Il concorso rivolto ai docenti abilitati previsto nel 2018 ha visto la firma del decreto da parte della Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli.
Tale concorso riguarda i docenti di scuola secondaria che sono già in possesso dell’abilitazione e saranno impegnati nelle prove d’esame non appena tutto sarà pronto.
Manca, infatti, la registrazione del provvedimento alla Corte dei Conti e l’emanazione del bando per la presentazione delle domande da parte di coloro che vogliono partecipare al concorso.
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I contenuti del decreto sul concorso docenti abilitati 2018
Il decreto firmato dalla Fedeli chiarisce alcuni punti fondamentali per i futuri docenti che aspettano il bando per presentare domanda:
- la selezione è aperta a coloro che hanno un’abilitazione
- la selezione è aperta a coloro che sono specializzati sul sostegno
- sono inclusi nella selezione dei specializzati nel sostegno anche i docenti e i docenti di ruolo
- le graduatorie saranno regionali
- alla posizione in graduatoria concorreranno la prova orale e il punteggio derivante da titoli e servizio pregresso
Per quanto riguarda gli ultimi due punti, il decreto riguardante il concorso docenti abilitati del 2018 riporta anche il valore assegnato a ciascuna delle due sezioni.
Mentre la prova orale avrà un valore massimo di 40 punti, il punteggio che si ottiene da titoli e anni di servizio può arrivare a 60.
Inoltre, durante l’anno scolastico, il docente riceverà delle visite in classe durante le ore di lezione volte ad accertarne capacità e competenze professionali e, alla chiusura dell’anno accademico, una valutazione finale positiva consentirà l’immissione nel ruolo definitivo.
In sostanza il nuovo decreto firmato dalla Ministra Fedeli introduce per i nuovi docenti un anno di formazione iniziale, a seguito del quale il docente potrà avviarsi verso il ruolo definitivo.
Secondo la Fedeli questo è un punto di svolta, necessario affinché le nuove generazioni siano accompagnate da un insegnamento di qualità e i docenti possano confrontarsi con la realtà scolastica, rafforzando la propria preparazione e confrontandosi con i tutor di riferimento che hanno proprio il ruolo di supporto.
Per i docenti non abilitati e nel caso di bandi rivolti a giovani laureati, l’anno di formazione permetterà l’accesso al FIT, accompagnando il futuro docente verso un percorso che richiederà tempi meno lunghi.
Quando uscirà il bando per il concorso docenti abilitati 2018?
Nel nuovo decreto firmato dalla Fedeli, la Ministra afferma che siamo solo alla prima di tre selezioni, come prevede uno dei decreti attuativi della legge 107 risalente ad aprile.
Nelle parole della Fedeli:
Il decreto firmato riguarda la prima di tre selezioni che stiamo avviando in base a quanto previsto da uno dei decreti attuativi della legge 107 varati ad aprile, che disegna un nuovo modello di reclutamento per fare in modo ci siano tempi certi e percorsi definiti per diventare insegnanti.
Quest’ultimo chiarisce le nuove modalità di accesso alla professione di insegnante e in particolare mette in evidenza i nuovi tempi, che sembrerebbero più brevi.
Se da una parte ci sarà una prima selezione aperta a coloro che sono già abilitati all’insegnamento, dall’altra si prevede l’uscita di un bando dedicato a coloro che sono precari e insegnano da 3 anni nella scuola.
Infine vi saranno concorsi dedicati ai laureati i quali, superata la prima fase, potranno accedere ai percorsi triennali di formazione, FIT, la cui prova finale permetterà di accedere al ruolo definito.
Quanto alla presentazione delle domande, se il primo concorso partirà a Febbraio 2018, i successivi dovrebbero vedere la luce nel giro un triennio cambiando radicalmente il modo con il quale, in precedenza, si accedeva al ruolo di insegnante.
Avevamo promesso tempi celeri per questi provvedimenti e stiamo mantenendo gli impegni. Come annunciato anche in Parlamento, lo scorso 10 ottobre, il primo concorso, quello per abilitate e abilitati, sarà bandito in anticipo rispetto al termine che la legge fissa a febbraio 2018.
Inoltre, aggiunge la Fedeli che i concorsi avranno cadenza biennale, così da evitare il ripetersi di situazioni di stallo a sfavore dei giovani che vogliono insegnare:
Il nuovo sistema di reclutamento andrà a regime nel giro di un triennio interrompendo, finalmente, la prassi per cui si entrava nella scuola solo dopo un lungo precariato. D’ora in poi i concorsi avranno cadenza biennale. Le nuove regole garantiranno un’ancor maggiore qualificazione professionale delle docenti e dei docenti. E consentiranno alle e ai giovani che vogliono insegnare di non dover affrontare percorsi dal futuro incerto.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Concorso docenti abilitati 2018: firma del decreto e contenuti
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