È nata prima la gallina... forse. 52 storie sull’ottimismo e il suo contrario, sulla gente, il cibo, il vino, la vita e l’amore
- Autore: Oscar Farinetti
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
È nata prima la gallina... forse (Slow Food Editore, 2022) è un libro di racconti, frizzante e spumeggiante, come un buon vino spumante delle Langhe dove l’autore, l’imprenditore e opinionista televisivo Oscar Farinetti, è nato e cresciuto.
Il libro di Farinetti ha un sottotitolo 52 storie sull’ottimismo e il suo contrario, sulla gente, il cibo, il vino, la vita e l’amore . Si tratta di 52 racconti, per l’appunto, che spaziano nel vasto campo del sapere, soprattutto del buono e del bello, senza ostentazione, in modo leggero.
Dalla pasta riscaldata (i tajarìn), di Giacu e Catlina, ancora capaci di apprezzare le piccole cose quotidiane; fino all’ultimo - il più triste - sull’amore che manca, sull’incomunicabilità e il veleno letale, nella vita di coppia. Una condizione che impedisce di essere positivi.
Un libro che racconta storie legate alla filosofia, all’arte, alla gastronomia, alla letteratura, alla storia/attualità/politica e sport.
Eppure non sembra un miscuglio poco omogeneo. Non è un minestrone (tra l’altro, ottima pietanza nutriente), cucinato in modo sciapo. Oscar Farinetti, da buongustaio, sul cibo e nella vita in genere, ha saputo selezionare "prodotti di prima scelta", per comporre le pagine del suo libro. Prodotti talvolta freschi, quasi di giornata, e talvolta stagionati, ben invecchiati, come certi vini e formaggi di fossa prelibati.
Lo scrittore, che si definisce un “mercante”, è un abile narratore, che conosce bene le tecniche per catturare e mantenere vivo l’interesse del lettore, senza cadere nel prolisso, nel troppo scontato o banale. Un testo fluido, una ricetta sapientemente dosata nei suoi ingredienti, ben conditi con sale e pepe di una mente brillante.
Le sue doti di narratore della parola scritta sono pari alle sue capacità nel comunicare come opinionista televisivo.
Ha elaborato un libro che sa di buono, di genuino, nel senso che esprime in modo autentico il suo punto di vista come autore.
Il suo gusto per l’arte appare sincero; perciò riesce a trasmettere, in ogni pagina, parola, per parola, lo stesso piacere al lettore, che degusta, anche con avidità, le storie da lui descritte.
Storie talvolta colorite da aneddoti e considerazioni personali, più o meno fantasiose. Quando i personaggi e le vicende sono già noti, il suo stile semplice, ironico e accattivante, offre una versione nuova, originale, un punto di vista che riaccende l’interesse per la materia in questione.
Tanti racconti di personaggi di personaggi di ogni epoca che si prestano a essere cucite insieme con il filo conduttore che unisce la serie. Pur non essendo un romanzo o un saggio, con una trama o un tema unico, i 52 racconti di È nata prima la gallina... forse, tendono tutti verso lo stesso obiettivo.
Per dimostrare questa sua tesi Oscar Farinetti ricorre ai grandi uomini del passato e del presente, che ce l’hanno fatta perché hanno creduto di potercela fare, ognuno con le sue doti. Qualunque fosse la loro missione o ambizione, hanno avuto successo perché erano degli ottimisti.
Per avvalorare meglio la sua tesi, cita anche nomi sconosciuti di persone comuni che con il loro carattere fiducioso hanno attirato a sé la fortuna o, comunque, si sono sentiti fortunati come Giacu e Catlina che ripetevano spesso: "Ma chi elu cu sta mej che noj?", (Ma chi sta meglio di noi?).
Per supportare ulteriormente la sua teoria, l’autore inserisce spesso considerazioni personali, che vanno ben oltre le citazioni testuali.
Tra le pagine dedicate a Giacomo Leopardi, così come fece il regista Mario Martone nel suo film Il giovane favoloso, mette in dubbio l’idea del pessimismo cosmico, attribuito, in passato, al grande poeta, assetato di vita.
Nel racconto intitolato "La sesta cornice", giunge persino a criticare alcuni versi danteschi della Divina Commedia. Nell’incontro con il poeta Guido Guinizelli, tra i lussuriosi, (settima cornice del purgatorio), Oscar Farinetti esprime una contestazione:
Chissenefrega se gli piacevano tanto le donne, magari fu proprio quello a ispirarlo nello scrivere versi sublimi sull’amore.
E poi, commentando la scritta sul peccato di gola che compare nella sesta cornice del Purgatorio: “La gola un vizio? Ma siamo matti” scrive Oscar Farinetti, sostenitore e venditore di prodotti slow food.
E continua sostenendo che il “vizio di gola” non ha mai offeso nessuno. Tralasciando di proposito, la considerazione che buona parte delle malattie acute e croniche, che gravano sul Sistema Sanitario Nazionale, sulla produttività e sull’economia, sono causate, oppure aggravate dall’eccesso di cibo.
Forse scherzava e, comunque sia, meriterebbe qualche attenuante, soprattutto perché sappiamo bene che l’autore di È nata prima la gallina... forse, è un convinto sostenitore del buon cibo genuino, dei prodotti tipici del nostro territorio, della buona tavola... e non del cibo spazzatura.
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Un libro perfetto per...
Un libro per chiunque abbia appreso la capacità di leggere, anche se non ha acquisito una lunga resistenza. I racconti si possono diluire nel tempo, senza perdere il filo.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: È nata prima la gallina... forse. 52 storie sull’ottimismo e il suo contrario, sulla gente, il cibo, il vino, la vita e l’amore
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