissioni del ministro ha portato un nuovo stallo nell’iter del bando che ha subito una nuova battuta d’arresto.
Le dimissioni dell’ex ministro inoltre hanno portato ad un nuovo rallentamento delle nomine dei dirigenti, dal momento che ora le proposte avanzate da Fioramonti sono nelle mani dei nuovi ministri dell’istruzione che dovranno valutare se confermale o meno, ma soprattutto capire come organizzarsi con il ministero separato.
La divisione del magistero porta poi ulteriori problemi a questo punto, dal momento che si dovranno comprendere prima bene uffici, ambiti ministeriali e dipartimenti per passare solo in un secondo momento alle nomine. Per cui anche se si riuscissero ad avere i bandi mancherebbero all’appello, oltre ai decreti attuativi, anche alcune figure cardine della dirigenza con cui poi confrontarsi.
In sostanza quindi sembra che al momento la macchina sia in un momento di forte stallo per cui è lecito pensare che anche il concorso straordinario, che dovrebbe essere bandito a febbraio secondo i rumors, potrebbe subire uno slittamento. Si pensa infatti che il ministero potrebbe attendere i dati del turn over della scuola prima di pubblicare anche questo bando.
Una situazione quella della scuola che si spera venga presto risolta, dal momento che a farne le spese, oltre ai docenti, potrebbe essere gli studenti che inizierebbero il nuovo anno scolastico con cattedre scoperte e insegnanti non ancora nominati.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Concorsi docenti in stallo: i bandi potrebbero slittare. Ecco perché
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