Il crocifisso in aula è sempre stata una tematica molto dibattuta in Italia e ora torna ad essere al centro dell’interesse nazionale per la ultime dichiarazioni di Fioramonti. Il Ministro ha infatti affermato di essere favorevole ad un’aula laica, portando nuovamente a galla la querelle tra favorevoli e contrari.
Se per molti precedenti Ministri dell’istruzione il crocifisso era un elemento indispensabile nell’arredo scolastico, Fioramonti afferma invece con molta naturalezza: "Crocifisso in aula? Sono per scuola laica".
Il Ministro è intervenuto oggi alla trasmissione "Un giorno da pecora" e ha affermato quanto segue: "Credo in una scuola laica [..] ritengo che le scuole debbano essere laiche e permettere a tutte le culture di esprimersi non esporre un simbolo in particolare". L’ipotesi che il Ministro possa operare in questa direzione, portando così all’addio definitivo del simbolo religioso nelle scuole italiane ha scatenato così un vero e proprio parapiglia.
Nel nostro Paese questo genere di discussione non è una vera e propria novità, dal momento che da tempo ci si infervora sull’argomento. A sollevare la questione molti anni fa fu Adel Smith, presidente dell’Unione musulmani d’Italia, insieme al giudice Luigi Tosti. Nel 2011 si giunse ad una conclusione, per mezzo di una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che sancì la possibilità di lasciare il simbolo appeso alle pareti delle aule scolastiche.
Non si è lasciata attendere la risposta alle dichiarazioni del Ministro e tra le prime a rispondere è stata l’ex Ministra dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, che ha tuonato contro le parole del neo Ministro precisando che il crocifisso non è un elemento d’arredo. La Gelmini ha aggiunto poi:
La sua presenza sulle pareti delle aule scolastiche, contrariamente a quel che pensa il ministro Fioramonti, non impedisce di esprimersi agli studenti di altre culture e religioni, ma sta lì a ricordare che la laicità che il ministro liberamente rivendica è conseguenza diretta proprio delle radici cristiane dell’Italia e dell’Europa.
Ad esprimersi al riguardo anche Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale:
Togliere il crocifisso dalle aule delle nostre scuole darebbe solo manforte a Salvini. L’ex ministro dell’Interno, partendo da qui, farebbe una battaglia contro il governo che, oltre ad aumentare le tasse, lede anche la sensibilità di buona parte degli italiani.
Del resto la risposta di Salvini non si è lasciata attendere e come sempre è giunta da Twitter.
Quella del crocifisso è una questione che continua a dividere il nostro Paese e di ciò ne è ben consapevole anche il Ministro che ha spiegato che al momento il governo non si sta occupando di effettuare cambiamenti. Il crocifisso per il Ministro dovrebbe essere sostituito da una bella cartina del mondo, mentre è sfavorevole all’idea di inserire altri simboli religiosi, che farebbero "effetto mercato".
Le parole di Ministro tuttavia continueranno a far discutere nei prossimi giorni tutte le forze in campo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Crocifisso in aula addio? Per Fioramonti la scuola deve essere laica
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