Il Miur ha reso noti di dati relativi alla dispersione scolastica, evidenziando come il fenomeno sia in calo, ma permanga ancora il divario tra Nord e Sud dell’Italia, sia nella scuola secondaria di I grado che in quella di II grado.
Ma chi sono gli studenti che abbandonano maggiormente la scuola? E in quali regioni il fenomeno è più accentuato?
Dispersione scolastica: i dati sugli studenti
Secondo il rapporto pubblicato dal MIUR, il fenomeno della dispersione scolastica riguarda più i maschi che le femmine e le percentuali più alte si registrano fra studenti e studentesse immigrati in Italia e non nati nel nostro paese.
Nel passaggio tra l’a.s. 2015-2016 e il 2016-2017 sono stati 14.258 le ragazze e i ragazzi che hanno abbandonato la scuola secondaria di I grado (le medie) o nel corso dell’anno o nel passaggio tra scuola media e scuola superiore, una percentuale pari allo 0,8%.
I dati evidenziano un miglioramento in tal senso, passando dall’1,08% dell’anno scolastico 2013-2014 allo 0,83% del 2015-2016.
In particolare nel passaggio tra i due cicli (scuola media e scuola superiore) dei 556.598 studenti che frequentavano il terzo anno nell’a.s. 2015-2016, sono 34.286 quelli che hanno abbandonato nel passaggio all’a.s. 2016-2017, una percentuale del 6,16%.
Scendendo nel dettaglio della percentuale, il 4,47% di essi è passato alla formazione professionale regionale, lo 0,02% ha iniziato l’apprendistato, lo 0,06% ha lasciato per validi motivi (istruzione parentale, trasferimento all’estero) e l’1,61% ha abbandonato del tutto l’istruzione.
Per quanto riguarda la scuola secondaria di II grado, invece, la dispersione scolastica è del 4,3%, corrispondente a 112.240 studenti, di cui il 7% ha abbandonato nel primo anno di corso.
Dispersione scolastica: le regioni in cui si lascia di più
In questo discorso va aggiunto anche il fattore territoriale e dai dati emerge che l’abbandono è più massiccio nelle regioni del Sud Italia rispetto al Nord del nostro paese.
Per quanto riguarda la scuola media, infatti, al Sud si registra una media dell’1% di propensione all’abbandono, con un 1,2% di casi nelle isole e lo 0,9% al Sud.
Le regioni che registrano le più alte percentuali di abbandono sono la Sicilia (1,3%), la Calabria, la Campania e il Lazio con l’1%.
Le regioni che registrano meno abbandoni, invece, sono l’Emilia Romagna e le Marche, con una percentuale dello 0,5%.
Come abbiamo detto, ad essere interessati dal fenomeno sono maggiormente i cittadini stranieri rispetto a quelli italiani (3,3% contro lo 0,6%).
In particolare, gli studenti stranieri nati all’estero abbandonano nel 4,2% dei casi mentre gli studenti di seconda generazione, ossia nati in Italia, solo nel 2,2% dei casi.
Anche nella scuola superiore, il Sud registra una media di abbandoni più alta di quella nazionale, con una percentuale del 4,8%.
Le regioni con la più alta percentuale di abbandoni sono la Sardegna (5,5%), la Campania (5,1%) e la Sicilia (5%).
I valori più bassi, invece, si registrano in Umbria (2,9%), in Veneto e in Molise (entrambi con il 3,1%).
Infine la percentuale di abbandoni nelle scuole paritarie è più alta che nelle scuole statali (7,6% contro 4,1%).
Il rapporto completo sull’abbandono scolastico è disponibile e scaricabile sul sito del Ministero dell’Istruzione.
Dispersione scolastica: le parole della Fedeli
Sul fenomeno si è espressa anche Valeria Fedeli, ministra dell’Istruzione, che ha dichiarato che
La dispersione scolastica è un fenomeno che va contrastato con forza, perché dove la dispersione è alta vuol dire che non sono garantite a sufficienza pari opportunità alle ragazze e ai ragazzi. Nel nostro Paese, come evidenziano anche i dati raccolti dal Ministero, il fenomeno è in calo, c’è stato un miglioramento negli ultimi anni. Ma restano forti divari sociali e territoriali rispetto ai quali serve un’azione importante che parta dal Miur, ma che coinvolga anche tutti gli altri attori in campo: le famiglie, il terzo settore, i centri sportivi, l’associazionismo, le istituzioni del territorio.
La ministra, inoltre, continua spiegando che
Per mettere insieme questa rete e per far emergere le buone pratiche che già esistono e che possono essere prese a modello abbiamo voluto un apposito gruppo di lavoro, una cabina di regia guidata da Marco Rossi Doria che ha una lunga esperienza in materia, anche come ex Sottosegretario all’Istruzione.
La cabina di regia sta elaborando un rapporto che sarà pronto nel mese di dicembre e sarà uno strumento che mette insieme dati quantitativi e analisi qualitative per elaborare linee di indirizzo e raccomandazioni per l’azione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dispersione scolastica: i dati del MIUR. Le regioni in cui si lascia di più la scuola
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