Quando pronunciamo dà, da’ o da non pensiamo a come si scrive: nei discorsi di tutti i giorni riconosciamo dal contesto e da ciò che viene detto il senso della frase e del discorso, ma soprattutto la differenza tra la preposizione e la forma verbale.
In realtà dà, da’ e da hanno tre significati ben precisi e diversi fra loro: non sono, infatti, intercambiabili tra loro e l’utilizzo implica la conoscenza di ciò che realmente si vuole comunicare.
Se nella lingua parlata riusciamo a sorvolare il problema, non accade lo stesso quando ci troviamo davanti ad un testo scritto: è proprio in questo caso, infatti, che il dubbio ci assale e torniamo a chiederci "dà, da’ o da: come si scrive e soprattutto quale delle tre è quella corretta" pensando a quello che stiamo scrivendo in quel preciso istante?
Dà, da’ o da: differenza tra verbo e preposizione
I tre omonimi della grammatica italiana, dà, da’ o da, traggono facilmente in inganno: partiamo allora da una distinzione fondamentale, ovvero la differenza tra verbo e preposizione.
Se scriviamo "da" senza alcun accento o apostrofo stiamo utilizzando quella che viene comunemente definitiva una preposizione semplice. Per aiutarci con un esempio pensiamo alle seguenti frasi:
- sto tornando da Bologna
- sono in partenza da casa
- vorrei scappare da questa città
Al contrario utilizzando la forma con l’apostrofo, ovvero da’, non stiamo facendo altro che richiamare la seconda persona singolare dell’imperativo del verbo dare attraverso la sua forma contratta. In altre parole da’ non è altro che "dai" troncando la i. Anche in questo caso possiamo aiutarci con qualche esempio:
- Da’ qualcosa a Giovanni per il suo compleanno!
- Da’ consigli senza prendere nulla in cambio e avrai successo.
- Da’ un aiuto a tua sorella con i compiti!
Infine abbiamo dà con l’accento: anche in questo caso parliamo del verbo dare ma utilizziamo la terza persona dell’indicativo presente. Questa, rispetto alla forma che richiama l’imperativo, è sicuramente più utilizzata in quanto la precedente oltre ad essere meno informale, in quanto impone qualcosa, è anche più confidenziale. Vediamo qualche esempio:
- Giovanna mi dà molta sicurezza
- quella persona mi dà solo pensieri
- Francesca dà fiducia ai suoi studenti
A questo punto dovremmo avere le idee più chiare e non dovrebbe essere più un problema scegliere la forma corretta tra dà, da’ o da, ma soprattutto come si scrive quest’ultima pensando al significato che vogliamo ottenere.
Come scrivere correttamente dà, da’ o da? Il riferimento al contesto
Per non sbagliare, evitare errori grammaticali e scrivere correttamente è sempre bene tenere presente il contesto di utilizzo. Anche nella lingua italiana, seppur con meno enfasi, il problema si pone ugualmente perché se pensiamo a dà piuttosto che da la pronuncia inevitabilmente risente della scelta, risultando più marcato nel primo caso e meno nel secondo.
Quanto alla scrittura dobbiamo ricordarci che il verbo dare può essere utilizzato nelle sue forme contratte e che l’imperativo si utilizza solo quando si impartiscono comandi. Pertanto la forma da’ che corrisponde a "dai" è bene memorizzarla come quella imperativa, mentre dà con l’accento è quella che identifica la terza persona in un tempo verbale completamente diverso, quello dell’indicativo presente.
Più semplice, infine, è l’utilizzo di da senza accento che ricordiamo è una semplice preposizione e, come tale, accompagna sempre un luogo.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dà, da’ o da: come si scrive?
Lascia il tuo commento