Ci sono veramente molti concorsi letterari a cui uno scrittore esordiente può partecipare, anzi deve. Tutti conoscono i più importanti premi letterari italiani, come il Campiello o lo Strega, ma a questi se ne possono aggiungere altri più accessibili anche ai giovani autori alle prime armi. Nel partecipare ad un concorso, uno scrittore però non deve mai lasciarsi trasportare da motivazioni come la mera vittoria o i premi in denaro perchè non sono questi i reali vantaggi che può trarre da un concorso. Quali sono le giuste motivazioni che devono spingere a partecipare ad un concorso letterario?
Avere pareri oggettivi sulla propria opera - Far leggere la vostra opera soltanto ad amici e parenti è inutile perchè non otterrete mai giudizi completamente oggettivi. Qesto ovviamente perchè entrano in gioco anche in modo inconscio implicazioni emotive di vario genere. Ciò di cui avete bisogno è una giuria di esperti che non conosce assolutamente niente di voi. Se conoscete qualcuno in giuria ricordatevi inoltre che avrà tra le mani la vostra opera in forma assolutamente anonima.
Esercitarsi nella scrittura e confrontarsi con altri scrittori emergenti - I concorsi letterari offrono la possibilità di mettersi in gioco obbligandoci a scrivere su temi che non avremmo mai preso in considerazione o con stili di scrittura sempre nuovi. Ecco perchè i migliori concorsi letterari per esercitarsi sono quelli che hanno un tema ben specifico oppure che prevedono la stesura di un racconto partendo da un incipit prestabilito. In questo modo anche il confronto con gli altri scrittori si acuisce perchè è ovviamente più facile confrontarsi su di un tema comune. Dal confronto possono nascere discussioni assolutamente costruttive per la vostra carriera. I concorsi letterari migliori da questo punto di vista sono quelli che alla fine del premio mettono in relazione i vari partecipanti l’uno con l’altro, magari creando un apposito gruppo sui social network più famosi. In questo modo il confronto diventa comunicazione e interazione e può trasformarsi così in crescita personale.
Avere visibilità e magari ottenere una pubblicazione - La visibilità non deriva necessariamente dalla partecipazione ad un concorso letterario ma è vero che se in giuria c’è qualcuno alla ricerca di nuovi talenti, quel concorsopotrebbe essere il modo giusto per farsi notare. La scoperta di un talento letterario può portare alla pubblicazione della vostra opera che in alcuni casi è addirittura inclusa nel premio. Le pubblicazioni di questo tipo, oltre ad essere dei grandi riconoscimenti, sono anche curate sotto tutti i punti di vista dalla casa editrice. Voi non dovrete fare assolutamente niente.
I concorsi letterari possono essere sia gratuiti che a pagamento:
- Concorsi gratuiti. Spesso si crede che un concorso letterario gratuito sia necessariamente meno serio di un concorso letterario a pagamento ma non è assolutamente così. I concorsi gratuiti sono validi quanto quelli a pagamento e spesso sono gratuiti solo perchè hanno ricevuto fondi dal comune, dalla provincia, dalla regione o addirittura dall’unione europea.
- Concorsi a pagamento. Il pagamento di una quota non deve essere visto come un oltraggio al lavoro dello scrittore. Un premio letterario deve effettivamente fare fronte a molte spese di organizzazione e di segreteria. Il pagamento di una quota che oscilli tra i 5 € e i 25 € può essere considerato quindi giusto. La richiesta di prezzi più alti invece potrebbe essere semplicemente un inganno.
Quando si decide di partecipare ad un concorso letterario bisogna però prestare un pò di attenzione.
- Leggete sempre con cura il bando integrale del concorso.
- Cercate di stare molto attenti al tema. L’opera che mandate può anche essere la più bella del mondo ma se è fuori tema non sarà presa in considerazione.
- Cercate di informarvi sulla giuria e sui suoi gusti letterari in modo da avere chiaro cosa è meglio non inviare.
- Partecipate solo a concorsi che affermano in modo chiaro che i diritti sull’opera rimangono a voi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Concorsi letterari: è utile partecipare?
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