Domani c’è ancora tempo
- Autore: Francesca Petroni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
In Domani c’è ancora tempo (lo Scrittore, 2019) Francesca Petroni ci regala una storia di dolore, disperazione e speranza che la narrazione in prima persona rende particolarmente emozionante. La scrittura cruda e diretta tocca le corde della mente e del cuore.
La voce narrante è un ragazzo di Trento poco più che ventenne, da due anni paralizzato dopo un incidente in montagna: una caduta durante un’arrampicata sul Gran Sasso. Il romanzo si attesta sulla polarità peso/vuoto che riguarda a diverso titolo tutti i personaggi. Vediamo insieme perché. Fin dall’esordio di brutale realismo, il protagonista viene presentato come un corpo in balìa del prossimo, anzi "manomesso" da terzi. Come sottolinea l’assenza del nome proprio Christian, che compare solo a pagina 60 su un totale di 163 pagine. Ingombrante e inerte come la carrozzina cui deve essere assicurato. Una prigione, il suo corpo, dove a muoversi ci sono l’intensità del dolore fisico e una coscienza rimasta intatta. Perché l’afasia gli impedisce di comunicare, ma non di cogliere quanto sia diventato un peso nel nucleo familiare, corroso da incompatibilità e ristrettezze economiche.
Seguendo una strada meno battuta rispetto a romanzi sullo stesso argomento, Francesca Petroni non osserva la disabilità solo dal punto di vista del protagonista. Ora, infatti, presenta chi si fa carico del disabile per necessità, avvilito dalla fatica quotidiana di un accudimento totalizzante. Ora illumina il cono d’ombra di chi sceglie di occuparsi di un disabile per ambizione professionale. Così la famiglia di Christian, allo stremo, acconsente a farlo ricoverare in una struttura privata per tentare cure sperimentali. In questo modo Christian, che ha liberato la famiglia della sua presenza, si trasforma per un medico cinico in un’occasione d’oro. Il fine è ottenere visibilità mediatica e preziosi finanziamenti.
Christian, continuando a seguire i parametri di efficienza e produttività che scandiscono la vita dei normodotati, patisce il peso dell’inutilità del suo corpo. Intanto il ricordo corre all’amata montagna, quando sfidava la natura nel climbing, quello che non consente incertezze. Per lui fare la cavia è indifferente, è agli altri che importa.
Di contro c’è il vuoto: non solo il pericolo della caduta per l’alpinista più esperto, ma uno spazio interiore da colmare oppure un’assenza con cui dobbiamo scendere a patti per continuare a vivere. A volte il vuoto è semplicemente una strada sbagliata o un futuro che crediamo ci escluda.
Durante la degenza in clinica, tra l’incognita e l’impegno di cure, esami specialistici e percorsi riabilitativi, Christian si rende conto per la prima volta dall’incidente della solitudine della sua non vita. In questo delicato frangente sarà proprio il corpo a trasmettergli il desiderio, che credeva sopito, di esserci ovvero di partecipare alla vita. La sua sfera emozionale si mette in moto dal canale olfattivo, il più istintivo dei cinque sensi. Avrà il tempo di farlo?
“Non provavo da molto tempo la sensazione di star dentro gli eventi. Ormai è passato più di un mese dal mio ricovero. Non mi assento più dal mondo, né dalle persone. Anzi, sono affamato di ascoltare e di conoscere molto più di prima.”
Domani c’è ancora tempo di Francesca Petroni ripropone temi cari all’autrice. Vite spezzate da eventi traumatici e sensi di colpa. La difficoltà della crescita personale. La conquista di capire ciò che vogliamo davvero dalla vita e il tentativo di trovarlo. La forza e la crudeltà della speranza. Una piacevolissima lettura.
Domani c'è ancora tempo
Amazon.it: 3,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Un libro perfetto per...
A chi ama le storie intense. A chi non ha perso il piacere di emozionarsi.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Domani c’è ancora tempo
Lascia il tuo commento