UteLibri ha sede nella bellissima città di Genova, i suoi focus sono la narrativa e la saggistica “giovane”: dai romanzi young adult ai fumetti, dalla manualistica per giovani coppie e genitori alle prime armi ai testi universitari. La casa editrice ha aderito a un rating in grado di identificare con chiarezza il target a cui si rivolge il singolo libro, ed evitare che un’opera finisca nelle mani sbagliate. L’intento divulgativo è nobile, vediamo dalla loro stessa voce come è possibile tutto ciò.
- Buongiorno, ci dice due parole sulla sua casa editrice?
Utelibri nasce dall’unione di pregresse realtà editoriali e si presenta sul mercato nella nuova veste nel 2011. È una realtà in lenta ma continua crescita e il suo obiettivo, viste le caratteristiche del mercato, è quello di crescere con prudenza rimanendo sempre solida finanziariamente. L’editoria è in profonda crisi, da ben prima della crisi globale che stiamo vivendo, e solo la solidità e la semplicità permettono di poter fare piani per il futuro senza rischiare di essere travolti dagli imprevisti.
- Quali sono i generi letterari prediletti, sono presenti collane?
Le collane principali sono UteStorie (narrativa-romanzi) UteVite (biografie) UteEdu (education) e inoltre la Utelibri ha due “figli”, Bordermind (marchio di comics) e Il Grande Noce (storico marchio di pedagogia, psicologia e sostegno alle famiglie, famoso per 1-2-3 Magic, titolo che ha venduto migliaia di copie in Italia). Abbiamo una passione per il fantasy, di qualunque genere, e siamo fiduciosi che prima o poi il mercato italiano scoprirà gli autori italiani del genere.
- Vi è un criterio che seguite nella selezione dei manoscritti?
L’originalità. Il livello dei manoscritti che riceviamo è incredibile: l’Italia è piena di ottimi scrittori. E, tra l’altro, il livello aumenta continuamente. Spesso però ciò che leggiamo è molto simile a libri esistenti, in rari casi incredibilmente simile: sembra quasi che siano stati solo cambiati i nomi di persone e luoghi. Per questo motivo siamo disperatamente alla ricerca dell’originalità. È difficile trovarla. Molti autori ci contattano convinti di aver scritto qualcosa di unico: è difficile essere consapevoli di non essere caduti nella trappola della pura contaminatio senza grossi elementi di novità.
- Come intendete aiutare l’autore a crescere, a farsi conoscere dal pubblico?
Le leve “di marketing” nell’editoria sono molto diverse da quelle degli altri settori. I bei libri vendono con il passa parola. Stiamo tentando di coltivare rapporti con testate importanti perché i successi spesso seguono questo iter (partendo dal presupposto che si tratti di un bel libro in grado di destare interesse): recensione su testata importante, un bel gruppo di lettori incomincia a leggere, entusiasmo, passa parola, crescita esponenziale.
- Ci dà un consiglio per un autore esordiente?
Scrivere è terapeutico, è bellissimo. A volte basta quello per essere felice. Ma se una persona ha “la malattia” e ha bisogno di farlo diventare il suo mondo e la sua professione perché non potrebbe immaginarsi una vita diversa, deve essere consapevole che un bel libro non significa solo un libro ben scritto in italiano, ma un libro che colpisce e incanta le persone e, mi spiace ripetermi, un libro veramente originale.
- Crede che oggi essere una casa editrice NO EAP sia una scelta coraggiosa?
Quasi incosciente. Ma inevitabile. Altrimenti non sei una casa editrice. Sei qualcos’altro, senza alcuna accezione negativa, ma non una casa editrice.
- Che valore hanno i titoli e le copertine nella scelta di un libro da leggere?
Altissimo. In ordine direi: copertina, titolo, sinossi. Qui ti giochi tutto.
- Avete, come casa editrice, dei progetti “ambiziosi” in corso?
Sì, uno in particolare, ma che perderebbe tutta la sua ambizione senza l’effetto sorpresa.
Qualcosa di innovativo si può già pregustare andando direttamente alla pagina della casa editrice, cliccando qui.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Edizioni Utelibri: attenzione al valore educativo della letteratura
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